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Sulla loro pagina Facebook, i Valkyrie’s Fire scrivono in maiuscolo: EPIC EUROPEAN METAL FROM THE USA, definizione già di per sé discutibile… ma accanto al proprio nome, sempre su Facebook, indicano invece ‘Symphonic Power Metal’. Se apriamo poi la nota stampa, i nostri citano fra le proprie principali influenze Nightwish, Epica, la Tarja solista e perfino gli Ad Infinitum… ragazzi, prendete una decisione!
Questa band del Tennessee, che esordisce con un EP di cinque brani, appare però confusa solo nella descrizione. Il loro mi sembra un power con doppia voce, maschile e femminile, ma con un’anima che resta abbastanza americana: troppo scarni per suonare come gli Epica, troppo diretti (e questo è un bene, almeno per chi scrive) per andare a finire nel symphonic metal ‘puro’, ove mai questo esistesse, i nostri finiscono per proporre una musica con qualche elemento di originalità.
Dopo un ‘inevitabile’ accenno alla ‘Cavalcata’ di Wagner, “Ride Of The Valkyrie” procede epica e stentorea, nell’alternanza fra il cantato di Bettie Floyd e quello di Adam Sanders, con un sound ‘antico’ che contiene addirittura un assolo reminiscente dello stile di Luca Turilli. Peccato solo per il mix, che comprime ed ovatta un po’ tutti i suoni… ottima anche “The Maiden”, soprattutto per un refrain stellare… vi sfido a non cantare ‘Father I’ve Sinned’ a ripetizione dopo averla ascoltata! “Empty” è la ballad del lotto, e gioca, mi sembra consapevolmente, con il celebre “Adagio” di Albinoni; quindi in scaletta ci sono gli inspiegabili due minuti e trenta di “Nectar Of The Gods”, vicina al folk/power ‘da taverna’ che spezza completamente le atmosfere del disco. Perché i Valkyrie’s Fire abbiano voluto inserire nel loro esordio una canzone completamente fuori scala va al di là della mia comprensione. In chiusura, la più classica e forse meno incisiva “Warrior Of The Night”.
La prima pietra è stata posata, la band si presenta come interessante: attendiamo sviluppi futuri…