SPEED – Only One Mode

Titolo: Only One Mode
Autore: Speed
Nazione: Australia
Genere: Hardcore Punk, Beatdown Hardcore
Anno: 2024
Etichetta: Flatspot / Last Ride Records

Formazione:

Aaron Siow – basso
Jem Siow – voce, flauto
Joshua Clayton – chitarra
Dennis Vichidvongsa – chitarra
Kane Vardon – batteria


Tracce:
  1. “Real Life Love”
  2. “Don’t Need”
  3. “No Love But for Our Own”
  4. “Only Foes…”
  5. “The First Test”
  6. “Kill Cap”
  7. “Send Them 2 Sydney”
  8. “Shut It Down”
  9. “I Mean It”
  10. “Caught in a Craze”

Voto del redattore HMW: 7,5/10
Voto dei lettori: 1.0/10
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Dopo il debutto del gruppo con il loro primo demo EP Gang Called Speed uscito il 24 giugno 2022, gli australiani Speed ritornano sulla scena con l’esplosivo album Only One Mode uscito il 12 luglio 2024.

“La vostra prospettiva di ciò che è una persona asiatica… non è la mia.” Afferma Jem Siow, il cantante del gruppo, ”Ci sono cose per le quali devo tracciare una linea di demarcazione e altre che non possono passare. È sfidare me stesso a usare la mia sicurezza per difendere coloro che sentono di essere stati stereotipati in un certo modo”.

Parte dei ragazzi del gruppo sono infatti di origine asiatica, anche se nati e cresciuti a Sydney, e con la loro musica intendono soprattutto denunciare le ingiustizie sociali in Australia; in particolare il loro brano “Not That Nice” si riferisce alle discriminazioni perpetrate nei confronti della comunità asiatica nel periodo successivo alla pandemia di covid.

Altro tema che i cinque ragazzi di Sydney hanno avuto a cuore in passato è stata la denuncia, attraverso il singolo “A Dumb Dog Gets Flogged”, dello scarso operato del governo australiano durante i devastanti incendi nel Paese del 2019-2020.

Nati dalle ceneri degli Endless Heights, il quintetto ha avuto l’occasione di aprire per gruppi del calibro di The Amity Affliction

Così come nei loro lavori precedenti, il gruppo hardcore punk torna a far sentire la propria voce con un lavoro di dieci nuove tracce.

“Only One Mode” si rivela crudo, diretto e senza fronzoli; é come un vero amico che ti urla in faccia la verità, per quanto dura e difficile da accettare possa essere.

L’alternanza ritmica tra accelerazione e rallentamenti degli strumenti, tipica del genere, permette all’ascoltatore/ascoltatrice di riconoscere subito l’ispirazione musicale e stilistica dei ragazzi di Sydney, spesso paragonati a gruppi come Madball e Hatebreed.

I riff di chitarra sporchi e i lenti ma energici breakdowns accompagnati dalle inflessioni della voce prorompente di Jem, talvolta sostituita dal suo flauto traverso come nel brano “The First Test”, consacrano ancora una volta la vitalità dell’hardcore punk australiano, portando sotto i riflettori questo giovane gruppo che ha molto da dire – e da sfogare.

L’utilizzo creativo di sample di frasi prese da vari documentari e film famosi, così come il messaggio stesso presente nei testi, evidenzia i valori tipici degli esponenti dell’hardcore punk, legati soprattutto al senso di fratellanza, al rifiuto della xenofobia e del maschilismo e alla dura critica ai governi.

Pezzi come “No Love But for Our Own” e “Only Foes…” ribadiscono l’importanza del concetto di solidarietà, unione ed amicizia incondizionata tra i membri del gruppo e della scena musicale, mentre brani come “I Mean It” e “Real Life Love” intendono smascherare l’illusorio romanticismo delle quotidianità e la falsità di molte persone.

Abbiamo apprezzato parecchio quest’ultimo lavoro, sia per il messaggio che vuole trasmettere, sia per le scelte musicali, senza dimenticare l’interessante uso di elementi apparentemente estranei a questo stile come il flauto traverso e l’impiego aggiuntivo di diversi sample appartenenti a personaggi di vario tipo, che aggiungono creatività all’album ed evitano di farlo sembrare piatto e troppo ripetitivo.

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