Pillole d’Acciaio #9-2023

Tracce:

MEURTRIERES – RONDE DE NUIT

WEST ALLEY – A NIGHT TO REMEMBER

BROTHERS OF SWORD – THE BROTHERS STILL MARCH

BURNING SUN – WAKE OF ASHES

 

 


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Premessa: negli ultimi anni sono aumentate in modo esagerato le pubblicazioni musicali (in ogni settore). Solo nel genere heavy, che include una miriade di sottogeneri ed un quantità esagerata di gruppi underground, sono decine di migliaia i demo, gli EP, gli album… Impossibile seguire tutto? Certo, soprattutto se ci si allontana dai gruppi TOP e si scende verso l’oscurità. Ci sono artisti validi che passano in secondo piano e potevamo noi forse dimenticarli? NO!

Da qui la necessità di creare una serie di articoli/pubblicazioni oltre la classica recensione, che prevede ascolti e tempi di realizzazione più lunghi. Una sorta di breve presentazione di artisti ed uscite, come una volta si poteva trovare sulle riviste di settore.

Ricordatevi di ascoltare il nostro Dottore. Benvenuti a Pillole D’Acciaio!!!

 

 

 

MEURTRIÈRES – RONDE DE NUIT (Gates Of Hell Records)

I francesi Meurtrières avevano già attirato le mie attenzioni nel 2020 grazie al loro omonimo EP di debutto, interessante lavoro che mi spinse a citarli nella poll redazionale di fine anno come una tra le realtà underground da tenere d’occhio. A fine agosto, l’etichetta italiana Gates Of Hell Records pubblica il nuovo album “Ronde De Nuit”, esordio sulla lunga distanza con cui la band di Lione riparte, in linea di massima, da quanto prodotto tre anni addietro: parliamo di un buonissimo heavy metal old school, energico e dalle suggestioni evocative, con tematiche medievali cantate in francese e che, musicalmente, può far pensare alla NWOBHM della sacra triade Iron Maiden/Judas Priest/Saxon, ma anche ai loro connazionali Sortilège, Blaspheme e, perchè no, ai più recenti Tentation. Rispetto al passato, la forma dei brani sembra leggermente più ricercata, mentre l’approdo dietro al microfono di Fiona ha fatto perdere qualcosa ai pezzi in termini di enfasi: la vocalità della nuova cantante è meno ricca di sfumature e tonalità se paragonata a quella di Fleur, voce sull’EP “Meurtrières”. Detto ciò, rimango assolutamente convinto della bontà della proposta firmata Meurtrières: gli amanti delle sonorità tradizionali troveranno in “Ronde De Nuit” una piacevole compagnia! (Luca Avalon)

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WEST ALLEY – A NIGHT TO REMEMBER (Pride & Joy Music)

I West Alley sono una band di Göteborg nata sulla fine degli anni ’80, che aveva scritto parecchie canzoni che non sono mai state registrate e pubblicate. Quattro anni fa i ragazzi si sono rimessi in attività e hanno finalmente dato alle stampe questo “A Night To Remember”: le dodici canzoni sono un chiaro inno d’amore all’AOR/Westcoast, con ritornelli assolutamente accattivanti e un sound che esce direttamente dagli scaffali dei dischi di fine anni ’80. La voce di Magnus Björkroth, magnetica e melodica, ci porta a spasso per tutto il platter: lo stesso Magnus si occupa anche delle tastiere, che a mio avviso sono il vero tocco di classe di questo cd. I West Alley si buttano quindi nel mercato discografico in questo 2023, sfoderando un disco di livello che sicuramente farà drizzare le orecchie agli amanti del genere. (Fabio Rancati)

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BROTHERS OF SWORD – THE BROTHERS STILL MARCH (Nomade Records)

I Brothers Of Sword sono ancora in marcia, ancora uniti sotto il vessillo del true heavy metal! Ad otto anni dal primo capitolo “United For Metal”, ecco il secondo atto “The Brothers Still March” che, ovviamente, offre la stessa formula del suo predecessore: Fabio Paulinelli, la mente del progetto, con il contributo di fratelli di spada vecchi e nuovi – Arthur Migotto, Peter Kelter e Yuri Fulone tra i primi; Bill Martins, Marcelo Fagundes, Lucio Castro ed il chitarrista Marcos Junior tra i secondi – forgia un album che non si sposta di un millimetro dalle sonorità apprezzate sull’esordio (e sui dischi delle altre band in cui è coinvolto Fabio in prima persona), anche se questa volta mi sembra che i volumi delle voci siano un po’ bassi rispetto agli altri strumenti: la lingua parlata da “The Brothers Still March” è quella di un potente e vigoroso heavy metal pervaso da atmosfere bellicose, che ha tra i padrini del proprio sound Manowar, Omen, IronSword e certi Manilla Road, oltre a ricordarmi i più recenti Ravensire ed Hyborian Steel. “Mournblade”, “Northern Lords” e “Earless Barbarian Tale” con le sue trascinanti cadenze medie, ben rappresentano i contenuti di un disco pieno zeppo di passione per l’heavy metal orgogliosamente immune allo scorrere del tempo: se avete gradito il precedente album, “The Brothers Still March” non tradirà le vostre aspettative! (Luca Avalon) Etichetta – Facebook

 

BURNING SUN – WAKE OF ASHES (Autoprodotto)

Progetto di base ungherese, ideato e coordinato da Zoltán Papi, che vede la partecipazione di tanti musicisti underground noti e rispettati, come Pancho Ireland (Merciless Law), Alessio Perardi (Airborn), Cederick Forsberg (Blazon Stone, Rocka Rollas). Genere? Ma ovviamente si parla di Power Metal, quello di stampo Europeo sullo stile di Helloween, Grave Digger, Hammerfall, Iron Savior. Nonostante i molti artisti e il debito nei confronti delle grandi divinità del genere il disco riesce ad essere fresco e con una linea guida che unisce tutti i brani. Registrato in Ungheria, Cile, Italia, Svezia e Repubblica Ceca nel 2022 e 2023 è stato poi mixato e masterizzato da Alessio Perardi presso il “Restaurant at the End of the Universe Studio”. Il concept dell’album si basa sul personaggio di World of Warcraft del fondatore, Emaly, che usa la sua luce sacra per uccidere i servi non morti. Un lavoro fatto con il cuore, da veri appassionati del genere; nulla di nuovo ed innovativo? Esatto, ed è per questo che vi resterà in mente…un lavoro immediato e divertente, che vi ricorderà un sacco di band che amate. Chi ama il fantasy ed il power metal non può farsi scappare questo disco. (Lele Triton)

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