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Mi scuso per il ritardo con il quale pubblico questa recensione, ma spesso i promo arrivano all’ultimo o anche dopo la pubblicazione del disco, come in questo caso. Giudico che ogni artista meriti il tempo giusto di ascolto e trovo corretto non liquidare tutto in poche ore. Detto questo …
Tornano i Lordi con il loro nuovo Limited Deadition, un album che conferma le sonorità del combo finlandese, pur non offrendo grandi novità nella proposta sonora della band, come dimostrano brani super catchy come quello di apertura “Legends Are Made of Clichés”, “Hellizabeth” e “You Might Be Deceased” oltre alla title track “Limited Deadition”
La formazione é in sintonia e la produzione top: il disco suona bene, é solido per tutta la sua durata, piacevole all’ascolto. Non presentando novità rivoluzionare rispetto alla loro produzione precedente, l’album é ancora una volta espressione concreta dello stile caratteristico della band. Un album ideale per un ottimo heavy party, così come (e questo si applica a tutta la loro produzione) delle ottime canzoni per potenziali colonne sonore di film horror come “Retropolis”… ma non solo, se pensiamo alle tastiere e alle melodie del singolo portante “Syntax Terror”. La canzone combina influenze di Judas Priest e Manowar, con urla alla Udo Dirkschneider, lasciando nelle orecchie anche qualcosa dei Grave Digger. Ed ancora “Fangoria” caratterizzata da un giro di basso molto coinvolgente, e le cui tastiere mi rimandano, in maniera “malata” ad alcune sonorità di Meat Loaf.
Da sottolineare, poi, l’ottimo lavoro di Kone: se da una parte i riff non si discostano dal passato (essendo praticamente Mr Lordi il principale compositore), dall’altra le parti solistiche sono convincenti, e di gusto (“Killharmonic Orchestra”, “Frighteousness” ma soprattutto “Collectable”). Bravo. Se mi posso permettere una piccola critica ho sentito alcuni punti dove la voce mi é sembrata al limite del tirato (“Killharmonic Orchestra” oppure “Retropolis”). Niente di preoccupante e sappiamo che gli anni passano per tutti; inoltre queste piccole pecche vocali vengono compensate da presentazioni più intense in altri brani (come in “Syntax Terror”), e soprattutto, cosa più importante é che quello che sentiamo su disco é quello che sentiremo dal vivo, senza trucchetti vari. E non é una cosa da poco!
Fra i miei brani preferiti, che tengono conto anche del testo, ci sono sicuramente la opener “Legends Are Made of Clichés”, “Skelephant In The Room” e la power ballad “Collectable”; ma é “Limited Deadition” che mi ha particolarmente conquistato, soprattutto per la sua linea vocale e per le melodie delle tastiere, forse scontate ma gustose.
Come si suol dire: squadra che vince, non si cambia. E forse, é proprio questo il segreto di Mr Lordi & Co.: trovato il loro suono, la loro identità, perché cercare alternative o sperimentazioni talvolta pericolose? Se ha funzionato, e funziona, per nomi grossi del panorama rock e heavy internazionale, perché rischiare?
E allora, godiamoci a tutto volume Limited Deadition. Io ve lo consiglio!
Necronomicon cast
Henrietta, Evil Ash