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I romani Airlines Of Terror tornano in pista dopo lo stop degli ultimi anni e lo fanno in grande stile. La nuova uscita è un EP di quattro brani della durata complessiva di un quarto d’ora scarsa intitolato Requiem For Wings And Propellers che ci mette in trepida attesa per un prossimo album. La formazione capitolina con questa uscita ci svela quello che spero sarà lo stile delle produzioni successive.
Gli AOT hanno sempre avuto un modo molto personale di interpretare il grind. Se nei dischi d’esordio qualcuno ha parlato di grind’n’roll, qui bisognerebbe coniare un nuovo aggettivo perché la proposta musicale è molto più originale. Quello che mi ha colpito maggiormente in questo EP è il lavoro delle chitarre che, a differenza di altri gruppi dediti al genere, non si limitano a dei “cromatismi stoppatissimi”, ma utilizzano spesso note aperte (armonizzate in maniera inusuale per il genere) e risoluzioni armoniche atipiche. Il risultato sono melodie ed armonie allucinate che non sono né orecchiabili, né completamente dissonanti e che sono in grado di creare un forte senso di disorientamento nell’ascoltatore, che equivale a subire un pestaggio da una persona buffa, giusto per capirsi.
Anche dal punto di vista solistico si evidenzia la preparazione dei chitarristi che in qualche passaggio mi hanno ricordato i Carcass più sperimentali. Il resto dei musicisti non è da meno e grazie alla produzione possiamo godere dell’amalgama basso e batteria che costituisce un martellante e devastante tappeto sonoro in cui si mischia brutalità e gusto tecnico.
Potrei usare un epiteto coniato per il grande Lucio Fulci, ossia “terrorista di generi” e lo userò. Spero solo che la Airlines Of Terror faccia presto di nuovo scalo da queste parti perché la voglia di viaggiare è tanta!
“subire un pestaggio da una persona buffa” migliore metafora dell’anno