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Se adorate i Gojira o i Mastodon, il perfetto connubio tra i due è indubbiamente “Nostophobia”, terza fatica degli statunitensi Sea Sleeper (se ancora non li conoscete questo è il momento adatto per rimediare). La Band di Portland giunta ormai al loro terzo album (fresco fresco di giornata), ci regala quello che , come citato poco fa, è il perfetto connubio tra due dei grandi del genere.
Il disco apre senza troppi convenevoli con “Coffin Salesman”, sound, se vogliamo usare un termine non-tecnico, esplosivo, chitarre taglienti con parti melodiche e ritmiche ben incastrate tra esse.
La cassa in crome e semicrome è praticamente una costante per l’intero disco, eccetto sui breakdown, a loro volta molto presenti e ben strutturati (l’headbanging è assicurato).
“Nostophobia” dunque è un disco dal sound brutale, violento e contemporaneamente strutturato, brano per brano, in maniera alquanto versatile, spaziando da blast beat prepotenti a breakdown cavalcanti, da riff cattivi a melodie cupe, direi ambient quasi, passando per scale minori armoniche ben agganciate.
Il richiamo allo stile Gojira in alcuni punti è evidente e i brani rispettano al minimo dettaglio quella stessa imprevedibilità.
Il disco chiude con “Salt” con un intro di pochi secondi a darci il tempo necessario per prepararci all’esplosione finale, in cui melodie e ritmiche si sposano alla perfezione creando quindi un’atmosfera assolutamente suggestiva.
In conclusione se volessimo riassumere il tutto con una definizione potremmo dire che “Nostophobia” è senza ombra di dubbio un gioiellino da godersi a pieno.
Tracce:
1. Salt
2. Old Guard
3. Coffin Salesman
4. Mountain Carver
5. George Van Tassel
6. Nostophobia
7. Far More Than Sustenance Now
8. Low
Formazione:
non pervenuta
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