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Attivi ormai da tre decenni, gli austriaci Mastic Scum tornano dopo una parentesi di silenzio discografico alla pubblicazione con il sesto album della loro carriera, “Icon”. Il loro è un Death metal “fantascientifico”, aggettivo che torna utile per descrive l’approccio alla composizione adottato, ricco di spunti elettronici e di campionamenti che paiono provenire dai recessi di una nave spaziale alla deriva nel cosmo , così come alla scrittura dei testi, cupi e distopici, con la splendida e angosciante copertina a confermare il tutto. Copertina che peraltro ricorda i prigionieri della “vera realtà” della trilogia di film “The Matrix”.
Le dieci tracce che compongono Icon si sviluppano in meno di 40 minuti ma riescono a creare comunque un assalto sonoro serrato e violento ma per certi versi accessibile grazie alla buona predisposizione del gruppo alla creazione di ritornelli chiari e di facile presa all’interno dei brani i quali aiutano l’ascoltatore a orientarsi nel marasma di riff granitici sparati dalla sette corde di Harry Gandle e partiture complesse del batterista Pati Jay. Due esempi su tutti, l’iniziale “Digital Dementia” e la potente “Front Toward Enemy”. Lo stile vocale del cantante Maggo Venzen, fatto di growl estremo e scream alieni, è perfetto per interpretare la proposta dei quattro, come nel caso del singolo “Slavebreed” o di “Create and Destroy” dove lo si può trovare in grande forma.
In due occasioni, I Mastic Scum decidono di comprimere ulteriormente la loro furia brani della durata inferiore ai tre minuti: “Twice the Pain” e “Negation” sono episodi terremotanti, preparatori al gran finale offerto dalla canzone più lunga del disco, “Retribution”, differente dalle altre per via del suo approccio cadenzato e lento, ma anche più ragionato e progressivo.
“Icon” risulta essere un lavoro interessante e divertente che potrà coinvolgere tutti i deathsters più affascinati da un certo tipo di sonorità che alla velocità e alla cattiveria del “Metallo della Morte” unisce una forte componente Groove Metal, muscolare e massiccia. Da non lasciarsi scappare!