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Il 26 marzo è uscito Live in Richmond, VA dei Lamb Of God, ovvero la versione del loro ultimo album, in CD e DVD, registrato durante gli show in streaming trasmessi a settembre. E’ stato un ascolto diverso dal solito in quanto si tratta di un live … ma senza urla, senza le grida dei fan, senza l’energia del pubblico che canta a squarciagola le canzoni insieme al cantante. Solamente silenzio … e la band. Per fortuna il quintetto di Richmond non era solo: gli spettatori si sono goduti la performance nelle loro case, speranzosi di poter tornare di nuovo sotto i palchi.
Questo lavoro presenta 14 tracce più due bonus tracks presenti solo nel Lamb Of God: Deluxe Edition, entrambe in qualità studio. La scaletta segue proprio le tracce dell’omonimo Lp, aprendo con “Memento Mori” ed il suo intro molto cupo ed intenso, quasi a descrivere perfettamente le emozioni che questo lungo periodo di covid ci sta facendo vivere. Dopo un primo momento riflessivo, la band parte in quinta, con la stessa potenza che li accompagna da circa 30 anni. Le canzoni scorrono velocemente una dietro l’altra, i suoni delle chitarre sono ricchi e decisi ed Art Cruz accompagna con ritmo incalzante le voce vigorosa di Randy Blythe. Circa a metà del concerto, Blythe si rivolge alla folla online con un timido “spero stiate tutti bene”, per poi riprendere energicamente con “New colossal hate” la seconda parte dello show.
Finita la setlist dell’album, i LOG ci ripropongono quattro grandi successi: “Contractor”, dal loro sesto album Wrath, presentata dal frontman come “punk rock song” e nella quale la velocità e il groove la fanno da padrone, l’irruente “Ruin”, prima traccia di As the places burn, col quale Randy ci invita a “distruggere la nostra fottuta casa”, “The Death Of Us”, brano scritto in quarantena lo scorso anno per il film Bill & Ted face the music, e “512”, tratta da VII: Sturm Und Drag, dove viene rinnovato l’invito a demolire la nostra sala a suon di metal. Le ultime due tracce, “Ghost shaped people” e “Hyperthermic – Accelerate”, offrono i groove tipici della band, soprattutto per quanto riguarda il connubio batteria/chitarra e le ritmiche proposte.
Nel complesso è un ottimo lavoro, non tanto dal punto di vista della performance, anche questa volta impeccabile, ma quanto dal valore simbolico che si vuole dare ad esso, prodotto e pubblicato in un periodo talmente difficile che per il mondo della musica e dell’arte in generale è faticoso rialzarsi con la stessa forza di prima. I Lamb Of God, come molti, non si sono persi d’animo, anzi, ce lo trasmettono, offrendo un po’ di speranza per un futuro di musica, emozioni e concerti da condividere tutti insieme.
Tracce:
1 – Memento Mori
2 – Checkmate
3 – Gears
4 – Reality Bath
5 – New Colossal Hate
6 – Resurrection Man
7 – Poison Dream
8 – Routes
9 – Bloodshot Eyes
10 – On The Hook
11 – Contractor
12 – Ruin
13 – The Death Of Us
14 – 512
15 – Ghost Shaped People
16 – Hyperthermic – Accelerate
Formazione:
Randy Blythe – voce
Mark Morton – chitarra
Will Adler – chitarra
John Campbell – basso
Art Cruz – batteria
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