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Ritorno sulle scene per i meneghini Unscarred, ancora una volta con un’uscita di soli tre brani, che fa ben sperare per una possibile futura release, magari approdando al tanto agognato full length. Già, visto che i Nostri, attivi dal 1994, hanno finora regalato al pubblico metallico italiano solo una manciata di demo, tutte limitate a poche composizioni, che hanno sempre delineato la passione del quintetto per un certo thrash di matrice americana, ma lasciando ogni volta dell’amaro in bocca, non andando mai a concretizzarsi la realizzazione di un album con tutti i crismi del caso.
Gli Unscarred interrompono un silenzio discografico lungo 12 anni per tornare sulle scene con una consistente esperienza alle spalle, che si riflette anche sulla produzione stessa del qui recensito “Cain’s Embrace“. La qualità è infatti orientata a suoni old school, ma proiettati nel nuovo millennio, con una batteria incisiva in cui tutti gli elementi sono ben definiti, un basso “a la D.D. Verni from Overkill”, band per la quale i Nostri non nascondono una certa predilezione (riconoscibile anche nel songwriting stesso) e chitarre taglienti, il tutto mixato e masterizzato con sapienza per un risultato di tutto rispetto.
Se tre brani non riescono sicuramente a dare una concreta panoramica sulle potenzialità della band, di certo riescono a far luce sulle qualità del quintetto, che non si perde in fronzoli ma va dritto al sodo, come nella miglior tradizione del genere.
La titletrack ed opener “Cain’s Embrace” parte subito di gran carriera, con Overkill e Testament a far capolino tra un riff e l’altro, così come la successiva “Son Of The Storm”, con echi di maestri quali i Forbidden, ma più cadenzata e dal ritornello che non sfigurerebbe di certo in un album dei Candlemass (sul serio!), prerogativa che permette ai Nostri di guadagnare punti in personalità, se di originalità come nella maggior parte dei casi non si può parlare; dei citati idoli ispiratori, gli Unscarred traggono anche quella tendenza orientaleggiante nelle melodie e negli assoli, ben studiati e calzanti a pennello nei brani. Chiude la triade “Turmoil”, brano dall’incedere brasiliano (non fraintendete, qui si parla di Sepultura), soprattutto nel bridge centrale, stemperato da una melodica partitura solista degna di nota, che va a chiudere un assalto metallico dotato di tutti i crismi necessari ad essere ricordato nel tempo, fattore che non può che giovare alla band.
Il formato dell’uscita non è quanto di più old school ci si possa aspettare da cinque attempati metallari, considerato che il prodotto si presenta sotto forma di chiavetta USB (come sottolineato dai ragazzi, “scelta dettata da tempi tirati”)… no, se ve lo state chiedendo, la chiavetta ha spazio limitato ai soli contenuti musicali ed al curatissimo e particolareggiato booklet digitale, quindi non vi sarà di grande utilità per i vostri traffici illeciti!
Non resta che aspettare, per capire se finalmente la carriera degli Unscarred, sempre passata in ombra ma vissuta con passione per il genere e per lo stesso movimento underground, potrà concretizzarsi con l’incisione e la pubblicazione del debut album… io li aspetto al varco, in tutti i sensi!
Tracklist:
01. Cain’s Embrace
02. Son Of The Storm
03. Turmoilv
Line Up:
Luca Sassi – Chitarra
Fabio Serafini – Chitarra solista
Daniele Pavanello – Batteria
Matteo Scotti – Basso
Andrea Agosti – Voce
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