INNER AXIS – Midnight Forces

Titolo: Midnight Forces
Autore: Inner Axis
Nazione: Germania
Genere: Heavy Metal
Anno: 2024
Etichetta: Fastball

Formazione:

Kai Hagemann – Voce
Zacharias Drosos – Chitarra
Nino Helfrich – Chitarra
Thies Jacobsen – Batteria
(Rich Gray – Basso, solo su disco)


Tracce:

01. I Am The Storm
02. Strike Of The Cobra
03. Midnight Hunter
04. This Is The Way
05. Evil Dead
06. Spartan War-Cry
07. Steelbladed Avenger
08. Master & Commander
09. Burn With Me
10. Blade Of Glory


Voto del redattore HMW: 6,5
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Diciamolo chiaro e tondo: ricevere copie promozionali in ambito musicale nel 2024 lascia letteralmente basiti e spiazzati, quindi quando capita, il cuore di chi ha qualche anno in più alle spalle si scalda e la mente riporta ad altre epoche, il tutto seguito da un sorriso quando si realizza che non sono trascorsi che pochi anni da quei momenti. Questo anche per un sito come Heavy Metal Webzine, che in tempi non sospetti aveva addirittura fatto la “scelta ecologica” di richiedere esplicitamente solo copie digitali, politica non perseguita negli ultimi tempi in virtù di un sempre crescente disinteresse verso la stampa in rete, soprattutto a livello underground. Ma attenzione, si accetta tutto e, nei limiti del possibile per il nostro organico, non si nega qualche parola a quanti la richiedono.

Specifichiamo immediatamente, a scanso di equivoci: chi scrive ha abbandonato praticamente sul nascere (è capitato, ma i tentativi si contano sulle dita di una mano) una abominevole pratica in voga nei primi anni 2000, quando non era difficile ricevere un filone continuo di richieste da sedicenti recensori che non ammettevano altre copie promozionali se non quelle in formato fisico, e chiaramente nel formato adibito alla vendita, evitando cartoncini, copie in CDr degli originali, ecc., utili soprattutto per quelle uscite limitate a poche copie e per gruppi che si erano autoprodotti, con molta fatica, la propria musica. Molti di questi eclettici personaggi (c’è del sarcasmo, sia chiaro) scomparivano una volta ricevuto quanto richiesto, senza la benché minima traccia di recensione o, nel migliore dei casi, poche righe frutto di frettolosi copia/incolla dalle schede di presentazione allegate, con commenti quasi inesistenti sul contenuto. No, non faceva per me, quindi mano al portafoglio e si acquista anche ciò di cui poi si scriverà, pazienza se chi riceverà la recensione sarà grato o meno del lavoro (e del supporto economico, perdinci).

Ma sì, chiamatela marchetta o come vi pare, ma permettete di dispensare un elogio alla Fastball, etichetta tedesca che sembra non voler ancora cedere definitivamente alla ormai canonica liquidità in formato album (o quantomeno, non in toto), tanto amata dalle grandissime etichette che si permettono il più delle volte il lusso di inviare gli album poche ore prima dell’uscita, con il risultato di garantire solo frettolose recensioni a caldo che nella maggior parte dei casi lasciano il tempo che trovano.
Ma ovvio, il ruolo del recensore è ormai relegato in secondo piano, visto che l’offerta oggigiorno permette di farsi un’idea più che chiara del contenuto di (quasi) qualsiasi disco e giustamente l’utente finale può arrangiarsi, senza dover più contare solo sulla parola dello scribacchino di fiducia. Prendetelo come un dato di fatto, non c’è astio alcuno in queste parole.

Se possibile, perdonate la fin troppo lunga digressione iniziale, che risulterà valida anche per un altro album della medesima etichetta di cui si parlerà nell’immediato futuro.


Intanto, parliamo degli Inner Axis, dando giusto un paio di informazioni generali; in giro da 25 anni (dal 1999 al 2008 come Midgard, minimo cambio di rotta nel 2008 e nuovo nome), due album prima di questo Midnight Forces, i cui singoli hanno cominciato ad uscire già nel 2021.
Esatto, metà dell’album era già noto prima del rilascio ufficiale, ma non risulta nemmeno così A.B. qualcosa (cit.) al giorno d’oggi, sono scelte che in molti casi aiutano anche i gruppi ad accasarsi presso qualche etichetta.

Gli Inner Axis suonano heavy metal, decisamente tendente a certo power europeo in molte soluzioni adottate. Produzione pulita, fin troppo raffinata da un lato (quelle che fanno storcere il naso ai “puristi” ed ai giovani talebani del metal classico, perché non odorano della muffa che regna nella soffitta della vecchia zia di Wichita), ma per contro capace di bilanciare e rendere giustizia ai quattro membri del gruppo.

Dopo un frettoloso ascolto del singolo “Evil Dead”, uscito appena prima del lancio ufficiale dell’album, chi scrive ha pensato ad una partecipazione dell’iconico James Rivera: la prova vocale gli aveva ricordato alcune delle testimonianze più inquadrate del vampiro statunitense, ma la sensazione è durata giusto il tempo di una verifica. Ciò comunque a riprova dell’ottima prestazione vocale di Kai Hagemann, nulla da eccepire; lo stesso vale per i restanti membri, in particolare il virtuoso Nino Helfrich ed il compositore principale Zacharias Drosos, entrambi in cattedra in particolare per l’opera solista (anche se dal libretto molto curato e pieno zeppo di crediti non traspare palesemente chi sia l’autore degli assoli, se uno o entrambi i chitarristi: si va per ipotesi).

Purtroppo (o per fortuna, è piacevolmente soggettivo) il power più stucchevole è sempre in agguato, non necessariamente a bpm elevati. Ma gli amanti della NWOTHM non temano, gli elementi caratteristici ci sono tutti, basterebbero solo i primi due brani, “I Am The Storm” e “Strike Of The Cobra”, specialmente la seconda, molto maideniana. “Midnight Hunter” conferma un’ulteriore sensazione, quella della strenua ricerca del ritornello d’impatto e cantabile, oltre alla cura nei dettagli legati agli intarsi melodici di chitarra, spesso armonizzati come tradizione vuole. “Evil Dead” rimane la migliore del lotto, soggettivamente parlando, per via anche della deriva statunitense che prende nel suo corso, oltre ad atmosfere più cupe che spezzano la vena quasi gioiosa che l’album mostra in taluni frangenti. L’ellenica “Spartan War-Cry”, e non per le tematiche quanto per la sua marcata epicità (come piace agli amici di quella penisola), la serie metallica – è proprio il caso di dirlo – costituita da “Steelbladed Avenger”, “Master & Commander” e “Burn With Me” completano un album curato, un prodotto nel quale gli Inner Axis dimostrano di credere fermamente, vista la cura nei dettagli che traspare in ogni sfaccettatura.

Inutile negare che una durata più contenuta avrebbe sicuramente giovato a Midnight Forces, a maggior ragione oggigiorno che è fin troppo facile stancare l’ascoltatore che non abbia una certa età e non sia stato abituato ad una fruizione diversa della musica, un rito che ha sempre seguito determinate regole e, soprattutto, sempre richiesto tempo da dedicare insieme alla giusta attenzione.

Ci sono molte idee che meritano attenzione, senza la pretesa di apportare qualcosa di nuovo alla scena; una possibilità agli Inner Axis, se lo concedete, va data per lo sforzo e la passione che riflette il loro lavoro, supporto!

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