AYDRA – Leave To Nowhere

Titolo: Leave To Nowhere
Autore: Aydra
Nazione: Italia
Genere: Technycal death metal
Anno: 2024
Etichetta: RUDE AWAKENING RECORDS

Formazione:

Mauro Pacetti – voce
Giuseppe Cardamone – chitarra
Luca Calò – chitarra
Marco Bianchella – batteria
Andrea Massetti- basso


Tracce:

1.Three Minutes Walk
2. Deserter
3. Black Skin And Red Sand
4. They Waste a Throne
5. Lost Between Two Lands
6. Armed Factions
7. You Can’t Talk Anyone
8. Leave To Nowhere
9. Forever Hide

10 . Psycho Pain Control 2024


Voto del redattore HMW: 8,5/10
Voto dei lettori: 9.0/10
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Gli Aydra sono una band marchigiana, di Ancona, formatasi nel 1985 con il nome di Hydra, successivamente cambiato in quello attuale nel 1993.

Il loro esordio è del 1999 con l’ ottimo Icon Of Sin al quale seguirà dopo ben cinque anni, nel 2004, l’altrettanto ottimo Hyperlogical Non-Sense. Ora, il buon-sense  direbbe di  prendersi  altri cinque anni per far uscire un altro ottimo album.

No invece, vent’ anni  ci sono voluti prima di pubblicare Leave To Nowhere.  Ma ne è valsa la pena. Oh se è ne valsa la pena!

Non riesco a smettere di ascoltarlo, è in rotazione continua. Signori, il technical death metal è questo e non ci sono storie.

Uscito per Rude Awakening Records, l’ album viene definito dalla stessa formazione un racconto e non un concept.

Una storia di fuga disperata dal proprio paese, l’ Eritrea, e l’ odissea che milioni di questi migranti devono affrontare per fuggire dal regime militare totalitario che li costringe ad un arruolamento forzato a vita. Una fuga che parte dal deserto per  terminare in Europa, con le conseguenti mille difficoltà di integrazione a cui devono sottostare nella speranza di una vita che valga la pena di essere chiamata tale.

Mauro Pacetti, voce tremendamente perfetta, è l’ unico superstite della formazione originale, alla quale si sono aggiunti Giuseppe Cardamone alla chitarra e Marco Bianchella alla batteria. Andrea Massetti al basso e Luca Calò sempre alla chitarra sono presenti solo sull’ album, mentre dal vivo saranno sostituiti rispettivamente da Andrea Mastromarco e Marcello Lammoglia, di ritorno entrambi alla base.

Si inizia con “Three Minutes Walk” che fa da apripista a “Deserter” e “Black Skin And Red Sand” che ci introducono  all’ incubo del racconto con l’ amarezza e la crudezza dei testi mescolati alla violenza sonora alternata alla tecnica musicale eseguita in maniera eccelsa.

I titoli delle canzoni sono sufficientemente esplicativi e sono nella loro chiarezza un pugno in faccia a chi abbia un minimo di coscienza. “Lost Between Two lands” alterna parti tipicamente death a parti più lente dove Mauro sembra quasi che la storia non la stia cantando ma narrando con una rabbia e sofferenza incredibile.

“Armed Factions” è il pezzo che a mio parere ha il miglior intreccio e assolo chitarristico del disco mentre “You Can’ t Talk Anyone” ti coinvolge al punto che alla fine ti guardi intorno e pensi veramente di non poter parlare con nessuno.

Ed arriviamo a “Leave To Nowhere”. La migliore? Sì. Testo carico di disperazione e speranza come la musica. L’ ultima, “Psycho Pain Control 2024” , è la modernizzazione della canzone contenuta nell’ omonimo EP datato 1996 e questo è l’ unico appunto che mi sento di fare. Dopo vent’ anni, cari i miei Aydra, potevate fare dieci inediti ed eventualmente aggiungere una rivisitazione no? Tempo mi pare che ne abbiate avuto a sufficienza.

La copertina è un’ opera creata da Luca Morici intitolata “Delirio” e in questo contesto mi trasmette in modo angosciante la disperazione della persona davanti alla totale mancanza ad una qualsiasi via di fuga.

Rivolgendomi direttamente agli Aydra: grazie per questa perla di album e mi raccomando … vediamo di metterci un po’ di meno a farne uscire un’ altro!

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