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« La nostra condanna, bastardi figli di puttana, è vagare senza direzione nelle tenebre solitarie della nostra interiorità, consapevoli che non c’è interiorità senza ribellione. » – A. Carpani
Il tassonomico recupero delle tessere che compongono il vasto mosaico punk nazionale (e non solo) passa anche e soprattutto per le mani di etichette indipendenti come questa: ed è a tale preciso scopo che l’emiliano-romagnola End Of Silence ha istituito, quest’anno, la serie Retro Action. Inaugurata dalla stampa su LP e CD delle canzoni presenti sull’unica cassetta realizzata in vita dai Cerebral Disfunction (1989), la collana dissotterra ora il coevo Uniti Nell’Abbraccio degli ascolani Stige; supplemento all’album, cinque estratti da tre raccolte del periodo. Vale a dire, in definitiva, che l’opera include tutti e quattordici i pezzi pubblicati per vie ufficiali dal gruppo durante la sua carriera ultra-quinquennale – unico assente è un brano che nel ’92 fu (per la raccolta Attitudine Mentale Positiva Vol. 2) tratto dal secondo e mai pubblicato album, le lavorazioni al quale furono segnate da divergenze artistiche tali da condurre poi al disfacimento del quartetto.
Non dissimile da quello di certi Negazione, lo stile degli Stige era un hardcore furente e disperato. Ritratto velenoso dei patimenti del sé, sia in quanto individuo (« Cosa farò del mio passato? Cosa, cosa farò della mia vita? […] Credo che nessuno abbia il diritto di dire che il peggio è passato / Credo che nessuno abbia il diritto di dire che la vita è gioia […] Odio questo mondo fatto di dolore » ) sia in quanto inserto civile (« Hanno frugato nella mia testa, sconvolto la mia vita, / cercando di fare di me un uomo ridotto in conformità. / E hanno preteso il prezzo della mia libertà, un prezzo troppo alto per essere pagato… / Ho il cuore pieno di così tanto odio, voglio far sanguinare la loro società »). Risentimento in musica, ora come allora. In séguito alla disgregazione degli Stige, il tracciato più consistente è a tutt’oggi quello seguìto dagli Affluente, gruppo sorto, in un raffinato gioco onomastico, con l’intento di recuperare un certo percorso ideologico-artistico.
La End Of Silence ha usufruito delle fonti audio più originarie che è stato possibile rintracciare nonché del benestare e della collaborazione di Heinmont Tooyalaket, al secolo Carlo Cannella, ex cantante del gruppo ed autore dello scritto introduttivo che troviamo sul libretto.
Un’opera per chi crede indissolubilmente che gli ideali sopravvivano alla gioventù.