Visualizzazioni post:413
Sono trascorsi cinque lunghi anni da The Blaze e di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia per i finlandesi Burning Point. In questo periodo qualcosa è cambiato, a cominciare dall’entrata in formazione del cantante italiano Luca Sturniolo. Quello che non cambia però è la buona miscela di power metal a cui il gruppo ci ha abituati negli anni.
Il disco parte carico con “Blast In The Past”, dove subito ci accorgiamo delle interessanti doti canore di Sturniolo, chiamato a succedere alla brava Nitte Valo (conosciuta con Steel dei Battle Beast). In realtà tutto l’album, tra brani più veloci (“Rules The Universe”) e altri più lenti e cadenzati (come “Fire With Fire”, in cui echeggiano gli ultimi Bloodbound o certi Sabaton), scorre piacevolmente, anche grazie a melodie magari non originali ma certamente efficaci e ad un’ottima produzione, cristallina e al passo coi tempi. Tra tutte le tracce, però, il finale veloce ed epico di “Eternal Life” merita un elogio a parte e ci riporta indietro ai primi anni 2000, quando il power finnico spopolava grazie a doppia cassa martellante e ritornelli memorabili.
Ecco, i Burning Point riescono a mantenere ancora interessante un genere in cui molti ritengono sia già stato detto tutto. Per quanto ci riguarda, Arsonist Of The Soul è promosso: non un disco rivoluzionario, ma una pubblicazione per chi ama il power metal.