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Sardegna, Spagna, anni ottanta, motociclette e gambe femminili. Mischiate gli ingredienti con un giusto dosaggio (q.b.) e il risultato che otterrete sarà Livin’ On The Bad Side dei Crimson Storm.
Originali no, bravi sì.
Nati nel 2009 dal chitarrista e compositore Logan Heads nella bellissima Sardegna, dopo la pubblicazione dell’EP Motor City Maniac del 2014, Logan decide di trasferirsi a Barcellona e di continuare la sua avventura in Spagna.
Con una formazione completamente rinnovata esce il secondo EP Outrageous nel 2019 e finalmente nel 2025 esordiscono con il loro primo album.
Una bella mezz’ora di musica speed metal. Lo so che sembra strano dire oggi speed metal e basta, nessuna contaminazione, ma è così. Almeno per me. Vengono etichettati anche come power metal, ma le etichette si sa, a volte sono poco adesive e si staccano (okay, questa è brutta forte).
Attratto fatalmente dalla copertina e dal titolo, mi sono buttato avidamente all’ascolto del lavoro della formazione sardo-spagnola. Devo dire che non sono rimasto affatto deluso.
Si torna inevitabilmente indietro nel tempo. Idealmente si viaggia con i capelli al vento (per chi li ha) negli Stati Uniti di giusto quarant’anni fa, ma con quel tocchetto di moderno che mi ha fatto particolarmente apprezzare questo disco.
I richiami ai Riot sono evidenti. Ma l’ispirazione ai maestri è solamente il punto di partenza per dei brani che hanno un loro carattere e una loro personalità.
Introduzione breve con “Nigh Of The Tyrant” e poi via, si parte con “Ragin’ Eyes Of Darknes”. Riff veloci e cantante perfettamente calato nella parte con una vocalità veramente notevole.
Sirene di guerra per “Outrageous” e la batteria ad alta velocità di Pol per una canzone che metterei sicuramente sul podio. Ritornello più melodico per “Abuse Of Power” e rallentamento, ma dai toni “pesanti”, per “Nightmare Deceiver”.
Di nuovo gas a manetta con “Speed Hammerin’ Metal”, la seconda da podio. Accelerazioni improvvise, ritmo veloce, basso di Ales galoppante, e un doppio assolo di chitarra che mette in mostra le qualità del nostro Logan. Bene.
Le Melodie più accattivanti di “Harakiri Rendez-Vous” evidenziano nuovamente la voce di Pau dando il giusto risalto ad un cantante dalle indubbie capacità.
Fine corsa con la più bella, “Seven Days Of Mayhem”, cantata in spagnolo e perfetto pezzo di chiusura per un album orecchiabile, piacevole e ben eseguito.
Ora, non so per quanti altri dischi possa durare lo sfruttamento di queste sonorità vecchia scuola, ma per adesso direi che i risultati danno loro ragione. Poi, finché ci saranno vecchi nostalgici come me, non vi preoccupate, non avrete mai torto.
Se cercate l’innovazione lasciate perdere, ma se vi piacciono semplicemente gli album fatti bene, date un ascolto a questo disco. Non sarà tempo sprecato.
Mentre ascoltavo i pezzi osservavo la copertina. Alla fine mi è venuta voglia di prendere il casco e la moto (che non ho) e di guidare sul lungomare (che qui non c’è) ascoltando al massimo volume Livin’ On The Bad Side. Meno voglia invece di farmi calpestare da delle scarpe con i tacchi a spillo…
Mi sono dovuto accontentare di una passeggiata al parco, al freddo, in tuta e con le mie due cagnoline… ma con le cuffie alle orecchie e i Crimson Storm di sottofondo, yeah!
Al volume giusto però, perché ho già una certa e l’età avanza.