Reencarnación – Reencarnación (1988)

Titolo: Reencarnación
Autore: Reencarnación
Genere: Black Metal
Anno: 1988
Voto del redattore HMW: 4
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Vivere nella Colombia non dev’essere un’impresa facile. Viene infatti considerata, ormai da parecchi anni, come “la Nazione più violenta del mondo” e tale infame reputazione è dovuta alla guerra intestina fra il governo e varie formazioni paramilitari che si protrae addirittura dal lontano 1948. In particolare quest’ultime sono rappresentate, da un lato, dai narcotrafficanti (affacciatisi negli anni ’80) e, dall’altro, dalla guerriglia comunista, producendo così anche dei veri e propri stermini di massa sia dall’una che dall’altra parte della barricata.
In questo clima di terrore perenne, alla fine degli anni ’80 la Colombia produsse una scena black metal vivissima e iper-rabbiosa fra le prime al mondo, capeggiata da gruppi come i leggendari Parabellum, i Blasfemia (nati dalle ceneri dei primi), i Nekromantie, e i Reencarnación. Questi ultimi sarebbero stati gli unici a esser riusciti a realizzare, in quegli anni selvaggi, un album che, neanche a farlo apposta, nel Novembre 2015 è stato debitamente riportato alla luce dalla Nuclear War Now! Productions, con l’aggiunta sia dell’EP “Acompáñame A La Tumba” dell’Agosto 1988 che del “Live ‘89” uscito originariamente nel 2005 per la colombiana Dark Desires Records.
Detto ciò i Reencarnación, ancora in piena attività, sono nati nel lontanissimo 1986 dalle ceneri dei doomsters Profecia praticamente come un duo, realizzando l’omonimo album di debutto nel Febbraio 1988 autoprodotto per una tiratura limitata a ben 2500 copie.
Nei suoi otto pezzi per 36 minuti vi si trova un black metal urticante, marcissimo e apocalittico (“Armageddon”) fra i più disturbanti che io abbia mai sentito. Il black dei nostri si segnala fin da subito per i grugniti rauchi da scioglingua estremo di Piolín, per la sua chitarra capace di malate dissonanze come di riff già autenticamente black metal e di assoli totalmente frenetici, per il suo basso abile perfino a partorire delle specie di solismi (“El Canto De Los Sepulcros”) e per la batteria “bidonata” iper-veloce e schizofrenica di El Gato. Si aggiungano poi i momenti mega-thrash della stessa “El Canto De Los Sepulcros” (dove qui e là emerge la voce di un… neonato!), alcuni trucidissimi passaggi à la Hellhammer di “A La Diestra del Mesías” e certi tempi medi punkettoni di “Funeral Del Norte”, più il tetrissimo intermezzo di “Puta Religión”, dove alla fine Piolín dice per tre volte il titolo del pezzo prima con una spiritata voce pulita e poi con uno dei suoi tipici grugniti carichi d’odio.
Ma una delle tante, anzi, tantissime cose assurde dei Reencarnación è che ogni loro pezzo (a parte l’intermezzo suddetto, s’intende!) ha una struttura così caracollante, isterica e improvvisata che pare che tutto debba andare in pezzi. Per dire, i cambi di tempo sono talmente continui e insensati che molti non durano nemmeno tre secondi!
A rendere ancor più folle il black metal dei nostri ci pensa una piccola ma ben marcata vena sperimentale data da un… violino! Suonato dall’ospite 16enne David Rivera, esso si fa vivo a dir la verità solo in “Nexus Universalis” durante uno stacco totalmente delirante, e, soprattutto, nella conclusiva “Reencarnación (II parte)” che inizia proprio con un violino dall’alone stavolta drammatico prima che il pezzo si concluda dopo sette minuti alla fine collegati con l’iniziale “Reencarnación (888 Metal)”.
Per giunta, i Reencarnación appaiono ancor più peculiari se si leggono i loro testi, i quali raccontano gli aspetti più truci e drammatici della situazione socio-politica della Colombia mischiandoli con delle tematiche macabre, prendendosela così contro la religione, la politica, i cartelli della droga e perfino contro “il sistema imperialista gobierno de mierda” degli Stati Uniti, in una rabbia e in un odio quasi senza pari che nemmeno i Mayhem dei “bei tempi andati”. E solo così si spiega il black metal schizzato, caracollante, odioso, dissonante e caotico dei Reencarnación, figli di una Colombia lacerata da un terrorismo che ancora non vuole placarsi. Ragion per cui, ascoltarli è tutto tranne che un’esperienza gradevole.
Come già scritto, all’album segue l’EP di tre pezzi “Acompáñame A La Tumba” che, suonato interamente da Piolín, vede un black metal altrettanto folle dai risvolti thrash ma più scuro e greve, fra l’altro con una sghembissima “Un Minuto De Vida Y Un Siglo De Muerte” nella quale fanno capolino degli assurdi effetti elettronici, con una breve e nevrotica titletrack che è quasi interamente strumentale. Infine, c’è il “Live ‘89” di  sette pezzi, registrato in una maniera così oscena che la voce di Piolín alle volte va e viene tanto è il feedback della chitarra, con in più il nostro che fa delle specie di comizi politici, come alla fine di “Funeral Del Norte”.
Purtroppo però, il giudizio di questa ristampa è (molto) negativo. Questo perché i Reencarnación suonavano un black metal sì talmente interessante e originale da influenzare, a detta perfino di Euronymous, i Mayhem ma anche talmente caotico e insensato da riuscire sgradevolissimo partorendo pezzi quasi senza costrutto pur partendo da uno stile comunque molto sudamericano. Per non parlare del “Live ‘89” che, qualitativamente un bootleg, non doveva essere nemmeno pubblicato.
Poco male, perché i nostri avrebbero continuato comunque la propria carriera fino a oggi diventando però un gruppo di metal progressivo bistrattatissimo su Metal-Archives con album votati addirittura 1/100! E intanto, Piolín aka Víctor Raúl Jaramillo è diventato anche un poeta, filosofo, educatore e insegnante universitario di letteratura classica e contemporanea. Incredibile come, da una persona del genere, sia uscito un album letteralmente bestiale come l’omonimo dei Reencarnación!

Tracklist:

1 – Reencarnación (888 metal)
2 – Nexus Universalis
3 – Armageddon
4 – El Canto de Los Sepulcros
5 – Puta Religión
6 – A la Diestra del Mesías
7 – Funeral del Norte
8 – Reencarnación (II parte)
9 – Reencarnación (III Parte)
10 – Un Minuto de Vida y un Siglo de Muerte
11 – Acompáñame a la Tumba
12 – Reencarnación (888 Metal)
13 – El Canto de los Sepulcros
14 – Armageddon
15 – Puta Religión
16 – A la Diestra del Mesías
17 – Funeral del Norte
18 – Acompáñame a la Tumba

Line-up:

Piolín – voce/chitarre/basso
Ricardo Amaya – ospite alla chitarra acustica (nell’album)
El Gato – batteria
David Rivera – ospite al violino (nell’album)

FaceBook: http://www.facebook.com/reencarnacion.medellin
Etichetta Nuclear War Now! Productions – http://www.nwnprod.com

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