Stygian Fair – Nadir (2019)

Titolo: Nadir
Autore: Stygian Fair
Genere: Heavy Metal
Anno: 2019
Voto del redattore HMW: 7
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E’ stato un incontro casuale quello con gli svedesi Stygian Fair: navigando in rete alla ricerca di gruppi a me sconosciuti, mi sono imbattuto nella copertina che vedete qui sopra: non che sia particolarmente affascinante, ma mi ha fatto subito pensare all’artwork di “The Court Of The Insane” dei britannici Sacrilege, di cui quest’opera – dipinto intitolato “Stańczyk” che l’artista polacco Jan Matejko terminò nel 1862 – potrebbe sembrare la prosecuzione, giocando un poco di fantasia. Un “mi piace” all’immagine e, pochi giorni dopo, nella posta di HMW trovo un messaggio del bassista Anders Hedman (con trascorsi nei Witch, quattro demo tra l’83 e l’84) in cui chiede la possibilità di veder recensito il loro ultimo full length, occasione che non mi lascio sfuggire!
Originari di Umeå dove nascono nel 2013, dopo alcuni avvicendamenti i Nostri si assestano nella formazione che leggete sotto, la stessa che si autoproduce l’EP “Into The Coven” (2017), il primo album “Panta Rei” nel 2018 ed il suo successore, questo “Nadir” che vede la luce a ridosso di Natale 2019 in formato digitale.
Il quartetto svedese è autore di una proposta particolare che non punta su velocità ed assalti all’arma bianca, bensì su pezzi strutturati, con molte sfaccettature e poggiati su ritmi mid-tempo, per un heavy metal il cui flavour mi ha rimandato ampiamente alla Gran Bretagna di fine seventies / inizio eighties con le atmosfere di Black Sabbath ed Angel Witch ed in cui ho ritrovato anche l’articolata epicità metallica dei vecchi Fates Warning, il tutto spolverato con un pizzico di hard rock sempre di provenienza anni settanta.
Supportato da capacità tecniche di livello, “Nadir” si compone di nove canzoni piuttosto variegate tra loro, dove ognuna di esse è un particolare tassello nel variopinto mosaico sonoro degli Stygian Fair: canzoni a cui non chiedere tutto e subito ma con cui prendere familiarità passaggio dopo passaggio, per potersi gustare quelle sfumature a cui accennavo prima.
La scaletta è piuttosto omogenea in termini qualitativi e questo, a mio parere, è la croce e delizia di “Nadir”: nove brani validi ma nessuno che, personalmente, è riuscito a spiccare sugli altri.. dettagli, lo so, perchè ciò che resta è la bontà di composizioni come “Weight Of The World” con le sue atmosfere e le sue cadenze che molto mi hanno ricordato la band di Kevin Heybourne (anche nel sound della chitarra di Emil Holmqvist), le più ariose “Follow The Wheel” ed “Hand Of Glory”, quest’ultima scelta come nuovo singolo e freschissima di pubblicazione digitale. Pensandoci bene, voglio citare anche “Starless”, brano strumentale con cui, una volta che ti è entrato nell’anima, sembra di fluttuare in un cielo privo di qualsiasi luce. Dunque, con “Nadir” gli Stygian Fair realizzano un buonissimo album, dai contenuti sicuramente interessanti: come detto, ascoltatevi il disco senza fretta, perchè le competenze esecutive ci sono, la qualità per scrivere buona musica anche.. dategli una possibilità, meritano supporto!

Tracce:

1. Ivory Tower
2. Weight Of The World
3. Nadir
4. Starless
5. Hand Of Glory
6. Sweet Grave
7. Keeper Of Forrest Lawns
8. Follow The Wheel
9. Baker Lake

Formazione:

Pontus Åkerlund – voce
Emil Holmqvist – chitarra
Anders Hedman – basso
P-O Jonsson – batteria

www.facebook.com/stygianfair

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