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Senza ancora avere all’attivo album completi bensì tre EP pubblicati tra il 2018 e il 2021, incluso il più recente e qui affrontato Oxymoron, gli Spiritual Deception possono comunque vantare un certo seguito sia in Italia sia all’estero tra gli amanti del death metal nella sua accezione più tecnica e spinta.
La creatura capitanata dal cantante e chitarrista Mirko Frontini dà alle stampe un mini-concept sul mondo dell’oltretomba dei popoli creatori della civiltà occidentale, i Babilonesi su tutti, e sui miti che scorrono attorno a questa oscura ed intrigante tematica. La stessa tematica che ben si confà all’assalto sonoro proposto dal quartetto milanese, vario nel suo esprimersi e cangiante nei cinque brani proposti, i quali vivono di momenti di grande epicità, come in “Serpent’s Speech“, grazie all’apporto ben costruito delle tastiere, in grado di apportare un tocco di atmosfera e drammaticità alle composizioni.
Naturalmente non mancano velocità ed aggressività, come si intuisce chiaramente dall’apripista “Hidden In Consciousness“, brutale e senza compromessi, e nelle seguenti “Captatio Benevolentiae” e “Damnation Memoriae“, con quest’ultima a presentare alcuni appigli ad un certo tipo di death di fine anni ’80 grazie all’impiego del tremolo picking, tanto semplice quanto efficace per questi generi.
Episodio a parte è la stessa “Oxymoron”, breve strumentale che si dipana su un toccante e sentito giro di pianoforte.
Oxymoron è ampiamente promosso, riuscito esempio di come si possano progettare buone canzoni e farle coesistere in una ventina scarsa di minuti.



