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Recensione scritta da Fabio Perf.
Li avevamo conosciuti con l’omonimo EP d’esordio e ora i Dragon Skull tornano con il vero primo album su lunga durata!
Come è lecito aspettarsi, il quintetto greco prosegue con quanto intrapreso con la primissima uscita: un Epic Metal fiero, un po’ barbaro, con dei cori potenti.
I pezzi di questo Chaos Fire Vengeance sono tutti più o meno canonici nella struttura, ma a noi (ed evidentemente anche ai Dragon Skull) poco importa. Qui c’è del metallo di ottima fattura, genuino e fatto col cuore, ed è quello che vogliamo! Il tutto accompagnato da testi che vanno a pescare a piene mani dall’immaginario letterario fantasy, come da tradizione del genere.
Un brano come “Dragon Riders” ha un ritornello che ti si stampa in testa fin da subito, con una melodia che richiama in parte l’attitudine teutonica. L’intermezzo centrale introdotto dal basso, precede un coro che sembra essere creato apposta per far sfaceli dal vivo!
Non mancano episodi più cadenzati e battaglieri come “War Drums”, autentica marcia di guerra, con le chitarre che si mettono in evidenza sia in fase ritmica che in fase solista, con dei bei solo.
Con “Nampat”, i Dragon Skull liberano la loro furia metallica! Cori barbari di orchi inferociti ci guidano nell’universo tolkieniano! Brano da fomento assicurato!
Segnalo anche la conclusiva “Blood And Souls”: pezzo inizialmente cadenzato e sontuoso, si apre grazie a un ritornello più articolato ed epico che può richiamare i Blind Guardian (nella prima parte della loro carriera). La voce ruvida del cantante Aris Labos si sposa alla perfezione con questo suono, facendosi più maestosa nel coro. Nota di colore, la presenza del “nostro” Riccardo Iacono (Domine), come ospite alle tastiere.
Se amate un metal diretto ed epico, senza troppo fronzoli, i Dragon Skull fanno al caso vostro. Non fatevi scappare questo Chaos Fire Vengeance!