Agglutination Fest (Gerardo Cafaro)


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Se il Wacken Open Air viaggia spedito verso la trentesima edizione (la festeggerà nel 2020), in Italia abbiamo un Festival Metal che è giunto alla rispettosa quota 24. Non si svolge nella classica Milano o in qualche altra popolata città del Nord Italia, ma nel cuore del Sud, in Basilicata, dove Gerardo Cafaro ha costruito anno dopo anno un piccolo miracolo heavy metal che non si stanca di proporci ottimi gruppi. Ecco a voi una doverosa intervista riguardante l’Agglutination Fest!

Ciao Gerardo, bentornato sul nostro sito! Sei qui per presentarci l’edizione numero XXIV dell’Agglutination Fest, probabilmente il festival metal più longevo d’Italia! Che gruppi avremo quest’anno e dove si svolgerà?

Ciao Alessio, ben ritrovato. Sì effettivamente pare che l’Agglutination oggi sia il festival Heavy Metal più longevo d’Italia, naturalmente facciamo i dovuti scongiuri… ahahah!
Quest’anno avremo in esclusiva i Death SS con la loro produzione completa, ci presenteranno anche – insieme ai loro classici del passato – anche alcuni pezzi del nuovo cd in uscita a breve. Oltre a questa grande chicca, avremo i Pestilence che ci proporranno anche loro un tuffo nei loro vecchi hit del passato che hanno fatto la storia del metal estremo. Ma non finisce qui perché per gli amanti dei Folksone avremo la loro l’unica esibizione 2018 al Sud dopo l’uscita del nuovo cd “Ossidiana” e per gli amanti del thrash death metal il ritorno dei Necrodeath reduci da notevoli consensi dopo il nuovo act. Il tutto sarà unito alla performance di gruppi storici italiani quali Witchunter che tra l’altro suoneranno in esclusiva qualche nuovo pezzo dell’imminente Ep, i Circle Of Witches, gli Ad Noctem Funeriis e per finire i vincitori del contest, la nuova rivelazione Rome In Monochrome.

Anche quest’anno assistiamo ad una grande varietà di generi nel bill dell’Agglutination. Pensi che questo possa essere un po’ il segreto del festival che, proprio come dice il suo nome, tende ad unire generi, così come le persone?

Sì, è il marchio di questo festival, essere molto variegato nei generi conservando comunque le caratteristiche di un festival Heavy Metal senza però contaminazioni e nuove tendenze.

In tutti questi anni sono nati (e purtroppo morti) molti Festival nel Sud Italia, alcuni addirittura partiti con propositi più grandi dell’Agglutination. Quali sono i motivi che hanno differenziato l’Agglutination, che è vivo, prospero e famoso, rispetto a queste new entry che sono purtroppo venute a mancare in breve tempo?

Vedi, fare un festival al Sud è un impresa davvero ardua oltreché troppo spesso poco remunerativa, perchè non si riescono a recuperare le spese. Mi spinge la passione, la fede, il non voler far morire qualcosa che oggi come dicevi prima rappresenta il festival più longevo in campo nazionale ma è sempre più difficile e ci si rimette tanto, credimi. Di certo la gente chiede manifestazioni di un certo rilievo al Sud ma se poi i numeri sono bassi a livello di presenza si capisce che forse in tanti dovrebbero capire che se non si supportano a dovere tutte le manifestazioni si rischia che anche il poco che c’è venga meno anche se vengono organizzati bene e portano gruppi davvero importanti, vedi ad esempio quello che è successo al Total Metal Festival. Io sono stato all’ultima edizione, vi erano gruppi importantissimi ed era organizzato davvero bene, eppure non è stato premiato a livello di presenze. Io quest’anno ho organizzato un festival senza strafare ma pur con dei costi non indifferenti, se la gente parteciperà come si deve allora il prossimo anno potremo pensare anche a un’altra edizione come è stata quella con i Carcass o Cannibal Corpse o la stessa scorsa edizione con i Venom, altrimenti il futuro rimane difficile e di questo sono consapevole, sai poi con l’esperienza si matura.

Quali sono i tuoi ricordi più belli legati all’Agglutination e quali le band, italiane od estere, con le quali hai legato di più?

Vedi, più o meno tutti i gruppi Italiani ed esteri sono stati straordinari, salvo qualche piccola piccola eccezione. Chi viene a suonare all’Agglutination deve prima di tutto capire che è già un miracolo suonare al Sud su un bel palco e con una produzione notevole, cercando di realizzare sempre qualcosa di importante, per cui se si viene col dire “fortunatamente noi siamo qui” allora bene, altrimenti non hanno capito nulla.

Ci puoi fare nomi e cognomi delle persone che ti aiutano a realizzare il festival e che vuoi ringraziare pubblicamente? L’Agglutination si identifica in te, ma immaginiamo che tu abbia dei validi aiutanti!

Beh, la realtà è solo questa, io mi occupo di ogni cosa del festival, direttore artistico e factotum dell’associazione Agglutination, ogni cosa davvero, non ho soci o altro per gli aspetti organizzativi etc. Il giorno del festival invece ci sono tanti amici che mi aiutano nelle tante cose che quel giorno ci sono da fare e a loro dico sempre grazie di cuore, perché in tanti lo fanno in forma di volontariato ed io ne apprezzo il valore. Non voglio fare nomi perché potrei dimenticarne qualcuno e sarebbe scorretto, di certo chi viene al festival conosce bene le facce note dell’Agglutination Staff, però una grande persona è Puccio Natrella il nostro direttore della produzione da anni, un encomio glielo devo fare in primis, come pure un grosso grazie ai fratelli Cantalupo del Service, a Salvatore e Raffaele Contaldo per il palco e a Max e Vincenzo per il backliner, da sempre con me in questa impresa.

Direi di parlare degli headliner del festival, i Death SS. Unica data esclusiva, nuovo album in uscita e, diciamo con orgoglio, italianissimi. Come è nata l’idea di averli al festival e come si è concretizzata?

Non era la prima volta che mi sentivo con Steve e volevo averli qui, però sai negli ultimi anni non fanno tante date ma solo alcune importanti e soprattutto non tutti sono in grado di garantire la produzione che loro hanno, che è davvero importante e gli permette di uscire con uno spettacolo scenicamente molto bello. Alla fine dello scorso anno mi hanno detto che sarebbero usciti in estate con il loro cd nuovo, un grande ritorno! Da quel momento si è iniziato a lavorare affinché la loro venuta da headliner all’Agglutination ci fosse quest’anno.

Come tutti gli anni non avremo solo musica, ma anche ristoro e ospitalità. Cosa offre di contorno l’Agglutination Fest?

Un aspetto importante di questo festival è proprio il clima di festa che si respira, un ambiente accogliente con un posto molto bello, il posto giusto per ritrovarsi tutti per un grande abbraccio ascoltando e vedendo i nostri beniamini. Non è un festival dispersivo ma con un palco non da poco con il numero giusto di persone per godersi i musicisti e le band faccia a faccia. Io questo tipo di manifestazioni ove non si superano i 2.000 presenti li reputo più di mio gradimento rispetto a concerti dove devi vederti poi gli artisti su uno schermo gigante.
Inoltre offriamo dei servizi importanti e fatti davvero per lasciare il gradimento, come per esempio i nostri panini fatti con la salsiccia nostrana prodotta e macellata ancora come succedeva anticamente, la “arrostiamo” poi appositamente alla brace, con brace fatta di legna che non fa perdere il gusto unico di questa salsiccia. Abbiamo i panini vegetariani con melanzane sempre grigliate alla brace e formaggio, poi abbiamo il nostro panino “Heavy Metal” ossia con l’aggiunta di olio di peperoncino fresco, di sicuro se vieni al festival non puoi non assaggiarli, perché sappiamo bene che il mangiare ha grande importanza, come il bere con ottima birra alla spina (tra l’altro questo anno avremo la sorprendente Cisk), il tutto a prezzo davvero popolare.

Penso che il consolidamento del tuo festival sia un ottimo biglietto da visita per il Sud Italia. Noti ancora diffidenza o pregiudizi dei promoter o delle band nei tuoi confronti o nei confronti del Meridione?

Vedi, questo esiste davvero ancora oggi, se l’Agglutination non avesse feedback davvero positivi tra gli adddetti ai lavori esteri non credo che avremo avuto band come Venom o Carcass, purtroppo c’è stato chi ha fatto danni e i promoter esteri di band importanti, molte volte quando sentono Sud un po’ hanno paura :)

Quali ricordi hai della nascita dell’Agglutination e delle prime – immagino pionieristiche – edizioni?

Ci sono dei ricordi indelebili, sarebbe bello scriverci un libro per quante cose si possono raccontare, di certo oggi nessuno potrebbe pensare che quando si è partiti non esisteva nessuna forma di promozione importante come Internet di oggi, per cui andavo addirittura ad attaccare i manifesti sulle autostrade, oppure che alla prima edizione svolta a Chiaromonte (PZ) nel lontano 1995 i vecchietti si portavano la sedia per sedersi in piazza ad attendere l’inizio per poi dopo le prime note scappare via.. ahahah comunque poi qualcuno è pure rimasto.

Teaser Agglutination 2018 voglia di open air !!

Pubblicato da AGGLUTINATION su Mercoledì 1 agosto 2018

Cosa fa Gerardo Cafaro nella vita di tutti i giorni? Hai mai pensato di fare il promoter a tempo pieno?

Io faccio il geometra in un piccolo paese, purtroppo una professione oramai precaria visti i tempi e visto il notevole spopolamento di questi paesini. Qui da noi la gente non investe più nulla per cui è davvero tragica, dovrebbero pagarci per farci restare ancora qui, però sai il paese e la gente di Chiaromonte non è male, è un posto molto tranquillo ed accogliente. Fare il promoter sarebbe stato un sogno ma conosciamo tutti la realtà di questa musica in Italia, non dà profitti, amiamo un genere musicale che non fa business, ma tutto si fonda principalmente sulla passione e l’amore per questa musica.

C’è un gruppo che sei riuscito a portare all’Agglutination in questi anni che ti ha fatto sentire particolarmente orgoglioso?

Credo Carcass, Venom e Cannibal Corpse.

L’intervista è finita, ti ringrazio per la tua (consueta) disponibilità. A te l’ultima parola per i saluti e appuntamento a Chiaromonte (PZ) il 19 agosto per l’edizione n.24 dell’Agglutination Fest!

Ringrazio te Alessio, davvero una bella intervista e domande molto interessanti, per quanto riguarda il festival invito tutti a essere presenti, non resterete delusi, basta chiedere a chi ha partecipato alle scorse edizioni, inoltre essere presenti è importante per tutta la scena “Heavy” nazionale, per chi ama i concerti e per chi suona perché se c’è un futuro ci può essere anche l’occasione di salire su questo palco. Tanti gruppi meritevoli hanno aperto per band molto famose e tanti mai avrebbero immaginato di salire su questo palco, eppure sono stati scelti.

Sito Web Ufficiale Agglutination: http://www.agglutination.it/

Pagina Facebook Ufficiale Agglutination: https://www.facebook.com/AGGLUTINATION-43721679817/

Evento Facebook del Festival

Intervista realizzata con l’aiuto di Heavy Sounds Promo Agency

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