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Latrodectus tredecimguttatus, comunemente nota come “Malmignatta” o vedova nera mediterranea, è un genere a cui appartengono ragni dal veleno potenzialmente letale per gli esseri umani se non trattato nell’immediato, come ad esempio quello della vedova nera.
La Malmignotta, ovviamente con il nome storpiato in pieno Sfregio-style, è una femme fatale con zampe aracnoidi che simbolicamente racchiude tutti i temi trattati nell’album e intrappola nella sua tela i quattro musicisti e coloro che hanno l’ardire di ascoltare questo lavoro del combo genovese giunto al quinto album e con ancora molto thrash ‘n’ roll o meglio, come dicono loro, porno alcoholic thrash ’n’ roll da farci ascoltare.
Visti dal vivo varie volte, li ho sempre trovati esagerati, volgari, travolgenti, irriverenti ma soprattutto, udite, udite, molto bravi.
Eh si, perché gli Sfregio sono una band che si è formata nel 2008 e di esperienza e capacità ne ha acquisita parecchia negli anni, complice anche una line-up stabile fin dagli esordi che ha cementato fortemente la coesione del gruppo, riversando tutto in questo album a partire dalla copertina che raggiunge la vetta del loro disco d’esordio Zabbaglioni E Rock N’roll.
Prodotto da Tommy Talamanca dei Sadist per Nadir Music, si parte in modalità porno thrash ’n’ punk ’n’ heavy con i primi tre titoli, affrontando i tragici problemi maschili della vita di coppia in “Ciabatte E Spazzolino”, il crescente degrado di quello che era un vicolo storico di Genova in “Vico Dei Cartai” e la “Psyco Figa” del terzo pezzo, titolo sufficientemente esplicativo e del quale mi limiterei a commentare con un “e non ho altro da dire su questa faccenda”(cit.).
Si continua con “Plastica” dove, non si sa come, si riesce ad unire nello stesso testo ed in maniera logica e divertente, l’inquinamento marittimo, la mastoplastica additiva, la soda caustica e la Champions League e con la quinta traccia, 你真他妈的傻逼, una canzone la cui interpretazione è 你真他妈的傻逼.
Mentre con “Cinesi” si polemizza, molto velatamente, contro l’invasione commerciale asiatica (“Cinesi, cinesi, cinesi, cinesi, andiam dai cinesi, andate affanculo”) e contro chi , a dispetto del disprezzo, comunque ne usufruisce (“Che se si è merde poi, lo si è da italiani, francesi, inglesi, campani, cinesi!”) con “Bio” ci si pone dubbi e interrogativi sul suddetto stile di vita dandosi appuntamento tutti a far festa a Staglieno.
Si finisce in modalità alcoholic roll ’n’ blues, con due pezzi dedicati rispettivamente ai “Giocatori Di Tennents”, gente marcia che sopravvive giocando, scommettendo e bevendo “ché solo un campione, un vero campione si libera di tutta quella merda e vince” e ai recensori-professori-filosofi-tuttologi-sentenziatorisenzaconoscerelargomento con “Non rompere i coglioni”.
Gli inserimenti delle chitarre soliste di Dr Rock, unite al solido traino ritmico di Grinder e Ylmez, rendono validissima la proposta musicale che permette così all’ ascoltatore di godere di buona musica divertendosi ,e non solo, con i loro testi irrispettosi, a dir poco, e la voce carismatica di Seth.
Gli Sfregio suonano porno alcoholic thrash ’n’ roll per 35 minuti, e lo fanno bene!