TWINS CREW – Chapter IV

Titolo: Chapter IV
Autore: Twins Crew
Nazione: Svezia
Genere: Power Metal
Anno: 2025
Etichetta: Scarlet Records

Formazione:

Andreas “Lillen” Larsson – Voce
David Janglöv – Chitarre
Dennis Janglöv – Chitarre
Fredrik Hammar – Basso
Uno Eriksson – Batteria


Tracce:

01. Choose Your God
02. Never Stop Believing
03. Living In A Dream
04. Warrior Of The North
05. Fire
06. Without You
07. Order 69
08. Fighting For The World


Voto del redattore HMW: 6,5/10
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Rieccoli, i gemelli del power metal Twins Crew: era decisamente parecchio tempo (nove anni ci separano dall’uscita del non memorabile Veni, Vidi, Vici) che non avevo notizie di David e Dennis Janglöv, e al di là del risultato (come avrete già visto dal voto, non eccelso) sono felice di ritrovarli, certo un po’ invecchiati e appesantiti, con il quarto album della loro band. I tempi dell’ottimo The Northern Crusade (2013) sono decisamente lontani, ma i gemelli sono di nuovo scesi in pista aggiornandosi (un minimo) agli anni ’20… questo, come subito vedremo, non credo abbia però giovato al loro sound.

Se l’iniziale “Choose Your God” ha uno svolgimento un po’ tamarro e più classico – non voglio dire alla Judas Priest, ma almeno alla Dream Evil sì – “Never Stop Believing” ha un andamento decisamente più power, fra le sue tastiere svolazzanti, le sue citazioni dalla musica classica e il suo ritornello ultra melodico. Il disco però finisce poi per oscillare fra queste due anime: da una parte abbiamo la smaccata “Fire”, un brano, va detto, purtroppo assolutamente privo di originalità, che suona di ‘già sentito’ alla prima nota; dall’altra godibili episodi power come “Warrior Of North”, retrò fino al punto che il gioco è scoperto. Nella ballatona “Without You”, Lillen Larsson non è convincente al 100%, sembra rendersi la vita difficile con un acuto ricorrente che non riesce alla perfezione; l’inno “Fighting For The World” è gradevole, ma non può cambiare le sorti del disco.

Cosa è che non gira alla perfezione in “Chapter IV”? Forse proprio la voglia di mescolare le carte in tavola. È vero che il power doppio cassato suonato dagli svedesi ha una serie di scelte e strutture limitate, e che la volontà di variare è di solito un bene, ma allineare in scaletta brani di matrice e ‘taglio’ diversi non si è rivelato una scelta vincente. Temo che i gemelli, con questo nuovo disco, non usciranno comunque dalla devota cerchia degli appassionati di power… e allora, forse valeva a quel punto aggiungerci un altro po’ di doppia cassa e di tastiere svolazzanti, per fare felici almeno noi ‘puristi’!

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