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Gli Inner Cabala arrivano dai Paesi Bassi, ma sono un mix culturale con elementi italiani e rumeni e con il debutto We Are Solitude si inseriscono nel solco del prog/post metal moderno, se pur non rivoluzionario riesce a convincere grazie ad una buona cura compositiva e ad un identità in via di definizione. Il disco si muove tra momenti di potenza e passaggi più atmosferici, dimostrando una maturità che va oltre l’aspetto prettamente tecnico.
L’album si dimostra valido, i brani sono strutturalmente complessi, così come le sezioni strumentali dimostrano una buona tecnica. La voce, invece risulta altalenante espressiva in certi momenti, soprattutto nelle parti più moderne, quasi Djent dove Pim Limburg col suo scream riesce ad essere più efficace, così come tutta la band.
La composizione generale risulta generalmente ben bilanciata, le variazioni non appaiono forzati ma contribuiscono a mantenere alta l’attenzione. Tra i momenti più riusciti del disco sicuramente possiamo trovare Feathers e Hollow, due brani dove gli Inner Cabala dimostrano il loro potenziale anche se, manca quel guizzo di originalità che farebbe spiccare il disco in questione.
In conclusione, We Are Solitude non è un capolavoro, ma è senz’altro un buon biglietto da visita per una band che ha le carte in regola per esprimere qualcosa di interessante.