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Dopo i Die Choking, eccovi un altro assalto grindcore stavolta dai brasiliani Rot, un quintetto veterano in giro addirittura dal 1990 che, molto prolifico specie per quanto concerne gli split (come esige in fin dei conti la tradizione più oltranzista del grind), è composto, fra gli altri, dal super-appassionato cantante Marcelo R. Batista, anche gestore della Absurd Records. Proprio la sua etichetta ha rilasciato su vinile nel 2015 l’EP qui preso in esame, cioè “Nowhere”, rieditato poi il 20 Gennaio 2016 anche su formato CD dalla polacca Selfmadegod Records.
Diversamente dal grindcore violentissimo ma “intelligente” dei Die Choking, quello dei Rot è direttissimo e brutale, cioè vecchia scuola.
In soldoni, aspettatevi due cantanti che si alternano sputando l’uno grugniti in cagnesco e l’altro urla scartavetrate, chitarre massicce e metalliche assolutamente prive di qualsiasi parte solista e una sezione ritmica dove risalta specialmente un batterista scatenato e tentacolare che risulta essere il vero punto di forza del gruppo inanellando sì blast-beats a iosa ma anche tupa-tupa più punk/HC nonché addirittura veri e propri tempi lenti e doomish (specie in “Fading Away With Myth” e “Horizonte Invertido”, che poi sarebbe l’unico pezzo dell’EP cantato in portoghese) non evitando neanche di tirare fuori persino qualche partitura più complessa. Ne risultano così dodici pezzi sì dediti alla vecchia scuola più oltranzista del genere ma belli dinamici e abbastanza vari andando in tal modo dagli inarrestabili 28 secondi di “A Long Cold Stare” (una vecchia canzone del gruppo) all’imprevedibile “tour de force” di quasi due minuti “Dazzled Flies” comprensivo anche di cupe parti crust punk e d-beat.
Detto anche della produzione figa e “ignorante” del disco, “Nowhere” rappresenta l’ennesima testimonianza di un gruppo che, nonostante la propria indiscutibile età… ehm, avanzata e nonostante i tanti anni di lotta, non ha perso assolutamente niente in termini di rabbia e furia. Ma, in fin dei conti, i brasiliani non si fanno mai pregare da questo punto di vista vomitando (quasi) sempre violenza estrema di finissima qualità.
Tracklist:
1 – Stone Cold Walls
2 – Post-Modernity Cage
3 – Dethroned Certainty
4 – Fading Away with Myth
5 – Miss Pisarev
6 – Primitive Hostility
7 – This Silent World
8 – Another Kind of Prison
9 – Horizonte Invertido
10 – A Long Cold Stare
11 – Dazzled Flies
12 – Falling Apart
Line-up:
Marcelo – voce
Marcolino – voce
Mendigo – chitarra
Bucho – basso
Rafael – batteria
FaceBook: https://www.facebook.com/rotgrindcore
BandCamp: https://selfmadegod.bandcamp.com/album/nowhere
Etichetta Selfmadegod Records – http://selfmadegod.com
Etichetta Absurd Records – http://www.absurd.com.br