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Pubblicato poco prima della pandemia mondiale, l’ultimo album dei sottovalutati transalpini Carcariass è un eccitante concentrato di tecnica e melodia, grazie all’operato dello straordinario leader Pascal Lanquetin, chitarrista, tastierista e compositore che, dal 2012, presta man forte anche negli elvetici Mindwarp.
Il quartetto ci ha fatto attendere ben dieci anni il come-back dell’eccezionale E-xtinction, ma ne è valsa decisamente la pena, in quanto il nuovo lavoro in studio è nuovamente un ottimo album di death prog.
Sin dall’introduttiva “Solar Invasion”, sorretta dai funambolici riff, fraseggi e assoli di Lanquetin, chitarrista dal gusto sempre sublime, possiamo già presagire la bontà di questo disco.
“Ultimate Escape” è felicemente caratterizzata da interessanti variazioni ritmiche e dai virtuosistici assoli del chitarrista, mentre con “Apophis Impact” la formazione si concede una traccia strumentale, anche se in realtà pare una vetrina del solismo funambolico di Lanquetin. In realtà in tutto l’album i brani strumentali sono addirittura sei, tra i quali spicca la progressiva “Saturn Vision”, ma sono preferibili tracce cantat…ehm…urlate quali “Genetic Conformity”e “Psycotic Starship”, nelle quale il cantante Thomas riesce a costruire addirittura un ritornello.
Quello dei Carcariass è un sound sicuramente riconducibile a quello di pionieri quali Cynic, Atheist e gli stessi Death (senza dimenticare i conterranei S.U.P.), ma la formula dei nostri risulta più snella e melodica, in grado, quindi, di incontrare i favori di una più ampia gamma di ascoltatori.
Ottimo album.