PRAISE THE SUN – The Proffer Of Light

Titolo: The Proffer Of Light
Autore: Praise The Sun
Nazione: Polonia
Genere: Metalcore/ Melodic Death Metal
Anno: 2022
Etichetta: Art of the Night Productions

Formazione:

Voce – Marcelina Janik
Chitarra – Mateusz Zarczuk
Chitarra – Daniel Kowalski
Basso – Konrad Romanowski
Batteria – Wojciech Mroziński


Tracce:

The Curtain Of Life
The Art Of Agony
Echoes Of Pompeii
Alive
Mistaken Daughter
Praise The Sun
Anna
The One
Eernal Dreams
The Art Of Harmony
Metalheads


Voto del redattore HMW: 8/10
Voto dei lettori: 9.5/10
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Ognuno di noi nella propria vita si trova dinnanzi a periodi diversi. C’è chi li affronta a testa alta e chi invece si lascia più o meno sopraffare da essi, ma una cosa è certa: la musica è una costante sempre presente e ci accompagna in ogni momento della nostra vita, sia nei momenti bui dandoci la carica per uscirne, sia nei momenti più rosei, spesso sollevando ancor di più il nostro umore [a meno che non sia un tormentone estivo, N.D.R.]. Proprio questi frammenti spesso ci portano a trovare quel brano che ci dà l’input per recuperare altre canzoni di un genere. Il sottoscritto ad esempio, nell’ultimo anno, si è dato al recupero del metalcore, un genere tanto particolare quanto criticato, spesso considerato un “finto metal” date le sonorità più leggere e che cercano di accontentare anche pubblici diversi. Gruppi quali i Seeyouspacecowboy o gli Ice Nine Kills ne sono esempi lampanti, ma è innegabile che nei loro progetti non ci sia un impegno non indifferente per creare un qualcosa di particolare che li renda riconoscibili.

Il gruppo che mi ha spinto ad essere qui a scrivervi queste righe, i Praise The Sun, fanno parte di questa categoria. Il collettivo, formatosi in Polonia nel 2019, è ancora considerabile fresco, ma nei suoi quattro anni di attività ha già rilasciato l’EP The Art of Agony e l’album The Proffer Of Light, su cui verte questa recensione.

L’album, composto da undici pezzi, fonde sonorità metalcore col death metal melodico, di fatto producendo un suono peculiare che funziona e tenendo incollato l’ascoltatore per tutta la durata del disco.

L’opera si apre con “The Curtain Of Life”, un pezzo riuscito e che mostra subito la natura chimerica dell’album, un insieme di elementi pervadono l’ascoltatore, tanto che persino io ho fatto fatica ad etichettarlo del tutto. La voce di Marcelina Janik convince e tutti i passaggi, da melodica a più cattiva, sono davvero ben fatti. L’opera procede con questo equilibrio, con alcune eccezioni quali “The Art Of Harmony” ed “Eternal Dreams”, quest’ultimo a parer mio il pezzo più riuscito del disco e l’apoteosi dello stile dell’album.

Spezzo una lancia a favore anche delle copertine, non solo dell’album ma anche degli altri progetti; astratte e particolari, ed adatte all’atmosfera dei pezzi e un eventuale merchandise.

L’opera però non è esente da difetti. I testi sono poco ispirati e alcune canzoni, seppur di qualità, possono sembrare troppo simili fra di loro, come per esempio “Mistaken Daughter” ed “Anna”, che condividono un ritmo simile ma non per questo sono pezzi da bocciare. Inoltre lo stile particolare potrebbe non piacere a tutti, siccome non si cade nel progressivo ma non è comunque un genere diffuso.

I Praise The Sun confezionano un debutto più che riuscito, un disco che tutt’ora mi risuona spesso in testa, mi fa ben sperare per il loro futuro ed a parer mio già contraddistinto da una certa identità. Solo il tempo ci dirà se il collettivo riuscirà a mantenerla o a perderla per strada.

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