Visualizzazioni post:834
Carissimi amici, eccomi pronto a darVi conto del debutto dei KK’s Priest, progetto fortemente voluto, manco a dirlo, dall’ex axe-man dei Priest stessi, nonché artefice di tutto il sound della band, KK’s Downing. Siamo dinnanzi ad un album che, in ogni singola microtraccia, è pieno all’inverosimile dell’inimitabile ed inconfondibile “Priest style“.
Vorrei rispondere ai soliti detrattori che sono sempre pronti ad additare ogni nuova band che contiene al suo interno ex membri come dei cloni senza anima né personalità. Sarebbe un gravissimo errore, a mio avviso, considerare questa formazione un semplice clone dei Priest, in quanto questo lavoro, nonostante non si discosti dai cliché del gruppo più quotato, è pieno di personalità e può tranquillamente tenere testa ai grandi classici del passato, grazie alla presenza di riff dannatamente solidi, energici e taglienti.
Per farsene una chiarissima idea, basta ascoltare le splendide e devastanti “Sermons Of The Sinner”, “Hail To The Priest”, “Metal Through And Through” e “Return Of The Sentinel”. Senza dimenticare, chiaramente, la magistrale prova vocale di sua maestosità Tim “Ripper” Owens, che si destreggia alla grande sia nei toni alti che in quelli medio-bassi.
Per concludere, sono estremamente felice di consigliare questo lavoro ai fan dei Priest ma anche a coloro che, colpevolmente, non hanno mai ascoltato il suo ex gruppo. Speriamo di poterli vedere quanto prima sul nostro suolo per lasciarci travolgere dalla loro potenza e dalla loro energia.