Dark Funeral + Fleshgod Apocalypse + Ex Deo + Kami No Ikari: Live Music Club


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Dark Funeral + Fleshgod Apocalypse + Ex Deo + Kami No Ikari

Live Music Club – Trezzo sull’Adda – 15/01/2025

Il tour invernale del 2025 “Let The Devil In” annunciato da MC² Live ha portato nel famoso locale di Trezzo sull’Adda uno dei gruppi più influenti e al momento attivi del panorama black metal svedese. Diversi fan sono accorsi alla serata del Live Music Club del 15 gennaio per vedere dal vivo soprattutto i Dark Funeral e gli italiani Fleshgod Apocalypse, che hanno preparato uno spettacolo speciale per questa data nel loro Paese natale. Accompagnati dai canadesi Ex Deo e dai francesi Kami No Ikari, i Dark Funeral e i Fleshgod Apocalypse hanno decisamente entusiasmato il pubblico esibendosi con i loro brani più oscuri e maligni.

I Kami No Ikari, in italiano “Ira degli dei”, gruppo parigino decisamente nuovo nel panorama symphonic/melodic-deathcore poiché attivo solo dal 2020 e in tour da pochi anni a causa della pandemia, apre la serata del Live Music Club suonando vari pezzi dal loro album di debutto See You In Hell (Jigoku de aimashou), lavoro che propone sonorità estreme in stile deathcore e melodiche più presenti nel metalcore combinate all’estetica giapponese tradizionale evidente nelle decorazioni sul palco e negli indumenti del quintetto. Nati durante l’isolamento della pandemia e ispirati a gruppi come Shadow of Intent, Lorna Shore e Fit For An Autopsy, i ragazzi di Parigi scatenano la loro furia sul palco dimostrando di avere personalità e carisma.

Il locale é ancora piuttosto deserto mentre il gruppo si esibisce e solo una piccola folla interessata si raduna sotto al palco. Dopo lo scatto ricordo con il pubblico a fine concerto, il cantante Amarino Barros si reca in fondo al locale dov’é presente l’area del merchandise, dove rimarrà per il resto della serata.

Dopo una rapida sistemazione del palco, tutto é pronto per accogliere gli Ex Deo, progetto di Maurizio Iacono, cantante e frontman italo-canadese dei Kataklysm. Il gruppo, nato nel 2008, proporne un melodic-death metal che ispira i propri testi alle vicende dell’impero romano, unendo storia e mitologia con la musica Metal. Se i Kami No Ikari indossavano tuniche e abiti ispirati all’oriente e alla cultura nipponica, gli Ex Deo ci riportano indietro nel tempo fino alla culla della civiltà mediterranea sfoggiando armature e gonnelle in perfetto stile hollywoodiano “Spartacus”.  Iniziano ad aumentare gli spettatori nel locale, incuriositi dal progetto canadese e probabilmente già conoscitori o ascoltatori dei Kataklysm. Gli Ex Deo scatenano l’ira incendiaria di Nerone con il pezzo di apertura “Imperator”, estratto dall’ultimo disco pubblicato nel 2021 The Thirteen Years Of Nero. Seguono vari pezzi da Immortal Wars del 2017 come “Cato Major: Carthago delenda est!” e “The Rise of Hannibal” che, tematiche escluse, richiamano evidentemente le armonie e la brutalità dei Kataklysm dai tratti melo-death e arricchite da parti heavy sinfoniche. Si tratta di una data speciale in Italia, afferma Maurizio rivolgendosi al pubblico parlando in italiano, sia per le tematiche del gruppo sia per la loro assenza di sette anni dall’ultimo concerto nel Paese, dovuta in parte alla pandemia. Il concerto prosegue con “The Fall of Claudius” e le danze vengono chiuse con i brani più celebri del gruppo: “I, Caligvla” e “Romulus”, dei rispettivi album omonimi del 2012 e 2009, che entusiasmano ulteriormente il pubblico.

Dopo una pausa accompagnata dai brani più noti di musica classica – assolutamente in linea con l’atmosfera – alle 20 in punto fanno la loro comparsa sul palco i Fleshgod Apocalypse, aprendo il concerto con una maestosa Veronica Bordacchini velata e portatrice della bandiera tricolore mentre si esibisce insieme al pianista Francesco Ferrini in “Ode To Art (De’ Sepolcri)”, brano esclusivamente lirico che apre l’ultimo lavoro del 2024 Opera. Capitanati dal cantante e chitarrista Francesco Paoli, il gruppo al completo erutta dalle viscere della terra con “I Can Never Die”, brano che alterna le sonorità tech-death dei Fleshgod a melodie quasi pop cantate da Veronica in clean. Il magistrale gruppo italiano, che é da molto già conosciuto nella scena Metal nazionale ed internazionale, miscela sapientemente sinfonie da opera, grazie anche alla voce lirica di Veronica, con violenti e ripetuti blast beat e minacciosi growls. L’atmosfera lugubre e teatrale creata dai candelabri, dal pianoforte a coda e dal maestoso backdrop presenti sul palcoscenico arricchiscono la performance dei Fleshgod, che seguono esibendosi con la rabbiosa e incalzante “Sugar” dal penultimo album del 2019 Veleno, “Minotaur (The Wrath of Poseidon)” da Labyrinth del 2013, dall’introduzione particolarmente sinfonica ed epica e “The Fool” da King del 2016, oltre agli ultimi violenti pezzi usciti da Opera come l’apocalittica traccia “Bloodclock” e “Pendulum”, che racconta dell’incidente avuto dal cantante Francesco durante un’escursione in montagna e della sua esperienza ravvicinata con la morte. In diverse occasioni il pianista Ferrini si allontana dal pianoforte per posizionarsi davanti al pubblico e cantare alcune parti come solista. Il versatile talento dei ragazzi di Perugia entusiasma e infiamma gli animi dei fan accorsi per godersi lo spettacolo, regalando una performance eccezionale difficilmente sperimentabile in altre occasioni del tour.

Il locale é a questo punto pieno e il gruppo più atteso della serata infine si presenta alle 21:15 sul palco del Live Music Club. Sfoggiando il tipico corpse paint del movimento black metal e le tetre armature, gli svedesi Dark Funeral aprono il concerto con “Nosferatu” dall’ultimo album del 2022, We Are The Apocalypse, sullo sfondo due inquietanti conti Orlok incombono minacciosi sul pubblico. Il gruppo prosegue con pezzi estratti da Where Shadows Forever Reign del 2016 come “To Carve Another Wound” e “As One We Shall Conquer” dalle atmosfere funebri smosse dai ripetitivi blast beat tipici del black metal. Nonostante per questa data non venga usata pirotecnica, probabilmente per motivi di sicurezza, il gruppo di Stoccolma riscuote parecchio successo tra i fan storici e quelli più giovani presenti nel locale. Specialmente quando giunge l’ora di “Open The Gates”, pezzo storico della band dall’album Under The Wings Of Hell del 2001, il pubblico si infiamma e il mosh pit si agita particolarmente. L’esibizione continua con un altro tributo a Nosferatu: “Shadows Over Transylvania”, che narra del sinistro castello di Dracula, dall’album di debutto del 1996 The Secrets Of The Black Arts. Nella setlist vengono anche incluse “Let The Devil In”, traccia dell’ultimo album che dà il nome al tour, “In The Sign of The Horns” dall’EP In The Sign… del 2000 per poi terminare lo spettacolo con “Where Shadows Forever Reign” dall’omonimo album.

Lo spettacolo dei quattro gruppi può dichiararsi un successone sia per la quantità di persone che hanno riempito il locale che per la quantità di birre vendute e l’atmosfera creata dalle performance dei musicisti e dagli scenari, grazie anche al lavoro di chi ha operato dietro le quinte, ha senza dubbio reso ancora più avvincente il concerto al Live Music Club.

Kami No Ikari
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Fleshgod Apocalypse
Ex Deo
Dark Funeral

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