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Secondo album per i francesi Onyria che con questo lavoro mostrano una maturità artistica accresciuta rispetto al disco di esordio. Partendo dalla copertina che si presenta emblematica ed accattivante ci addentriamo alla scoperta delle dieci tracce che compongono Feed The Monster. Il genere proposto è un saggio mix di alternative rock, post grunge e metal. I brani hanno una durata media di tre minuti che li rende perfetti per riproduzioni radiofoniche. Tutte le composizioni sono infatti molto inquadrate nella struttura e l’arrangiamento degli stessi è abbastanza minimale.
Le canzoni di questo secondo capitolo degli Onyria sono tutte piuttosto orecchiabili e la parte da leone la fa sicuramente la voce di Helena che gestisce con grande sicurezza sia i registri bassi che quelli alti in cui fa sfoggio di una grinta ed un’aggressività notevoli. Altra menzione doverosa va al vibrato della cantante, molto veloce, che non viene però abusato ed appare solo per arricchire alcuni passaggi. L’unica pecca del disco è una personalità non ancora piena. Infatti in più di un episodio scadono involontariamente in cliché prevedibili tipici del genere, peccato.
Come spesso accade per gruppi che frequentano questi lidi musicali, la scelta dei singoli verte sulle canzoni con un potenziale commerciale più elevato, il che non vuol dire necessariamente che si tratta dei brani migliori. Il mio preferito della lista infatti è “Drowing” con un bel salto di ottava tra strofa e ritornello ed un accompagnamento con reminiscenze New Wave che a mia detta lo differenzia dal resto delle altre tracce. Lavorando sui loro punti deboli potranno sicuramente puntare in alto!