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10/08/2016 : Metal Church + Skanners + White Skull + Burning Black – Phenomenon (Fontaneto d’Agogna, NO)
Il 23 aprile 2011 si coronava un piccolo sogno nel cassetto di chi al momento vi sta scrivendo: riuscire a rivedere live il super trio svizzero dei Coroner, dopo 15 anni dal loro split up. Qualcosa che sembrava non sarebbe mai stato possibile è diventato realtà, quindi perché non continuare a nutrire speranza in altri “riavvicinamenti”?
Questo breve incipit per porre una veloce domanda: ma i METAL CHURCH con Mike Howe nuovamente dietro il microfono? “Praticamente impossibile” sarebbe stato il commento fino a qualche mese fa, fino all’annuncio del rientro in formazione del mastodontico vocalist a stelle e strisce nel combo principe della corrente denominata US Power, o Power Metal made in USA, come preferite definirla.
Non una reunion al 100%, vista la mancanza degli altri membri storici autori di album fenomenali quali “Blessing In Disguise”, “The Human Factor” o il troppo spesso bistrattato “Hanging In The Balance”, proprio quando il “riff master” Kurdt Vanderhoof (così apostrofato per ovvie e sacrosante ragioni dallo stesso Mike in quel di Fontaneto d’Agogna) si “limitava ad un ruolo di secondo piano”, esclusivamente firmando il songwriting dei brani ed agendo nell’ombra, senza apparire nella formazione.
E’ così che oggi John Marshall (chitarra), Craig Wells (chitarra), Kirk Arrington (batteria) e Duke Erickson (basso) non sono sul palco insieme a Kurdt ed al rinato Mike, pronti a promuovere “XI”, nuovo album fresco di stampa per la Rat Pak Records (etichetta del mastermind Kurdt Vanderhoof) ed a rivangare i fasti di una band passata sempre in secondo piano, ma capace di forti emozioni per quanti hanno fatto dell’heavy metal una ragione di vita. Ci pensano invece il veterano e rinomato Jeff Plate (batteria), Steve Unger (basso) e Rick Van Zandt (chitarra) a non farci mancare una sezione ritmica e solista strabiliante, che sia su brani nuovi che di vecchia data ha saputo regalare emozioni dopo emozioni ad un pubblico di nostalgici (e non) che hanno garantito un’ottima affluenza nella data non propriamente favorevole del 10 agosto, a dispetto delle previsioni di chiunque dei presenti.
Ma andiamo per gradi; anche noi di Heavy Metal Webzine eravamo evidentemente presenti (con me, l’onnipresente Max a rapporto, autore di molte delle foto che trovate a corredo del report, a cui va un caloroso grazie oltre che un abbraccio), a partire dall’apertura del locale. Mi si permetta una piccola nota di merito al Phenomenon, luogo semi-sconosciuto al popolo metal, che potrebbe andare a colmare il vuoto lasciato dal Rock ‘n Roll di Romagnano Sesia; ottima location ed ottimi suoni, a partire dalle band di supporto, che non sempre vengono avvantaggiate da chi sta dietro la consolle. Una location che potrebbe davvero garantire soddisfazioni in un futuro prossimo, mi si lasci dire anche in virtù dell’ottima affluenza in quel del 10 agosto: speriamo nell’apertura mentale (e musicale) dei gestori!
Si parte alle 19:30, come da scaletta, col quintetto dei BURNING BLACK pronto a scaldare gli animi dei presenti, pochi a dire la verità, che si fanno avanti nel pit antistante il palco per supportare il combo. I Nostri coniugano il “verbo” heavy metal nella sua accezione più classica, con una setlist che pesca esclusivamente dalla loro discografia (attivi dal 2003, con due demo, tre album che rispondono al nome di “Prisoners Of Steel”, “MechanicHell” e “Remission Of Sin” ed un’ultimo EP dal titolo “Flag Of Rock”, che stanno promuovendo giusto quest’anno), che si affanna alla ricerca del sostegno degli astanti, senza ricevere una risposta degna di nota. Eppure i suoni sono degni di tale nome, la proposta è consona alla serata – anche se ovviamente più personale che originale – e la band ce la mette tutta per ottenere un minimo di partecipazione, sudando sette camicie (in tutti i sensi, vista l’alta percentuale di pelle e borchie addosso a tutti gli elementi) senza perdersi d’animo.
Discorso ormai datato, ma sempre valido: più supporto dal popolo metal italiano all’underground nostrano produrrebbe più occasioni, più eventi, più possibilità di mantenere viva una scena che da qualche anno ristagna. Se rimaniamo sempre interessati esclusivamente agli Iron Maiden di turno, va tutto a quel paese… un grande applauso ai Burning Black, più che meritato!
Evidentemente il ristorante adiacente il locale non si aspettava una grande affluenza in orario di cena e vediamo molte facce tirate che aspettano da diverso tempo per ricevere il proprio “rancio”. Con sommo dispiacere riusciamo quindi nell’impresa di perdere praticamente tutto lo show dei veronesi WHITE SKULL nell’attesa di qualcosa da mettere sotto i denti (si parla di un’ora abbondante); lasciamo purtroppo alle sole foto di Max il compito di inquadrare il tempo a disposizione di Federica “Sister” De Boni, Tony “Mad” Fontò, Alex Mantiero, Danilo “Man” Bar e Jo Raddi, che raccolgono un manipolo di sostenitori molto più consistente di chi li ha preceduti, ovviamente anche in virtù degli anni trascorsi a rincorrere il sogno heavy metal in Italia, a resistere quando tutto poteva sembrare una perdita di tempo e con la passione che tutt’oggi traspare da ogni singolo volto.
Basti pensare che, stando a quanto riusciamo a sentire al rientro nel locale, i presenti hanno saputo tributare loro i giusti onori; molto più numerosi e partecipi, insieme alla band intonano il classico di chiusura “Asgard” a conclusione del loro show, segno che lo spettacolo è stato vissuto e sentito. Un plauso ad una band storica come i White Skull è comunque d’obbligo!
Volente o nolente, prima o poi è naturale per un frequentatore di concerti (specie nel Nord Italia) assistere ad un live dei trentini SKANNERS; vuoi perché sono stati spesso affiancati a band internazionali di passaggio nella nostra Penisola, vuoi perché li si è spesso trovati inseriti in rinomati festival di genere, anche in veste di headliner, vuoi perché c’è ancora curiosità dietro il ritorno di questo storico act italiano, vuoi perché lo spettacolo offerto è sempre coinvolgentem ecc. Si potrebbe andare avanti a lungo, ma sta di fatto che il quintetto bolzanino guidato dal carismatico vocalist Claudio “Undertaker” Pisoni e dal fido compare Fabio Tenca alla chitarra, insieme al sempre storico “superstite” Walther Unterhauser alla seconda chitarra, oggi coadiuvati da Davide Odorizzi alla batteria e Tomas Valentini al basso, offre sempre uno spettacolo mozzafiato, garantito in modo particolare dalla fisicità dello stesso cantante e del giovanissimo bassista, che sanno come coinvolgere il pubblico senza lasciare agli spettatori un attimo di tregua.
I Nostri proseguono con la promozione dell’ultima fatica datata 2011, “Factory Of Steel”, senza far mancare ai numerosi supporters presenti a Fontaneto d’Agogna una parte di setlist storica, che andrà a comprendere brani da “Pictures Of War”, “The Magic Square”, “Flagellum Dei” ma anche dall’album del ritorno in auge, “Serial Healer”. Tra twin guitars, un folletto impazzito che non riesce a star fermo sul palco e schizza in continuazione da un estremo all’altro ed un corposo Geronimo che lo segue ed aizza i presenti a più non posso, i Nostri ci regalano un’ora di puro heavy metal, con l’esecuzione di brani storici come “We Are Night” e della stessa “Picture Of War”. Sarà anche la quinta volta che assisto ad una loro prova live, ma sarà difficile resistere alla tentazione di una sesta… e poi una settima, ed una ottava… lunga vita agli Skanners!
Arriva finalmente l’ora X, che nel nostro caso sarebbe meglio definire ora “XI”; alle 22:35, terminata l’intro, i “Seattleites” attaccano a spron battuto con “Fake Healer”, giusto per non aprire il concerto con una bordata di metal a stelle e strisce, con un Mike Howe da una potenza, un piglio ed un carisma che farebbero impallidire chiunque, quasi fosse stato lontano dalle scene 20 e passa anni… ah no, corretto, sono 20 anni che il figliol prodigo si era allontanato dalla scena! Chiedete ad uno qualsiasi dei presenti, vi garantirà senza mezze misure la straordinaria prestazione, quasi non avesse mai smesso di calcare palchi ed incitare folle!
La band sembra davvero rinata; per quanto il precedente frontman Ronny Munroe, in barba a quanti lo hanno sempre “declassato” e relegato al ruolo di sostituto non degno di reggere il microfono della band, abbia sempre lasciato un’ottima impronta dietro di sé, è palese che il confronto non regga e la sola opener spazza ogni dubbio in merito.
Il trittico iniziale è propriamente “old school” con “In Mourning” e la magnifica “Start The Fire” a seguire, per poi prendere una pausa ed offrire un assaggio del nuovo “XI”, con il brano “Reset”, decisamente una scelta azzeccata come proposta live! Si riparte in grande stile con il primo dei due brani che verranno estratti da “Hanging In The Balance”, ovvero “Gods Of Second Chance”, per calcare nuovamente la mano con “Date With Poverty”. E’ tempo per il singolo dell’ultimo album, quella “No Tomorrow” che probabilmente non aveva fatto gridare al miracolo in studio, ma dal vivo sa il fatto suo; peccato però che basti l’arpeggio iniziale del brano forse più noto della band, quella “Watch The Children Pray” che definire testamento musicale del compianto David Wayne potrebbe non suonare male a molti fan del talentuoso cantante, per dimenticare l’oggi e rispedire la macchina indietro nel tempo, al periodo d’oro dei Metal Church. “No Friend Of Mine” non è di sicuro da meno, seguita da una galoppante “Killing Your Time” che dimostra quanta carne al fuoco ci possa essere ancora nel 2016, per concludere lo spettacolo ritornando al primo sigillo, con quella tetra “Beyond The Black” che rende pieno merito ad un live fatto di soli alti e nemmeno un mezzo passo falso.
C’è tempo per altri due brani, fra cui l’epica e maestosa “Badlands” – ancora oggi uno dei brani più grandiosi che l’epopea heavy metal abbia avuto come lascito – e per “The Human Factor”, altra gemma che cala il sipario su una serata difficilmente dimenticabile.
Setlist:
Intro – The Terminator II Main Title
Fake Healer (Blessing In Disguise)
In Mourning (The Human Factor)
Start The Fire (The Dark)
Reset (XI)
Gods Of Second Chance (Hanging In The Balance)
Date With Poverty (The Human Factor)
No Tomorrow (XI)
Watch The Children Pray (The Dark)
No Friend Of Mine (Hanging In The Balance)
Killing Your Time (XI)
Beyond The Black (Metal Church)
Encore:
Badlands (Blessing In Disguise)
The Human Factor (The Human Factor)
Non sono mancate le solite facce, che inutile dirlo, ormai si vedono ad ogni “raduno”, ma anche qualche volto nuovo ha fatto capolino in quel del Phenomenon; forse è inutile sperare di rinverdire una scena troppo statica da anni ma, come si suole dire, la speranza è sempre l’ultima a morire… grande live da parte di tutte le band, grandissimi Metal Church, ancora capaci di regalare un’infinità di emozioni che si spera possano durare ancora per molto, molto tempo…
“As the world awakens me so hard, my values have been changed
I make a promise to myself: Never again
A dusty godforsaken path, endless to my dismay
I know these are the badlands, somehow I’ll find my way”
Di seguito altre foto della serata, tutte realizzate dai nostri Porro Paolo e Massimo Guidotti.
Burning Black:
White Skull:
Skanners:
Metal Church:
Metal Church e Skanners: che concertone ti sei visto!
Ricambio l’abbraccio di Paul Thrash, grande serata davvero.