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04/07/2018 : Pennywise + Sick Of It All + A Wilhelm Scream + Iron Reagan + Raw Power (Carroponte, Milano)
L’estate milanese non è solo afa e zanzare, ma anche concerti, festival, eventi, in particolare per gli appassionati di rock: abbiamo avuto gli I-Days, i Bad Religion e il Punk In Drublic al Magnolia, il Milano Summer Festival all’Ippodromo di San Siro e c’è il Carroponte, che il 4 luglio ha ospitato una rassegna hardcore punk, con i Pennywise nella veste di headliners.

Motori accesi verso le 19.30 con i Raw Power di Parma, orgoglio italico del genere, con una carriera ormai trentennale ricca di tante soddisfazioni e riconoscimenti, specie all’estero: la leggenda infatti narra che, nel lontano 1985, dei giovanissimi Guns’n’Roses abbiano aperto un loro concerto. Nome ispirato dagli Stooges, i Raw Power sono stati i primi punkers italiani a sbarcare negli States nel 1984, a condividere i Tour con i Dead Kennedys, i Motorhead, i Poison, i Rancid, ad esibirsi in giro per l’Europa e sono sopravvissuti a continui cambiamenti di formazione e alla perdita, nel 2002, di uno dei membri fondatori, Giuseppe Codeluppi. Nel 2012 l’etichetta FOAD comincia a ristampare tutti i loro album, ma nello stesso anno muore, a soli 34 anni, un altro membro della band, Luca Carpi; la sorte avversa non li abbatte e proseguono dritti per la loro strada, incidendo il loro quindicesimo album nel 2017.
La formazione attuale che vede Mauro Codeluppi alla voce, Paolo Di Bernardo alla chitarra, Marco Massarenti al basso e Gianmarco Agosti alla batteria ha aperto la serata sotto un sole atroce, dilettando i fans, provenienti da ogni parte dello Stivale, con la loro grinta e il loro look da “adolescenti” del punk, con calzoncini, t-shirt, calzettoni rigati e sneakers.

Il tempo scorre veloce, seguono gli scatenatissimi Iron Reagan da Richmond, Virginia; capitanati da Tony Foresta, ci fanno roteare la testa per una buona mezzora al suono dei loro brani a metà tra l’hardcore punk e il thrash metal.

La temperatura è altissima quando fanno il loro ingresso sul palco gli A Wilhelm Scream di Nuno Pereira, un drago al microfono e altrettanto instancabile nel muoversi da una parte all’altra, rubando un po’ la scena ai suoi compagni.

La lunga maratona musicale prosegue con un antipasto prelibato: i Sick Of It All; il pubblico rumoreggia, gli uomini della security mettono all’erta noi fotografi per possibili “invasioni di pit” da parte dei fans più scatenati, che non si accontentano di pogare selvaggiamente sul prato.
Qualcuno particolarmente allegro finisce per prenderle dai bodyguard e viene accompagnato fuori dalla Polizia… peccato, perché un concerto dovrebbe essere sempre e solo una gran festa.
Ma ritoniamo ai SOIA, che dire di loro che non sia già stato detto ? Attivi dal 1986, quando suonavano la domenica pomeriggio al CBGB, sono tra le band hardcore più longeve del Queens con un Pete Koller scatenato alla chitarra, con la sua cresta all’insù e i suoi continui salti davanti alla cassa; dopo il concerto lo vedremo camminare nel prato mano nella mano con una bimba, come il più tenero dei papà.
Un’ora buona di concerto per proporre alcuni dei brani maggiormente rappresentativi del loro repertorio, da “Injustice System”, con cui aprono l’esibizione, a “Us Vs Them” e “Step Down”, con cui chiudono.
Setlist:
1. Injustice System
2. Good Lookin’ Out
3. Road Less Traveled
4. Take the Night Off
5. Rat Pack
6. No Cure
7. Clobberin’ Time
8. Us vs. Them
9. Machete
10. Sanctuary
11. Scratch the Surface
12. Step Down

Alle 22.45 ci viene servito il piatto principale, i tanto attesi Pennywise, anche loro dagli States, anche loro famosissimi, rappresentano la corrente politicizzata dell’hardcore, capaci di rifiutare le avances delle major per restare fedeli alla linea, riuscendo a distinguersi per coerenza e grande impegno sociale.
Freschi di pubblicazione di un nuovo album, “Never Gonna Die”, si presentano al Carroponte carichi come non mai; contrariamente al nome minaccioso che portano, ispirato al pagliaccio maligno del romanzo “It” di Stephen King, sono in realtà simpaticissimi: si passano la birra sul palco, si fanno prestare una reflex da uno di noi per immortalare il pubblico – ormai numerosissimo – e, a concerto ben avviato, inscenano un referendum per la scelta delle cover da eseguire, sulla base delle varie t-shirt sfoggiate al di là delle transenne.
Alla fine, dato il tema della serata, vengono scelte “Blitzkrieg Bop” dei Ramones – e noi tutti non possiamo far altro che cantare a squarciagola “Hey ho, let’s go!” – e “Do What You Do” dei Bad Religion.
Via via vengono eseguiti i brani di maggior successo come “Fuck Authority”, loro cavallo di battaglia, “Bro Hymn” e la cover di “Stand By Me”, naturalmente in versione punk.
Per Lindberg e soci il tempo sembra essersi fermato, per noi invece no e a mezzanotte, quando le luci si spengono senza concederci il bis, ci avviamo mestamente alle nostre auto, consapevoli che la sveglia del mattino non fa sconti a nessuno…
Ancora un’altra serata di buona musica nel milanese, unica panacea per le estati in pianura, sempre più insopportabilmente calde.
Setlist:
1. Fight Till You Die
2. Can’t Believe It
3. Peaceful Day
4. Straight Ahead
5. My Own Country
6. Living for Today
7. The World
8. Blitzkrieg Bop
9. Do What You Want
10. Pennywise
11. Same Old Story
12. Live While You Can
13. Society
14. Fuck Authority
15. Stand by Me
16. Bro Hymn
Di seguito altre foto della serata, tutte realizzate dalla nostra Stefania D’Egidio.
Raw Power:
Iron Reagan:
A Wilhelm Scream:
Sick Of It All:
Pennywise: