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Il nostro Caporedattore non sarà felicissimo quando leggerà ciò che sto per scrivere: quest’anno, a differenza dei precedenti, sotto l’ombrellone non mi sono portato penna e taccuino su cui prendere appunti per le recensioni.. non significa che non ho ascoltato dischi per la webzine, semplicemente non ho scritto pressochè nulla, ho tirato un po’ il fiato e mi sono goduto le ferie!
Ecco perchè leggete solo ora, con un certo ritardo sulla data d’uscita, il mio parere su “Black Bubbling Ooze”, il nuovo e quarto album che gli svedesi Starblind pubblicano con l’appoggio di Pure Steel Records, etichetta per la quale erano usciti anche i precedenti “Dying Son” e “Never Seen Again”!
Se già conoscete la musica dei Nostri vi basterà sapere che il nuovo album non tradisce le aspettative in termini di qualità dei contenuti e non si scosta di un millimetro dalla direzione sonora a cui la band ci ha abituato: acquistate pure a scatola chiusa, ne sarete totalmente soddisfatti.
Al contrario, se vi imbattete per la prima volta nel quintetto scandinavo, dovete sapere che i Nostri propongono un galoppante heavy metal in cui gli Iron Maiden sono IL riferimento, con il basso sempre ben udibile, twin guitars incisive ed un cantante dalla vocalità vicinissima a quella di Bruce Dickinson (in alcuni passaggi dal piglio pù evocativo mi ha ricordato Vasilis Skandalis degli Atria Mortis): come detto, heavy metal tradizionale che si rifà ampiamente ai maestri inglesi, ma realizzato da una band in possesso di tecnica, gusto melodico e capacità di scrittura, per un album dai brani dinamici e divertenti, decisamente longevi nello stereo e che si fanno ricordare.
Privo di filler e supportato da una buona resa alle casse, “Black Bubbling Ooze” offre otto brani grintosi e coinvolgenti come l’opener “One Of Us”, la cavalcata “Here I Am” e la potente “Room 101” con il suo ritornello micidiale, oltre ai crescendo maideniani di pezzi come “Crystal Tears” e “The Reckoning”. Un album decisamente piacevole questo “Black Bubbling Ooze”, figlio di una band che non ha mai avuto la pretesa di inventare nulla (qui le novità stanno a zero!), se non quella di suonare – e piuttosto bene – la musica che ama: basterà questo per imporsi ad un ampio pubblico?
Probabilmente no, ma è ben più che sufficiente per chi, come me, non è mai sazio di heavy metal tradizionale e scevro da qualsiasi contaminazione. Concludo segnalando che della tracklist fanno parte le riletture di tre brani – “The Reckoning”, “At The Mountain Of Madness” e “Crystal Tears” – già apparsi sull’esordio “Darkest Horrors” del 2014.
Tracce:
1. One Of Us
2. At The Mountain Of Madness
3. Here I Am
4. Crystal Tears
5. The Man Of The Crowd
6. Room 101
7. The Reckoning
8. The Young Man
Formazione:
Marcus Sannefjord Olkerud – voce
Björn Rosenblad – chitarra
Johan Jonasson – chitarra
Daniel Tillberg – basso
Zakarias Wikner – batteria
Sito ufficiale: https://www.starblind.se
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/StarBlindtheBand
Etichetta Pure Steel Records – https://www.puresteel-records.com