THE CIMMERIAN – An Age Undreamed Of…

Titolo: An Age Undreamed Of ...
Autore: The Cimmerian
Nazione: Stati Uniti
Genere: Doom/thrash metal
Anno: 2025
Etichetta: Hyborian Rage Records - Black Voodoo Records

Formazione:

David Gein – chitarra
David Morales – batteria
Nicolas Rocha – voce, basso


Tracce:
  1. Shadow Kingdom
  2. Neckbreaker Of The Mountain
  3. Silver And Gold
  4. Darkwolf
  5. Mournblade
  6. Black Coast Tigris
  7. Deathstalker
  8. Monarch

Voto del redattore HMW: 8.5/10
Voto dei lettori: 7.8/10
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L’album di debutto degli americani di Los Angeles The Cimmerian mi ha spiazzato.

Quando ho visto la lunghezza dei brani che variava da un minimo di cinque minuti fino ai dieci complessivi del brano finale mi sono preoccupato. Quindi mi sono alzato dalla sedia e sono andato a prepararmi la moka grande del caffè.

A sorpresa non mi è servita. Suoni psichedelici, riff melmosi, ritmiche lugubri, melodie malinconiche e tamburi di guerra mischiati a un thrash primitivo danno vita al loro primo album An Age Undreamed Of…

Dopo due EP del 2022 e 2023, The Cimmerian solo quest’anno fanno il loro esordio. Ciò che sorprende durante l’ascolto del disco è che non sembra assolutamente di avere a che fare con una band al primo album. E questo grazie alla sicurezza con cui vengono proposti i brani. Aggiungiamoci il suono doom/thrash che pervade e impregna ogni singolo pezzo e l’immagine brutta, sporca e cattiva dei tre cimmeri agli strumenti, e si ha sempre la sensazione di avere a che fare con una band che sta festeggiando il trentennale dalla sua fondazione.

Ammetto che non siano da “primo ascolto”. E che debba piacere il doom , il thrash e lo stoner, ma il livello compositivo è veramente buono e la resa finale è ottima.

L’impegno impiegato per rendere questo album così vissuto, che non è lo stesso impiegato per la dimenticabilissima copertina, ha il grosso pregio di renderli già riconoscibili. E questo è per me un fattore, ovviamente quando è in senso positivo, che innalza la mia personale considerazione di una band al livello massimo.

I loro testi epici derivano dal folklore stile fantasy di Conan. Raccontano di stregoneria, di spade e di terre selvagge da cavalcare. Da affrontare con lo spirito d’avventura di un rozzo ma eroico guerriero che si destreggia valorosamente in un vorticoso caos barbaro.

Il cantante bassista Nicolas Rocha dichiara di essere fortemente influenzato da Robert E. Howard. D’altronde il titolo è un chiaro riferimento ai suoi lavori. Inoltre afferma di essersi concentrato sulla religione comparata e sullo sviluppo della stessa partendo dall’Asia per poi spostarsi verso il Medio Oriente e infine l’Occidente.

Musicalmente il territorio del thrash viene esplorato in “Neckbreaker Of the Mountain”. Mentre in “Silver And Gold” si galoppa lentamente nel doom più marcato. “Black Coast Tigris” unisce le due anime insieme ipnotizzando magicamente l’ascoltatore con l’interazione tra basso e chitarra e creando un’atmosfera cupa e pesante di suoni distorti.

Le ultime due canzoni sono il fiore all’occhiello dell’intero disco. “Deathstalker” (durata sette minuti e cinquantacinque secondi) ha nei cambi di tempo, nei continui giri di basso e nell’intensità dell’interpretazione i tre motivi che me la fanno considerare la migliore. La degna chiusura di questa preziosa gemma artistica che è An Age Undreamed Of… tocca alla lunga (dieci minuti e ventuno secondi) “Monarch”. Una gigantesca e mastodontica canzone che mette la parola fine a questo folle viaggio iniziato quasi per caso alla scoperta di un nome nuovo e valido nel mondo dell’underground.

E questo nuovo e valido nome è stato trovato: The Cimmerian.

La band trascina l’ascoltatore per cinquantacinque minuti in una lunga marcia verso il nemico. E dopo averlo combattuto e averlo sconfitto insieme a loro, alla fine dell’album ci si rilassa da questa battaglia con un senso quasi fisico di stanchezza.

Il coinvolgimento emotivo che avviene grazie alla voce, musica e testi è fortemente cinematografico. Si sente la necessità di restare un attimo fermi a far riposare la mente godendo di quanto appena vissuto.

Ovviamente mi auguro che la band non abbia subito alcun danno dai devastanti roghi scoppiati nella loro città. A questo punto non mi resta che riporre nella mensola la mia moka grande e rimanere speranzoso in una frenetica attesa.

In attesa di un altro gruppo che mi spiazzi cosi!

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