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Evento: Planet Of Zeus+Bottomless
Data: 27.02.2025
Luogo: Blah Blah – Torino
Si ritorna al Blah Blah di Torino per un nuovo concerto. Si cambia registro e dopo la doppietta thrash di un mese fa, si passa a una doppietta greco-heavy rock-stoner nel giro di quindici giorni. Eh si, perché oltre ai Planet of Zeus a cui ho avuto la fortuna di assistere, in programma a marzo ci saranno anche i Nightstalker. E spero vivamente di riuscire a vedere anche loro.
Ma procediamo con ordine. Non conoscendo bene il gruppo ellenico, ero indeciso se assistere o meno al concerto, tra l’ altro unica data in terra italica. Ne ho sempre sentito parlare bene, ma per pigrizia non ho mai approfondito molto.
Quando sono stati aggiunti come gruppo d’ apertura i Bottomless mi è scattata la scintilla e mi sono deciso. Conosco bene i loro due album e avendoli visti per la prima volta circa cinque mesi fa, lasciandomi tra l’ altro un’ ottima impressione, ho deciso di replicare per una seconda volta.
In una serata di cielo azzurro e temperatura tutto sommato accettabile, mi accingo verso il centro di Torino. Solite imprecazioni e solito rituale di riti e preghiere rivolti ai “Sommi Dei Del Parcheggio” per poter trovare un buco per la macchina e poi via, a passo deciso verso la meta. Nonostante tutto sono in orario.
Alle 21.30 i Bottomless salgono sul palco. Una breve intro strumentale anticipa “Burning Of The Vampire” direttamente dallo split realizzato nel 2024. David, Giorgio e Laura sono in serata. Si vede e si sente.
“Let Them Burn” con i suoi rituali inizia a fare proseliti e seguaci. Il pubblico si avvicina al palco e rimane catturato dalle note, osservando la band che con la sua magia ipnotizza gli ascoltatori.
I già numerosi presenti partecipano emotivamente all’ esibizione del terzetto e le poche parole tra un pezzo e l’ altro sono più che sufficienti per far sì che la mezz’ ora a loro disposizione sia pienamente sfruttata.
A parte il primo pezzo e “Shadow Call”, il resto delle canzoni sono tutte prese dall’ ultimo album The Banishing. Giorgio assolve egregiamente il doppio ruolo di cantante e unico chitarrista. I riff e gli assoli che esegue sono precisi e puntuali e la sua voce crea quella giusta atmosfera ammaliante e a tratti psichedelica che il loro doom propone. Limitato nei movimenti per problemi di spazio, cerca con lo sguardo e la sua mimica di imprigionare l’ attenzione dei suoi discepoli.
Il compagno di viaggio David, presente fin dal primo singolo della band, con la sua batteria cadenza il ritmo abbinandolo perfettamente al contesto musicale. Quando c’è da accelerare aumenta tranquillamente la velocità con una flemma e una precisione chirurgica. E’ il primo batterista che vedo suonare nell’ ambito metal con il maglioncino a maniche lunghe. E lo sento suonare anche molto bene. Grande David.
“The Great Unknow” e “Stand In The Dimming Light” cominciano a far ondeggiare ritmicamente in pieno stile doom le teste del pubblico che, da come si muove e incita, pare gradire parecchio la proposta. Il richiamo agli anni settanta e ottanta è molto forte e l’ atmosfera esoterica della prima canzone viene amplificata dall’ ambiente raccolto del locale. La seconda, invece, ha quella linea melodica che cattura l’ attenzione rimanendoti fissata come un tarlo nella testa.
Intermezzo più heavy con “By The Sword Of The Archangel” e il basso di Laura compatta il suono del gruppo cavalcando serratamente questo pezzo dai toni epici. Molto brava.
Chiusura con la bellissima “Dark Waters”, a mio parere il loro pezzo migliore e il loro pezzo doom perfetto per poterli identificare come appartenenti a questo filone. Eseguito magistralmente mette la parola fine ai trenta minuti dei Bottomless.
La prestazione offerta questa sera è stata molto buona. Non pochi i presenti venuti appositamente per loro. Il ruolo di gruppo d’ apertura non permette una valutazione completa per il poco tempo a disposizione. Intanto, per non sapere né leggere né scrivere, io me li rivedrei una terza volta.
Ebbene si, oramai sono un discepolo.
Scaletta Bottomless
- Burning Of The Vampire
- Let Them Burn
- The Great Unknow
- Stand In The Dimming Light
- By The Sword Of The Archangel
- Shadows Call
- Dark Waters
Formazione Bottomless
David Lucido – batteria
Giorgio Trombino – voce, chitarra
Laura Nardelli – basso
LINK : INSTAGRAM BANDCAMP FACEBOOK
Il tempo necessario per cambiare la strumentazione e i Planet Of Zeus si presentano sul palco. Energia e adrenalina allo stato puro. Subito trascinanti e coinvolgenti, i quattro ateniesi partono in sesta e si dannano l’ anima agitandosi e dimenandosi continuamente nel piccolo spazio a loro disposizione.
E’ dal 2000 che sono in giro a suonare. Hanno pubblicato sei album e un live. E questo rende ancora più grave la mia “poca conoscenza” e pigrizia verso di loro.
L’ esperienza di certo non gli manca e la riversano in faccia al pubblico sin dalla prima nota, mettendo subito in chiaro a che tipo di serata andremo incontro. La loro scaletta pesca principalmente dall’ ultimo Afterlife, ma con un totale di diciassette pezzi, alla fine riescono a pescare i brani da un po’ tutta la discografia. E a quanto ho potuto vedere, per la gioia dei vecchi e dei nuovi fans.
Il muscoloso e carismatico cantante Babis è un’ iradiddio. Canta, urla, incita e si dimena come se questo fosse il suo ultimo concerto. Ha una presenza scenica e una fisicità che, uniti alla simpatia che trasmette con le sue assurde espressioni, catalizza completamente l ‘ attenzione di tutti. E che voce, mai un cedimento.
Come detto in apertura non conosco tutti i pezzi del gruppo, ma questo non è stato un problema. Il coinvolgimento sotto al palco è stato totale con elementi del pubblico che cantavano a memoria pezzi interi dell’ ultimo album.
Sono state ben poche le canzoni dove il ritornello non sia stato cantato all’ unisono con Babis, il quale, visibilmente colpito e divertito, ha continuato a istigare la folla a divertirsi e sbraitare perché “questa canzone è la vostra!” (praticamente tutte).
Stelios è un chitarrista che si sobbarca il grosso del lavoro visto che Babis, quando canta, usa la sua chitarra diciamo “un po’ pochino”. Anche lui non sta fermo un attimo e, insieme al batterista Serafeim, aiuta nei cori offrendo una prestazione alla voce mica male.
Lo stesso Serafeim (che ai più, quando seduto dietro alla batteria e con le luci “colorate” del palco, ha ricordato fisicamente Andrea Pirlo, al punto che anch’io mi sono chiesto più di una volta dove l’ avessi già visto) e Giannis hanno mantenuto un costante sottofondo quasi blues anche durante i brevi discorsi del cantante mostrando di sapersi destreggiare molto bene tra heavy, rock e quant’ altro.
Sotto al palco si sta sempre più stretti. “Vanity Suit” “All These Happy People” e “The Vixen” non aiutano di certo a rifiatare, anzi!
“Gasoline”, “The Song You Misunderstand”, “Macho Libre” e “Your Love Makes Me Wanna Hurt Myself” sono state il picco della serata suggellata dai doppi bis, prima “Left Lovers” e poi l’ immancabile “Vigilante”, concessi dalla band. Unico neo, l’ ultimo lungo, lunghissimo, assolo di chitarra sul pezzo di chiusura. Non l’ arei messo a quel punto nella scaletta, ma comunque niente di grave.
Si accendono le luci e siamo ai saluti finali. Fradici di sudore e col viso pienamente soddisfatto come il nostro, lasciano il palco. Solo applausi per questi ragazzi.
Bellissimo il siparietto al banco del merch tra l’ incaricato e alcuni giovani greci di istanza a Torino che sono venuti a vederli e soprattutto a supportali, visto i vari acquisti da loro effettuati.
Un’ ora e mezza di sano e onesto heavy rock! Un bellissimo giovedì sera.
Scaletta Planet Of Zeus
- Baptized In His Death
- Step On, Skin Off
- The Great Dandolos
- No Ordinary Life
- Vanity Suit
- Gasoline
- All These Happy People
- The Song You Misunderstand
- Your Love Makes Me Wanna Hurt Myself
- Bad Milk
- Your Song
- Them Nights
- The Vixen
- Macho Libre
- Loyal To The Pack
- Left Lovers
- Vigilante
Formazione Planet Of Zeus
Babis Papanikolaou – voce, chitarra
Stelios Provis – chitarra
Giannis Vrazos – basso
Serafeim Giannakopoulos – batteria
LINK: SITO WEB FACEBOOK INSTAGRAM BANDCAMP
Una conferma annunciata e una gradita sorpresa sono il giudizio finale su questo concerto. La mia poca fede iniziale è stata spazzata via da due ore di musica dal vivo come si deve.
I Bottomless hanno ribadito quanto di buono avevo già visto e aspetto con ansia l’ uscita di un nuovo album. Ragazzi, lo split non ci basta.
I Planet Of Zeus sono semplicemente da andare a vedere dal vivo. . La loro dimensione live si riassume in due parole: bravura e sudore. Loro il disco nuovo l’ hanno fatto ed è pure un buon lavoro, quindi, per ora, non posso chiedere di più. Grazie.
Sono impaziente della prossima data targata Grecia che ci sarà a breve qui a Torino. Se il livello sarà come quello di questa sera, dovrò sicuramente approfondire le mie conoscenze sui gruppi provenienti da quelle zone.
Stancamente, ma con un sorriso stampato in faccia, me ne torno alla macchina percorrendo la lunga strada che mi divide dall’ unico posto auto che sono riuscito a trovare. Anche questa volta gli dei non mi hanno ascoltato. Mi hanno fatto lasciare la macchina parcheggiata nella zona meno nobile del pianeta Giove.
Come sempre.