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Caos. Voragini. Collisioni.
Capricci. Vertigini. Conati.
Tutto questo è racchiuso nelle otto tracce che pompano di adrenalina il debutto di Rescue Cat sulla scena hardcore italiana.
La straziante voce di “Vicky” getta un panno d’isteria su un quadro musicale delirante.
Il sound è bello grezzo e si sposa perfettamente con l’istinto omicida delle canzoni.
Nei testi, infatti, la vergogna ed l’amore, la colpa religiosa mista alla femminilità ed alla maternità rendono interessante la passione viscerale che emette a tutta forza la musica della band lombarda.
Basta questo a fare un bell’album?
Mmmhhh… mancano ancora alcune componenti che, forse, proprio per la grande foga, rimangono sacrificate. Una su tutte la discontinuità. Più colori nella tavolozza in generale arricchirebbero il contesto musicale e darebbero più spazio a tutte le emozioni che sono chiamate in causa.
Per un primo passo nel mondo hardcore va più che bene: i ragazzi si faranno!
Su tutti i pezzi primeggia “Mother To No One”, il più colorito e ricco di sfumature.
Prendetevi una ventina di minuti, astenetevi dalla caffeina e state all’aria aperta: il rischio tachicardia è altino…