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WHISPERZ + Heavy Star + Aeternum
Defrag, Roma
6 Dicembre 2024
Venti anni di attività sono un traguardo che non molte band underground possono vantare: se poi si tratta di una formazione italiana, attiva peraltro in un contesto periferico (per quanto riguarda il metal, sia chiaro!) come Roma, e che ha mantenuto una line-up relativamente stabile (tre musicisti sono in formazione fin dall’inizio, il cantante c’è da 16 anni), le due decadi on the road destano ancora più ammirazione. Heavy Metal Webzine ha allora il piacere di onorare l’anniversario dei Whisperz, festeggiato al Defrag di Roma lo scorso 6 Dicembre, in una serata molto partecipata dal pubblico presente… ma andiamo con ordine.
Il programma prevede tre band e aprono le danze gli Aeternum, altra formazione romana di classico heavy metal che ha iniziato la propria attività negli anni ’00. A parere di chi scrive, la band deve molto del proprio appeal al cantante Aleister Hunt, molto comunicativo e decisamente in partita durante lo show. Lo sentiamo chiaramente in “Soultaker”, con la sua ottima prova vocale che vanta qualche acuto d’eccezione; ma per questo brano va segnalato anche il magnifico giro di basso di Leonardo Palestini. Veloci anche “Time Forgets No One”, la cui storia riguarda la centrale nucleare di Trino vercellese (peccato che Aleister non abbia dato tutti i dettagli del testo a chi non li conosceva!), e la conclusiva “Blinded No More”. Gli Aeternum, in ogni caso, non hanno bisogno di pigiare sempre ed esclusivamente sull’acceleratore, e lo dimostrano le atmosfere in parte soffuse di “Crimson And Silk”. La band ha all’attivo solo un EP, ci auguriamo che dia presto alle stampe un disco perché i brani eseguiti dal vivo hanno molto potenziale.
Ci godiamo poi l’hard rock genuino ed energico degli Heavy Star, guidati da Marco Capasso, i quali sfoggiano anche loro un (nuovo) cantante molto presente, Corrado Quoiani, che si esibisce anche in qualche posa plastica… fra linee vocali di classe, un paio di intuizioni chitarristiche alla Dio della seconda metà degli anni ’80, richiami ai Guns’n’Roses e una ottima ballad, colpisce in particolare la scintillante “Ride On” che chiude il set (e dà anche il titolo al loro disco, da cui provenivano tutti i brani del concerto); nel mezzo abbiamo anche una bella cover di “Living After Midnight”, per la quale interviene anche Flavio Falsone, che ha così modo di scaldare i motori.
Ed ecco quindi sul palco i Whisperz, in ottima forma: la loro scaletta comprenderà dieci brani, equamente suddivisi fra il debut e “Vol. II”. Bastano pochi secondi per capire che la band crede veramente in quello che fa, a dispetto dei trend e della direzione che sta prendendo il mercato metal, ma soprattutto che ha raccolto molto meno di quanto avrebbe meritato. Personalmente ho solo parole di stima per Flavio, un cantante dotato, un ottimo intrattenitore ma soprattutto una persona d’oro, che vive veramente l’underground a 360°, che si fa in quattro per essere presente a praticamente tutti i concerti dell’area romana, che promuove con generosità altre formazioni della scena, sempre disponibile, sempre attento… un vero gentiluomo dell’heavy metal, che se fosse nato in Inghilterra qualche anno prima avrebbe avuto i numeri, l’attitudine e l’entusiasmo per sfondare ad alti livelli.
L’heavy sporco di thrash di “The Cage” è un ottimo avvio, ma il mio brano preferito della produzione dei Whisperz resta “Underdog’s Revenge”, eseguita con suoni più secchi rispetto al disco, ma anche più potenti (il basso è veramente alto, ma non ci dispiace certo sentire la tecnica di Marco Di Ianni). Certo, anche “Bucket Of Blood” è un grandissimo pezzo, che Flavio esegue con una interpretazione al vetriolo… per poi ricordarci che torna nei loro concerti “Malicious Intent”, suonata l’ultima volta cinque anni fa, quando i nostri furono di supporto al concerto romano dei Riot V. E noi ce lo ricordiamo bene, Flavio, noi c’eravamo!
Il concerto prosegue poi con “My Asylum”, il pezzo forse più originale della produzione dei Whisperz, sia per le linee di basso che per quelle vocali, molto anni 2000; in un paio di passaggi, Flavio si esibisce anche in uno screaming rabbioso. Da questo punto in poi, con il pubblico davvero preso, i nostri chiamano sul palco alcuni ospiti, a cominciare da Nicholas Olasio, promettente batterista appena quindicenne, figlio del chitarrista Leonardo… beh, quest’ultimo ha di che essere molto orgoglioso di suo figlio, complimenti! Grinta e potenza vengono anche da Viviana Schirone, cantante dei Neurasty, che offre la propria performance su “Innocent’s Fury”, e ancora da Aleister Hunt, che duetta con Flavio su “Mr. Nothing”. Tuttavia il culmine si raggiunge con “No Brakes”, animata da un ottimo lavoro di Massimiliano Maggi, durante la quale il pubblico è invitato a salire sul palco per i cori… di passaggio noto che, senza nulla togliere ai pezzi del debut, quelli del secondo disco sembrano avere più presa in sede live, ed essere più diretti senza per questo risultare semplicistici. La chiusura del set è affidata a “Bloody Eyes”, un’altra bordata capace di tenersi in equilibrio fra suoni classici e qualche concessione al sound degli ultimi anni.
Ai Whisperz dunque l’augurio di ritrovarci nel 2034 a festeggiare il loro trentennale… ma in fondo perché porci dei limiti? Alcune formazioni storiche sono ormai arrivate a 50 anni!
Un grazie enorme ad Andrea Ottaviani, autore delle fotografie!
https://www.instagram.com/andreaottaviani_photo_video/
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