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Ricordo ancora il momento in cui mi capitò fra le mani l’esordio dei Tezza F, ovvero Filippo Tezza, polistrumentista veronese impegnato in diversi progetti che vanno dal power al death: The Message, che data al 2013, era un piccolo capolavoro di power senza tempo, con almeno tre o quattro brani davvero ispirati, che da allora sono abitualmente nelle mie playlist. Ricordo di aver intervistato Filippo almeno un paio di volte, dunque anche per il successivo A Shelter From Existence, del 2017; lo ritrovo oggi al terzo disco (anche se il nostro ha prodotto intanto anche due EP), che mi presenta, per fortuna, esattamente lo stesso sound dei primi due album.
Dico ‘per fortuna’ perché lo stile di Filippo, che a qualcuno potrebbe apparire naïve, io lo definirei invece ‘puro’ se non ‘ancestrale’: il nostro, più che alle radici del genere, va proprio alle sue strutture, componendo un power cristallino, netto, non imbastardito dalla necessità di proporre contaminazioni ‘alla moda’ o effetti stupefacenti di produzione. In Key To Your Kingdom respiriamo, più che l’aria pura delle origini, quella iperurania delle ‘essenze del power metal’, se esistono (e io credo esistano); e soprattutto se avete una certa età, come il sottoscritto, la cosa è quasi commovente.
Il disco ci accoglie con la solida e veloce “The Fire Still Burns”: Filippo ha mantenuto la sua alta capacità di creare melodie vincenti e brani cangianti (mirabile, in questo senso, il break attorno al terzo minuto). Grazie alle tastiere ci sono veri e propri sprazzi di epicità in “Voices”, brano molto veloce e serrato; ottima anche la titletrack, che ha la grazia ariosa dei Power Quest, qualche passaggio di clavicembalo alla primissimi Rhapsody, e un tocco di Edward Fraser nei fraseggi di chitarra. Calda ed emozionante la ballad “Endless Night”, capace davvero di toccare le corde giuste per coinvolgere l’ascoltatore; trame intricate per “Moonlight Chant”, che in qualche frangente sfiora il power/prog, ma mantenendosi sempre molto melodica e luminosa. La scaletta si chiude con “For Death Or Glory”, di oltre 14 minuti, che ci porta per tutte le latitudini del power metal di Filippo: dopo una intro delicata c’è subito una parte ultra-melodica e veloce, vagamente alla Sonata Arctica dei tempi d’oro. Poi una rottura quasi violenta dopo circa 4’30’’ ci porta su una sezione lenta ed evocativa, arricchita da cori leggeri ma molto indovinati; questa sezione cresce fino a un climax che si raggiunge attorno all’ottavo minuto. Quindi un nuovo passaggio strumentale, dai toni rilassati e fiabeschi, vagamente folk, che cresce fino all’epico e stentoreo finale.
Lontano dalle grandi produzioni, e dal power per cosplayer che prende in giro se stesso, scavando da solo la fossa per sé e per tutto il genere, Key To Your Kingdom è inattesa e autentica bellezza: se amate il ‘vero’ power metal, non fatevelo sfuggire.