SUICIDAL TENDENCIES + AGNOSTIC FRONT – Rugby Sound


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SUICIDAL TENDENCIES + Agnostic Front
Rugby Sound, Legnano
2 luglio 2024

Fatto divertente: provate a cercare su YouTube Suicidal Tendencies, vi uscirà un numero amico, da chiamare nel caso siate in un periodo davvero difficile e abbiate qualche istinto “poco vitale”. L’ho fatto qualche giorno prima della data dei Cycos in quel di Legnano, visto che un amico mi ha chiesto “perché dovrei venire a vederli?” e volevo portare una certa “Institutionalized” (andate a vedere il video se non l’avete mai fatto) alla sua attenzione.

Ora invece, partiamo dal presupposto che un ingenuo ragazzo di provincia non è mai in grado di stimare correttamente quella che sarà l’affluenza ad un concerto al quale partecipa, e immaginare lo spiazzo davanti al palco del Rugby Sound, presso l’Isola del Castello di Legnano così gremito di persone è stata una piacevole sorpresa. Come sempre un campionario di personaggi unico, che ogni volta mi fa pensare a quanto sia bello e vario il nostro mondo musicale ed altri ad esso affini (in questo caso il circuito hardcore) e quanto si perde la gente che non lo conosce e non lo capisce (tolte le solite teste di cocco, s’intende).

Arriviamo alle 20 circa ed il luogo dell’evento è già brulicante di vita; sul palco una disc jokey regala un po’ di musica, invero di qualità (sentire Forbidden, Coroner e Death Angel in contesti simili non è mai banale… ma spiegate cortesemente alla tizia di Radio Freccia come si pronuncia Agnostic Front), ma non passa molto tempo dall’inizio dell’evento, in lieve anticipo rispetto a quanto segnalato dall’organizzazione del concerto.

Salgono sul palco le leggende hardcore Agnostic Front, da New York con furore; inutile girarci intorno, non li conosco, se non qualche brano tra i più rappresentativi ascoltato negli anni passati. Come detto, in anticipo rispetto all’orario ipotetico, i veterani Vinnie Stigma e Roger Miret, insieme a Mike Gallo al basso (ormai dal 2001 con gli AF), Craig Silverman alla chitarra (anche lui 10 anni col gruppo) e l’ultimo arrivato Danny Lamagna alla batteria danno inizio alle danze; fieramente portabandiera del movimento dal 1982, non sembra di vedere sul palco due ultra sessantenni (Miret 60 tondi e Stigma… 68!), tanto è l’entusiasmo che si irradia dalla loro prestazione. Tra un continuo incitamento al circle pit e la carica sprigionata da tutti i membri, il pubblico è caldo praticamente dal primo minuto; è meraviglioso vedere il ragazzino appena maggiorenne cantare a squarciagola accanto al vegliardo che li segue da quando hanno mosso i primi passi, lo stesso dicesi del “balletto” che prende vita ad ogni brano nel mezzo del prato fronte palco. Non so se sia la posizione o meno, siamo sulla destra fronte palco e dirimpetto le casse, ma la voce di Miret sembra andare e venire continuamente (o forse è il continuo movimento del cantante, non da escludere).
Inutile fingere di raccontarvi tutti i brani, considerata la mia “verginità” nei confronti della band, quindi mi limito a dire che tra up e mid tempo, cori ed inni condivisi con i fan, al pubblico rimane veramente molto in termini di sensazioni, fattore che si amplifica anche in chi scrive, pronto ad approfondire la conoscenza di una realtà che ha sempre ingiustamente snobbato. Vi cito qualche canzone che mi è rimasta in testa dalla sua presentazione: “Dead To Me“, “My Life My Way“, “Only In America“, “For My Family“, per chiudere con la cover di “Blitzkrieg Bop“, annunciata da Miret come la madre di tutto l’hardcore, di tutto il punk e forse anche dell’heavy metal, sentenza chiaramente opinabile, ma trattasi di parere.
Non manca l’invasione del pit da parte di Stigma, che a quanto pare sembra essere una costante del chitarrista il quale, chiaramente attorniato da membri dello staff del gruppo, suona intanto che molti sostenitori si scatenano intorno a lui in un vorticoso giro di corsa sfrenata. Tempo di saluti, ma soddisfatti da una esibizione decisamente sanguigna e davvero capace di conquistare.

Partenza e conclusione degli Agnostic Front prima del preventivato si diceva, conseguentemente i Suicidal Tendencies attaccano con qualche minuto di anticipo; il gruppo comincia ad arrivare alla spicciolata sul palco per prepararsi all’evento (pochi roadie, e i ragazzi sembrano arrangiarsi senza troppi problemi), tra i due chitarristi Dean Pleasants e Ben Weinman, il bassista Tye Trujillo e l’ultimo acquisto Jay Weinberg alla batteria.
Giusto il tempo di una minima sistemata (davvero minima, almeno per il primo brano), e la band attacca a suonare; suoni veramente orribili, dalle casse escono delle chitarre quasi inesistenti, che verranno fortunatamente sistemate nel prosieguo dell’esibizione. Nel frattempo, ecco entrare l’emblema dei cycos, quel Mike Muir che dai primissimi anni ’80 non accenna a voler smettere di sputare le sue sentenze, giuste o meno che siano, più che cantare, visto che è lui stesso ad ammettere di non essere un vero e proprio cantante. Si attacca senza fronzoli con un classico dei Suicidal Tendencies, “You Can’t Bring Me Down“, invero molto allungata (forse troppo), per passare a “Two Sided Politics“, proclamata da Dean Pleasants con poca partecipazione del pubblico (e uno sguardo stranito del chitarrista), che probabilmente si aspettava di sentire il cantante annunciarla… o che semplicemente si è perso nel fiume di parole dello stesso Muir! Infatti, tra un brano e l’altro si sprecano i suoi “sermoni”, che per un non nativo americano sono sempre impegnativi da seguire. Si prosegue con un pubblico sempre più partecipe ed altri classici che si sprecano (“War Inside My Head“, “Subliminal“, “I Saw Your Mommy“, “How Will I Laugh Tomorrow“…), ed ecco arrivare il momento che chi segue i Suicidal Tendencies attende sempre con ansia: Mike Muir comincia ad invitare gente sul palco con il gruppo, e via con “Possessed To Skate“, e successivamente ci sarà una seconda tornata. Probabilmente in passato chi saliva sul palco pensava solo a godersi il momento, stavolta invece molti (troppi) hanno cercato di immortalare il momento, quindi via coi telefoni e selfie a tutto spiano, un po’ triste a dirla tutta (e ve lo dice il miglior fotografo da smartphone di HMW); non è un caso che Mike Muir si sia rivolto al pubblico prima dell’ultimo brano, con una frase del tipo “vivete la vostra vita, ma non dietro ad uno schermo” (licenza poetica, non sono sicuro che queste siano le esatte parole utilizzate), questo rivolgendosi ai tizi davanti a lui che, con l’immancabile smartphone in mano, non hanno ovviamente perso un attimo a guardare il concerto dal vivo, ma sempre da dietro il telefono. Chiusura con il classico dei classici, “Institutionalized“, con una nuova invasione concordata di palco già in atto dal brano precedente, a chiosa di una bella serata che difficilmente sarebbe potuta andare altrimenti.

Momento onestà: dei due spettacoli, da un punto di vista completamente soggettivo la migliore è stata quella degli Agnostic Front, mentre i Suicidal Tendencies hanno sì divertito, ma senza il guizzo che ha caratterizzato altre esibizioni del quintetto cui ho avuto modo di assistere. Niente da dire dal punto di vista strumentale, che chiaramente è risultato ineccepibile, ma per quanto le energie si siano sprecate, la sensazione è stata quella di minor coesione dei musicisti, ma è un parere manifestamente soggettivo.
Bene, anche questo report del metallaro quarantenne imbruttito è stato portato a casa, attendiamo con ansia di poterne fare un altro di un evento della stessa caratura nel breve!

Scaletta Suicidal Tendencies:
01. You Can’t Bring Me Down
02. Two Sided Politics
03. Send Me Your Money
04. Freedumb
05. War Inside My Head
06. Memories Of Tomorrow
07. I Shot The Devil
08. Subliminal
09. Lovely
10. Possessed To Skate
11. I Saw Your Mommy
12. How Will I Laugh Tomorrow
13. Pledge Your Allegiance
14. Institutionalized

P.S. la scaletta che leggete sopra è gentilmente offerta da chi l’ha caricata su Setlist.fm, ma sembra corretta; dopo le prime quattro canzoni ho dimenticato di segnare il resto…

Agnostic Front:

Suicidal Tendencies:

2 commenti su “SUICIDAL TENDENCIES + AGNOSTIC FRONT – Rugby Sound”

    • Passive alla grande, ma credo fosse più durante gli AF, caro il mio A… ah no, non posso rivelare la tua identità, posso solo dire che sei il cugino del Mago di Segrate

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