AMORPHIS – Tales From The Thousand Lakes (Live At Tavastia)

Titolo: Tales From The Thousand Lakes (Live At Tavastia)
Autore: Amorphis
Nazione: Finlandia
Genere: Progressive Death Metal
Anno: 2024
Etichetta: Reigning Phoenix Music

Formazione:

Tomi Joutsen – Voce
Esa Holopainen – Chitarra solista
Tomi Koivusaari – CHitarra Ritmica
Santeri Kallio – Tastiere
Olli-Pekka Laine – Basso
Jan Rechberger – Batteria


Tracce:
  1. Thousand Lakes
  2. Into Hiding
  3. The Castaway
  4. First Doom
  5. Black Winter Day
  6. Drowned Maid
  7. In the Beginning
  8. Forgotten Sunrise
  9. To Father’s Cabin
  10. Magic and Mayhem
  11. Vulgar Necrolatry (Abhorrence cover)
  12. My Kantele

Voto del redattore HMW: 6,5/10
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Ritornano con una nuova pubblicazione i maestri del metal finlandese Amorphis, questa volta per celebrare i 30 anni del loro seminale album Tales From The Thousand Lakes riproposto in chiave live. Pubblicato da Reigning Phoenix Music, il disco è stato registrato al Tavastia Club di Helsinki nel 2021 in concomitanza con il precedente Queen Of Time – Live At Tavastia, uscito nel 2023.
Per i fan della prima era della band guidata dalla mente compositiva di Esa Holopainen questo nuovo prodotto avrà un sapore agrodolce, poiché trent’anni di attività musicale hanno plasmato e sono stati plasmati dallo scorrere del tempo e gli Amorphis stessi sono mutati da un punto di vista compositivo. Alcuni direbbero in peggio, altri in meglio. Fatto sta che in questo live, il disco originale viene riproposto nella sua interezza e nel suo ordine originale, creando il senso di nostalgia adeguato all’occasione. Si tratta però di un’esibizione mutilata della componente del pubblico, essendo suonato nel locale vuoto. Solo musica, dunque, non un vero e proprio evento, ma più una straordinaria prova dal vivo, che in ogni caso lascia trasparire la qualità dei musicisti. Tomi Joutsen, alla voce, prende le parti vocale che erano all’epoca eseguite dal chitarrista Tomi Koivusaari e, a mio parere, rendono molto di più, riuscendo ad essere più profonde e con più sfumature, grazie ad una grande prova dello stesso Joutsen.

In aggiunta alla scaletta completa del disco originale gli Amorphis aggiungono una cover dei Abhorrence, ovvero “Vulgar Necrolatry” e soprattutto la loro splendida “My Kantele” che sarà pubblicata sul successivo disco Elegy del 1996, come a voler ipoteticamente costruire un ponte fra i due album a trent’anni di distanza.
Sicuramente un disco che i fan degli Amorphis apprezzeranno sebbene, essendo un disco dal vivo, risulti un po’ asettico nella sua produzione vista la mancanza del pubblico.

 

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