NIGHT DEMON – Outsider

Titolo: Outsider
Autore: Night Demon
Nazione: Stati Uniti
Genere: Heavy Metal
Anno: 2023
Etichetta: Century Media

Formazione:

Jarvis Leatherby – Voce, Basso
Dusty Squires – Batteria
Armand John Anthony – Chitarra


Tracce:

01. Prelude
02. Outsider
03. Obsidian
04. Beyond The Grave
05. Rebirth
06. Escape From Beyond
07. A Wake
08. The Wrath
09. The Last Day


Voto del redattore HMW: 7/10
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Ventura, terra d’eroi e di epiche gesta, di valorosi condottieri le cui imprese sono decantate tutt’oggi nel… no, non si direbbe proprio, infatti basta soffiare via la polvere accumulatasi sull’atlante geografico ed aprirlo in corrispondenza delle Americhe (va bene anche una più banale ricerca in rete, ma che eroi sareste a vostra volta, in questo caso?), più precisamente costa ovest degli Stati Uniti, California, cercare la ben più nota Los Angeles e muoversi poco più a nord verso Malibù, ancora qualche chilometro ed eccovi a San Buenaventura, meglio nota appunto come Ventura.

Chissà cosa avrà portato Jarvis Leatherby (al secolo Jeffrey Hershey, anche fautore del ritorno ed attuale bassista dei nostri amati Cirith Ungol) ad abbandonare una carriera tra soul e rockabilly e dedicarsi ad una proposta heavy metal improntata al suono più classico ed incontaminato del genere; visto dagli occhi di un vecchio amante, oltretutto di nazionalità italiana, ciò risulta quasi incomprensibile. Ma come direbbe una colonna portante di Heavy Metal Webzine, “al cuor non si comanda” (perché di cuore si parla, non certo di meri calcoli imprenditoriali).

Se la corrente thrash metal inaugurata e portata avanti da una folta schiera di (ormai non più) nuove formazioni, che aveva dato vita ad un sottobosco ben più che interessante dalla seconda metà degli anni 2000, ha perso lo smalto di un tempo, lo stesso non vale per la cosiddetta NWOTHM (New Wave Of Traditional Heavy Metal), che continua a regalare musicisti interessati ad un revival sia musicale che d’immagine. Realtà (più o meno) interessanti e (sempre più o meno) giovani che hanno fatto propria una attitudine cara chi al power metal americano d’una volta, chi alla scena metal classica teutonica, chi a quella del Regno Unito, tra le quali non possiamo non inserire i Night Demon come una delle punte di diamante. Ormai da più di dieci anni a questa parte, aiutati dalle incontestabili capacità manageriali del suo attore principale e dalle indubbie doti strumentali dei componenti, il trio porta avanti una intensa attività concertistica in patria e nel vecchio continente – come sempre più ricettivo del proprio paese d’origine – il tutto condito da una capacità di scrittura che riesce a valorizzare i canoni estetici del genere senza esasperarli, con quella forte dose di personalità che fa la differenza.

Rispetto al predecessore Darkness Remains, senza scomodare EP ed album di debutto, l’intento di Outsider pare una più minuziosa ricerca di arrangiamenti curati, più magnificenza ed atmosfere degne d’un album di epic heavy metal, più momenti ragionati, che fanno da contraltare agli assalti diretti in continuo cui ci avevano abituato. Non è un caso che vi siano disseminati inframezzi acustici e tempi più rilassati – “Beyond The Grave“, “A Wake“, “The Wrath“, che nell’economia generale di un album di nove tracce per trentasette minuti hanno il loro peso – quasi che la militanza nei decani Cirith Ungol abbia lasciato il segno in chi fa a tutti gli effetti parte della formazione, ma anche in chi li ha seguiti in veste di chitarrista turnista in caso di bisogno (Armand John Anthony). Ovviamente, questa analogia è un mero esercizio di fantasia, quindi un punto di vista prettamente soggettivo. I tempi più tirati del lotto fanno capolino nella conclusiva “Last Day”, che è una traccia disponibile esclusivamente in formato compact disc, dove in meno di tre minuti riecheggia il passato dei Night Demon.

Per i fan della band, un cambio di rotta talmente minimale, senza scomodare cambi di stili che non sussistono, che non creerà certo scompensi; molte formazioni similari hanno ampliato pesantemente i propri stereotipi con l’aggiunta di partiture “rubate” al mondo del rock più classico e, si potrebbe aggiungere, di matrice quasi commerciale. In Outsider non troviamo nulla di tutto ciò, ma solo tanto sano heavy metal che ammalierà chi vi si accosta senza pregiudizi di sorta.

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