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Samsr è un sicuro e netto passo in avanti rispetto all’album di debutto per la band americana Skaldr, che si guadagna uno spazio prezioso nell’ambito del Melodic Black Metal.
Come?
(Semplicemente) Attraverso la padronanza dei fondamentali del genere e un sound molto più convincente, meno secco e più avvolgente di cinque anni fa.
“The Sum Loss“, il brano capofila, è sorprendente per la complicità con cui tutti gli strumenti si equilibrano tra di loro, fornendo a più riprese la sensazione che la canzone sia sempre “nuova”.
“Parasite“ ci porta in un luogo tetro da cui fuggire.
Gli intervalli musicali costruiscono una melodia prima disorientante e poi ruggente – primitiva – fatta di interrogativi e ritorni ben legati ed in sincronia.
La spiritualità di “Liminal” arpeggia su di un repertorio folk/viking serpeggiando, giostrando e sbattendo la porta in faccia al death.
“The Crossing“ riesce a dare una dinamica particolare e si innesta nel momento giusto, laddove, al contrario, l’ascoltatore può sentirsi annoiato dalla coerenza delle canzoni precedenti.
In generale, la differenza la fanno le due chitarre, in grado di creare un’interazione di armonia e discordia, riecheggiando il tema dell’album, ovvero l’unità attraverso la distruzione.
Gli Skaldr nascono nel 2017 in Virginia e pubblicano il loro primo album Scythe Of Our Errors nel 2020. Quest’anno, con la collaborazione di Avantgarde Music, mettono a segno un risultato musicale sicuramente importante, generando 42 minuti di spettri sonori assai appaganti.
Per tutti gli amanti del black metal, per tutti i cultori dell’occultismo, per i fanatici del nichilismo… un contributo all’oscurità degno di essere salvato nella propria libreria musicale.