KNIGHTFALL – Destiny Calling

Titolo: Destiny Calling
Autore: Knightfall
Nazione: Stati Uniti d'America
Genere: Power Metal
Anno: 2024
Etichetta: Curtain Call Records

Formazione:

Keith Dombrowski – Batteria, Tastiere


Tracce:

01. Children Of Time
02. Warcries
03. Remember My Name
04. The Hero Walks Alone
05. Waiting For You
06. Destiny Calling
07. The Musketeer
08. Raise Your Fist
09. Starfall
10. Farewell
11. Invincible
12. Starfall (Single Version)


Voto del redattore HMW: 5,5/10
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Ogni tanto, purtroppo, mi capita fra le mani un disco che non mi convince: ho sempre remore ad assegnare voti bassi, perché penso allo sforzo di mesi (se non di anni) che un artista ha compiuto per diffondere e sviluppare la propria opera, ma poi penso che, se ci si mantiene nell’ambito di una critica costruttiva, la cosa più giusta è dire quello che si pensa.

Tutto questo preambolo per dire che non mi ha conquistato il debutto dei Knightfall, creatura musicale di Keith Dombrowski, polistrumentista del Kentucky; il disco, che vede la partecipazione di un grandissimo numero di cantanti e musicisti underground, è la somma di tutti i singoli che il nostro ha diffuso a partire dal 2022.

La prima cosa che colpisce, purtroppo in negativo, è la semplicissima copertina (chissà se generata dall’AI): vedo su Metal Archives che è stata proposta una cover differente alla pubblicazione di ogni singolo, e tutte sono su questo livello abbastanza elementare… non sarebbe stato meglio, forse, concentrarsi su una unica immagine ‘di valore’? Come che sia, la scaletta si apre con il symphonic metal abbastanza standard di “Children Of Time”, tra l’altro un po’ viziato da una produzione non ottimale, in cui gli strumenti sembrano vagamente slegati. “Warcries” sa di ‘già sentito’ lontano un miglio, con il suo ritornello ritmato già usato da mille band; “The Hero Walks Alone” unisce non troppo bene cantato operistico alla Nightwish con harsh vocals un po’ spente. Costruita invece molto bene “Destiny Calling”, che – pur nelle mancanze di produzione che condizionano tutto il disco – vive di un coinvolgente crescendo. Ma quella che manca all’album è l’unità, è evidente che l’album viene dall’assemblaggio di brani pensati e scritti in modo diverso: “The Musketeer”, ad esempio, ha un velocissimo ritornello power che stride con il resto delle atmosfere elaborate e gotiche della maggior parte dei brani, mentre “Waiting For You” è un hard rock radiofonico guidato da un giro di tastiere.

Sia chiaro, ci sono comunque in scaletta delle canzoni di valore. La cosa migliore di “Raise Your Fist” è la ruggente prestazione vocale dell’ospite messicana Susy Eskarlett; funziona pure l’ammaliante “Starfall”, che si giova del cantato corposo e vibrante di Mercy Roulette, in forza agli a me sconosciuti Anaria. Ma è poco per dire che “Destiny Calling” sia un disco riuscito.

Superati dei problemi di salute, in ogni caso Keith ha già annunciato la futura pubblicazione del suo prossimo album: lo aspettiamo per verificare se ci saranno un salto di qualità, e in particolare una maggiore omogeneità compositiva.

 

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