MYTHBEGOTTEN – Tales From The Unseelie Court

Titolo: Tales From The Unseelie Court
Autore: Mythbegotten
Nazione: Stati Uniti d'America
Genere: Epic Folk Metal
Anno: 2024

Formazione:

Dan Barbour – Voce
Connor Hoffman – Chitarre, Drum Programming, Cori
Joe Sopchak – Basso, Cori, Tastiere, Orchestrazioni


Tracce:

01. The Heedless Horseman
02. Omen Of Embers
03. Mallt-y-Nos
04. Beneath Exham Priory
05. The Fall
06. The Terror Of Lothian
07. Twa Corbies
08. Of Wrath And Ruin


Voto del redattore HMW: 7,5/10
Voto dei lettori: 10.0/10
Please wait...

Visualizzazioni post:298

Direttamente dallo stato di New York, i Mythbegotten stupiscono con il loro esordio di metal assolutamente non convenzionale: fumoso, oscuro, a tratti ancestrale, Tales From The Unseelie Court sembra divertirsi a sfidare l’ascoltatore dei generi classici, di solito abituato a sentieri più definiti e (nel bene e nel male) prevedibili. Gli statunitensi creano un ibrido cangiante, che va dal folk a sonorità estreme, passando anche per toni retrò e sinfonici: in Metal Archives lo chiamano ‘epic folk’, ma – lo dico a beneficio dei più anziani – l’impressione generale è quella che davano i primi The Lord Weird Slough Feg!

Νon definirei – appunto – “The Heedless Horseman” come epic metal: il brano è troppo teatrale, pervaso da una sottile nota di ironia, a tratti proprio barocco, e Dan Barbour (sempre sostenuto anche dalla soprano Corinne Cotta) lo canta con piglio beffardo, imponendosi sulla base metal e sugli strumenti tradizionali (all’inizio c’è qualcosa che mi sembra proprio una fisarmonica). Quale che sia il genere, in ogni caso, la canzone funziona e trascina nel suo crescendo. “Omen Of Embers” arriva dalle parti di certo gothic metal fastoso, mentre “Mall-Ty-Nos” sfocia nell’extreme metal, fra blast beats, screaming e un impianto sonoro improvvisamente cupo e claustrofobico. L’unico brano che, forse, potrebbe avvicinarsi vagamente all’epic metal è la bellissima “The Fall”, sia per l’impiego di chitarre acustiche, sia per l’interpretazione vocale di Dan, stavolta declamatorio e stentoreo: ma sarebbe sempre un epic ‘contaminato’ dall’estremo e da toni che definirei ancora gothic, che i puristi del settore rigetterebbero con orrore! Il tasso di teatralità raggiunge forse il massimo in “The Terror Of Lothian”; dopo il breve momento acustico costituito da “Twa Corbies”, “Of Wrath And Ruin” si prende addirittura quattordici minuti, trascinando l’ascoltatore in un caleidoscopio di atmosfere che ai primi ascolti potrebbe anche sembrare frastornante, e che richiede di essere attentamente metabolizzato.

Per chi accusa i generi classici di muoversi sempre sulle stesse coordinate, i Mythbegotten sono una sonora quanto interessante smentita. Il loro è un disco tutto da scoprire!

 

Lascia un commento

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.