Lamb Of God – Lamb Of God (2020)

Titolo: Lamb Of God
Autore: Lamb Of God
Genere: Groove / Thrash Metal
Anno: 2020
Voto del redattore HMW: 8
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Il groove dei Lamb Of God è tornato a scaldare i cuori dei fan con il nuovo album omonimo, il nono registrato in studio, ma con una differenza non trascurabile: il batterista Art Cruz subentra al posto di Chris Adler, storico componente della band. Nonostante questo grande cambiamento, il quintetto statunitense riesce ad offrire un buonissimo album, dalle sonorità ormai tipiche, con le quali riesce sempre a distinguersi da circa venti anni, sicuramente non ai livelli di Sacrament o Ashes Of The Wake, ma sempre efficace e molto piacevole da ascoltare.

L’album è composto da 10 tracce, alcune più interessanti e altre con delle piccole novità; ad esempio, il featuring con il vocalist degli Hatebreed, Jamey Jasta nel brano “Poison Dream”, molto simile a “Omerta” a livello ritmico ma anche melodico, e poi un’altro Special Guest nel quarto singolo estratto “Routes”, ovvero il cantante dei Testament, Chuck Billy, che rende la canzone più complessa, dove il suo canto si intreccia con la potenza vocale di Randy Blythe, il tutto sostenuto dalla parte strumentale veloce e serrata e da un assolo dalla musicalità epica che poi sfuma su un finale altrettanto maestoso.

E’ possibile ascoltare altre parti cantate: nel secondo singolo estratto, “Memento Mori” (prima traccia dell’album che si collega perfettamente con “Checkmate”, primo singolo), Blythe con la sua voce, crea un ambiente molto suggestivo, dimostrando di essere anche un ottimo interprete, oltre a non smentire le sue doti canore sia urlate alte che cavernose; lo stesso avviene in “Bloodshot Eyes”, brano più cantato e tranquillo del platter. 

E’ in tracce come “New Colossal Hate” (terzo singolo)  e “Resurrection Man” che si apprezzano di più i cambi strumentali ben collegati tra loro, i filler di batteria, i riff lenti, cupi e cadenzati, l’energia della doppia cassa, le melodie delle chitarre armonizzate, l’estensione vocale del cantante, ma soprattutto, la capacità dei Lamb di creare un sound perfettamente amalgamato e compatto, dove ogni componente è perfettamente in sintonia con l’altro al fine di offrire un senso di unione ed armonia all’interno di ogni singola canzone, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto ritmico, sottolineato spesso dalla combinazione chitarra-basso-batteria. 

“On The Hook” chiude in maniera molto efficace il lavoro della band, alternando strofe incalzanti e vivaci, a ritornelli più delicati ma sempre espressivi, soprattutto per quanto riguarda l’ultimo minuto: l’emozione pura in quattro semplici accordi, sicuramente non scelti a caso, dato il tono emotivo che hanno voluto dare all’intero disco. 

Anche questa volta, nonostante il rimpiazzo di Adler, i Lamb Of God hanno fatto centro.

Tracce:
1 – Memento Mori
2 – Checkmate
3 – Gears
4 – Reality Bath
5 – New Colossal Hate
6 – Resurrection Man
7 – Poison Dream
8 – Routes
9 – Bloodshot Eyes
10 – On The Hook

Formazione:
Randy Blythe – voce
Mark Morton – chitarra
Will Adler – chitarra
John Campbell – basso
Art Cruz – batteria

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3 commenti su “Lamb Of God – Lamb Of God (2020)”

  1. Niente da aggiungere, se non che Chris Adler ha suonato coi Megadeth solo per un album e qualche concerto – non è più con loro da un bel pezzo.

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    • Hai ragionissima Borchiax… imprecisione redazionale e non dell’autrice.. corretto! E’ bello vedere che c’è chi legge e fa in modo che possiamo sistemare le imprecisioni! Grazie

      Rispondi
  2. Certamente sono i Lamb of God…un suono inconfondibile. Comunque, in quanto al genero musicale io non direi che è veramente thrash o groove metal. Si tratta di Metalcore…

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