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I Power Beyond sono un duo campano, precisamente di Avellino, dedito ad un power metal di stampo principalmente europeo, con velocità media abbastanza elevata e riff rocciosi in chiave minore sopra i quali si staglia la voce, potente e piena di pathos, seppur monotona in alcuni frangenti, di Bruno Masulli (per altro anche chitarrista).
La figura monacale che campeggia sulla copertina del nuovo Timeless Time è la mascotte del gruppo ed è presente anche sulle precedenti uscite discografiche, tutte di breve durata tra EP e singoli (il debutto risale al 2006). Curiosamente il bianco incappucciato evoca alla memoria Battalions Of Fear dei Blind Guardian, gruppo dal quale i Nostri riprendono qualcosa in fase di composizione.
I venti minuti dell’EP sono suddivisi in quattro canzoni collegate tra di loro nello sviluppo di un tema di fondo imperniato sul fluire del tempo, come è facile comprendere dai titoli delle stesse; oltre al brano che dà il titolo all’album, troviamo “Into The Unconscious“, con il suo giro di basso e chitarra iniziale a porre le basi per un brano cupo e potente, intramezzato da uno stacco di basso che ricorda alcune soluzioni presentate tanti anni fa dai Death più progressivi.
Si prosegue con la lunga e intensa “The Ritual Of Continuity” prima di lasciare spazio a “Subjective Perception“, la più riuscita, ricca di variazioni di dinamiche e di riff.
Timeless Time non è un ascolto immediato ma si appoggia su varie idee intriganti e ben eseguite, anche per quanto riguarda il basso di Carmine Cuomo, e può rappresentare un ascolto diverso dal solito per gli appassionati di power metal non amanti di atmosfere pompose e tastiere onnipresenti, e che ricercano soluzioni meno convenzionali.