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I Dynazty, ormai in costante crescita, continuano a battere il ferro finché è caldo, mantenendo un ritmo di pubblicazione piuttosto serrato e tornano sulla scena con il loro nono album, Game Of Faces, in uscita proprio oggi, 14 febbraio 2025 per Nuclear Blast Records. Il filo conduttore del disco si snoda attorno al concetto pirandelliano della molteplicità dell’identità umana e del gioco di maschere che le persone sono costrette ad adottare tutti i giorni per affrontare il mondo. La profondità del tema si intreccia allo stile musicale ben definito che ha reso la band conosciuta: un power metal grintoso, ricco di melodie accattivanti, capace di bilanciare energia e spessore emotivo.
Dal punto di vista sonoro, emergono alcune leggere variazioni rispetto ai lavori precedenti, con un utilizzo più marcato di effetti elettronici e qualche soluzione compositiva originale. Tuttavia, la formazione si muove ancora saldamente all’interno di schemi già rodati, mantenendo una formula ben collaudata che, seppur efficace e in alcuni punti interessante, non sorprende particolarmente. Nonostante ciò, Game Of Faces resta ben lontano dall’essere un ascolto noioso. La traccia che dà il titolo all’album, energica e dinamica, lo rappresenta perfettamente, combinando velocità e impatto con una linea vocale variegata che aggiunge dinamismo alla composizione. Tra i pezzi si distingue “Die To Survive”, che presenta un’impronta più vicina all’hard rock, e “Dark Angel”, che punta su un ritornello melodico e strofe intense, che richiama il power metal classico. “Dream Of Spring” è l’immancabile ballad, con la sua atmosfera quasi vintage e una costruzione emotiva che la rende uno dei momenti più intensi del disco. Non mancano episodi più incisivi come “Fire To Fight”, che mantengono ben definito il carattere energico dell’intero lavoro. La produzione risulta comunque ben curata nei dettagli e mostra un suono potente e rifinito, per una resa efficace che valorizza al meglio le sonorità della band.
Con Game of Faces, i Dynazty danno forma a un prodotto immediato e godibile, privo di eccessi o formalismi e senza stravolgere il loro percorso artistico. Più che reinventare il proprio sound, il gruppo sembra puntare a consolidare la propria identità musicale, mantenendosi riconoscibile. Per il momento, questa formula continua a funzionare, soprattutto perché il vero punto di forza del quintetto svedese resta l’impatto live, il contesto in cui i brani proposti trovano la loro dimensione ideale e riescono a trascendere anche il voto ricevuto in pagella.