LA JANARA – Tenebra

Titolo: Tenebra
Autore: La Janara
Genere: Heavy / Doom Metal
Anno: 2019
Voto del redattore HMW: 8
Voto dei lettori: 10.0/10
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Recensione redatta da Dwight Fry

Ho conosciuto i ragazzi de La Janara grazie al video di ‘Violante Aveva un Osso di Capra‘, che era stato caricato da pochi giorni su YouTube. Una novella dark in salsa folk, cantilenante nelle strofe eppure ariosa, quasi liberatoria nel ritornello. Bello anche il video, semplice e d’effetto, con una Janara (al secolo Raffaella Cangero) perfettamente calata nella parte. Immagini in B/N, due piani sequenza e via.

Click sul mouse ed ecco apparire, tra i suggeriti, il video (meno interessante) di ‘Malevento‘. Guardo anche quello e realizzo che i ragazzi sanno graffiare. E bene, per giunta.
Ho deciso di ascoltare gli altri pezzi del full length di debutto, “Tenebra”, sulla loro pagina Bandcamp. A distanza di tempo ho comprato il CD, in cui il suono digitale conferisce ulteriore potenza a un album che ha tre punti di forza. Innanzitutto la particolare voce della Janara, intensa e a tratti quasi virile ma all’occorrenza seducente, talvolta fragile ed emotiva. Credo che la sua prestazione – da brividi – su ‘Cera‘ sintetizzi al meglio queste due anime. Poi i testi in italiano del Boia (al secolo Nicola Vitale), nei quali è palese l’attenzione dedicata alla metrica e l’amore per le storie della sua terra. Linguaggio ricercato, figure retoriche a go go. Infine l’essenzialità: alcuni recensori hanno insistito sulla componente prog ma è poca roba. Questo è un album di heavy-doom diretto, dalle melodie incisive. Segnalo però il pianoforte che, discreto e prezioso, lavora di contrappunto in vari brani.

La velocità non è di casa: escludendo la citata, ottima ‘Malevento‘ (scelta giustamente come opener), ‘Mephis‘ e la più ritmata ‘Ver Sacrum‘, gli altri brani ricamano atmosfere caliginose, inasprendo il versante esistenzialista delle liriche (“Soffro il male che do”, canta la Janara in ‘Mater Tenebrarum‘), d’altronde il concept verte, per citare la band, su “una vicenda di amore e morte, di patti demoniaci e di rinascite crudeli”.

Difetti? Piccolezze: il recitativo della Janara, secondo me, ha margini di miglioramento; la pur buona produzione sacrifica troppo il basso; per i miei opinabili gusti, gli interventi della voce black in ‘Or Poserai per Sempre‘ sono superflui.

L’amore per l’heavy anni ’80 mi ha fatto desiderare altre ‘Malevento’, durante l’ascolto, tuttavia i fan della NWOBHM più oscura dovrebbero trovare motivi di interesse, fra i solchi di “Tenebra”. È un disco che potenzialmente può piacere a un pubblico molto vasto. E chi teme che l’uso della lingua italiana tolga qualcosa a un album metal, sappia che in questo caso vale esattamente il contrario.

Nel complesso, un album sorprendente. Teniamo d’occhio la band perché se continua su questa strada potrà conquistare nuove e più elevate vette, senza neppure il bisogno di salire su una scopa.

Tracce:
Malevento
Mater Tenebrarum
Violante Aveva Un Osso Di Capra
Tenebre
Mephis
Cera
Il Canto Dei Morti
Volano I Corvi
Or Poserai Per Sempre
Ver Sacrum

Formazione:
La Janara (Raffaella Cangero) – voce
Il Boia (Nicola Vitale) -chitarra
L’Inquisitore (Rocco Cantelmo) – basso
Il Mercenario (Antonio Laurano) – batteria

https://www.facebook.com/lajanara

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