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Il 23 ottobre i Coexistence pubblicheranno il loro primo album: “Collateral Dimension”.
C’è molta aspettativa sia dai fan che dai colleghi musicisti, in quanto la band, attiva dal 2015, nel corso degli anni ha pubblicato solamente un singolo, un Ep e un Demo; inoltre, il technical death metal è senza dubbio un genere davvero complesso da suonare, quindi cresce la curiosità di conoscere lo stile compositivo, le tecniche più usate e l’atmosfera che si verrà a creare in questo lavoro.
Il quartetto di Siena ci propone 9 tracce dalla durata media di 6 minuti circa (a parte “Perception”, brano di 1.35 minuti interamente strumentale senza alcuna distorsione e molto melodico) nelle quali è possibile ascoltare in maniera cristallina ogni strumento ed ogni passaggio sia delle chitarre che del basso e della batteria, scelta sonora ottima che rende il sound dell’intero album leggero e delicato, nonostante si parli comunque di technical death.
E’ possibile notare una risonanza più decisa e aggressiva nella prima parte dell’Lp, soprattutto in canzoni come “Metaphysical Essence”, dove si trova un assolo non particolarmente tecnico ma molto interessante per il suo sviluppo melodico, ed “Eclipse”, che ricorda le vecchie sonorità death con cambi di tempo repentini e ben studiati, oltre al basso, protagonista del brano, che con un suono morbido apre alla parte più leggera, quasi jazz.
La bomba è “Collateral Dimension”, singolo che dà il nome all’album, il più energico e aggressivo con forti cambi di tempo e di tonalità.
E’ piacevole riconoscere in “Detach from the Abyss” l’influenza melodica dei Death, soprattutto nel secondo assolo e nella tecnica vocale quando tocca sfumature più acute.
Nonostante la difficoltà compositiva e la varietà di ritmi e tecniche proposte, ad alcuni potrà sembrare un po’ ridondante l’uso del tapping, che crea spesso melodie simili in alcuni brani come “Symbiosis of Creation”, “Revert” e “The Nadir Element”, oltre alla presenza (spesso a metà canzone) di venature filo-jazziste in “Eclipse”, “The Nadir Element” di nuovo, buona parte di “Floating in the Celestial Wave” e “Detach from the Abyss”.
Nel complesso è un album che si distingue da molti altri, nel quale è percepibile lo studio, la grandissima bravura e padronanza degli strumenti, l’impegno, ed infine la forte passione che la band nutre per questo genere.
Tracce:
01. Metaphysical Essence
02. Symbiosis of Creation
03. Eclipse
04. Detach from the Abyss
05. Perception
06. Collateral Dimension
07. Revert
08. The Nadir Element
09. Floating in the Celestial Wave
Formazione:
Alessandro Formichi: batteria
Leonardo Bellavista: chitarra
Mirko Battaglia Pitinello: chitarra e voce
Christian Luconi: basso fretless
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