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Prima del memorabile concerto di Milano del 24 di giugno, ho avuto la possibilità di fare una bella chiacchierata con Chris Caffery, Johnny Lee Middleton e Jeff Plate.
Rig: Ciao ragazzi, da quanto tempo!
Chris, Johnny Lee e Jeff: Ehy ciao, come va? Tutto bene?
Jeff: Bella t-shirt (si riferisce alla mia t-shirt degli Strange Wings, tributo italiano dei Savatage ndR).
Rig: Grazie!
Jeff: Suoni in questa band?
Rig: Sì, abbiamo iniziato nel 1999. Nel 2002, a Brescia, abbiamo fatto una foto insieme e ti avevo lasciato un poster promozionale. Sono passati tanti anni. Infatti, penso che l’ultima volta che ci siamo visti di persona, e c’era anche Johnny Lee, sia stato proprio a Brescia. Mentre con te, Chris, é stato nel 2008 a Yonkers (vicino New York), quando sei venuto a trovare i Jon Oliva’s Pain e i Circle II Circle che erano in tour, all’epoca ero il loro drum tech.
Chris: Ah sí! Giusto
Rig: Bene, possiamo cominciare. Sarò rapido, anche perché in questi mesi avete dato tanto interviste e quindi sarete stanchi. Oggi sono qui per Heavy Metal Webzine, ma anche per Hounds, il vostro fan club italiano che sì, esiste ancora! Dagli anni ’90 quando Alex e Gio Chiodi lo hanno fondato a Roma, passando per la gestione di Marta, Paolo e Rob, poi mia e di Paolo e ora siamo io e principalmente Lele – con me negli Strange Wings – che gestiamo la pagina FB italiana dedicata alla band e a al Mt. King.
Chris: Bene!
Rig: Allora, come sta andando il tour?
Chris: Il tour sta andando veramente bene, sta funzionando. I fans sembrano adorare i concerti, gira tanto merchandise, noi stiamo suonando bene. Non potremmo essere più felici di come sta andando e di quello che stiamo facendo!
Rig: È vero, ho visto alcuni video (ho provato a non cedere ma non è stato possibile) e hai ragione! E cosa dice Jon Oliva di questo? Lo state sentendo in questi giorni?
Chris: Jon è veramente orgoglioso di noi! È stato con noi sempre durante le prove prima del tour e ci ha aiutato ad organizzare tutto. Inoltre, è felice di vedere quante persone stanno rispondendo positivamente, e vengono a vedere i nostri concerti, e soprattutto quante persone si ricordano della musica, quella musica che Jon ha scritto con Paul e Criss, e che rappresenta l’eredità dei Savatage.
Rig: Certo! Quindi da un lato sembra che non siano passati più di 20 anni. Ovviamente non sto contando il concerto di WOA 2015, ma di un tour come questo. E di fatto non avete mai smesso di lavorare insieme in differenti progetti. La produzione ora è però diversa rispetto a quella dei tour con la TranSiberian Orchestra. Quale sono le grandi differenze?
Jeff: Direi che l’importante è lasciare che sia la musica a parlare. Sai, Savatage e TSO sono due animali diversi.
Rig: Certo, ovvio.
Jeff: Quindi siamo qui con una produzione minima e non abbiamo bisogno di molto, come ho detto, lasciamo che sia la musica a parlare, abbiamo un video e delle luci. Non ci sono effetti speciali. È solo un ritorno alle origini. Però per preparare questo tour abbiamo adottato la stessa disciplina che abbiamo con la TSO, come quando facciamo le prove per i tour con la TSO, e facciamo molte prove. Ed è esattamente quello che abbiamo fatto questa volta. Abbiamo passato tre settimane a provare prima di andare in Sud America. E poi un’altra settimana di prove prima di partire per l’Europa. Ma questa è stata la prima volta in cui abbiamo davvero decostruito ogni canzone e l’abbiamo imparata di nuovo. Volevamo suonare come se avessimo suonato insieme ogni giorno per 20 anni. L’ultima settimana di prove per il Sud America, abbiamo passato tutto il tempo a ripassare ogni giorno tutte le canzoni come se stessimo suonando uno spettacolo live.
Rig: Nella scaletta abbiamo Chris che canta uno scorcio di “I Am”. È stata una bella sorpresa, ma è troppo breve! C’è la possibilità di sentirti cantare Power of the Night? Ricordo una tua esibizione in California del 1990 …
Chris: Non so quale sarà la scaletta. Ogni giorno cambiamo le cose e cosa succederà in futuro… chi lo sa? Guarda, Jon ridacchiava sempre quando cantavo Power of the Night. Ci scambiavamo i ruoli, e prendeva la mia chitarra. Sai che mi chiama sempre “mini me” perché sa che ho quella timbrica heavy metal nella mia voce, e che quindi sono in grado di cantare “come lui”. Così mi ha scritto un messaggio al riguardo (di “I Am” ndR). Pensa che sia così divertente perché… beh dovresti “entrare” in un pezzo di Jon. Capisci?
Johnny Lee: L’idea era di dare a Zak una pausa di dieci minuti, capisci? Ok, Chris e Al hanno i pezzi strumentali ma abbiamo aggiunto anche questo che suona benissimo. È divertente. E per ora é sufficiente.
Rig: Parliamo delle tribute band a voi dedicate. Allora, ci sono gli Strange Wings, dove suono con Lele e altri fantastici amici e musicisti e che finora è la più vecchia. Dopo 26 anni, siamo ancora in giro, anche se non è stato facile durante la pausa del COVID, e due anni fa ho passato mesi in ospedale per una polmonite. E quindi non è stato facile tornare a suonare, ma siamo ancora vivi, e poi ci sono gli amici Poets & Madmen sempre in Italia così come altre band negli Stati Uniti, in Brasile (i Devastage), nei Paesi Bassi. E mi ricordo che tanti anni ho trovato i Sirens dall’Egitto.
Chris: Me ne hanno parlato di questi dell’Egitto e che, a quanto pare, abbiano fatto degli spettacoli con migliaia di persone a vederli.
Rig: Quindi cosa ne pensate di questa devozione musicale, cosa significa per voi ragazzi? Perché, per esempio, se suoni un tributo agli Iron Maiden, puoi suonare e puoi suonare anche per soldi, nei locali qui, non so in altri paesi ma in Italia è così, suonare metal è difficile. Suonare i Savatage è molto difficile. Quindi questo è davvero un tributo, un omaggio alla vostra musica. Ecco, non c’è un’altra parola che possa usare.
Chris: Beh, quando qualcuno lo fa, sai, pensi “Oh, che figata”, capisci? Ho conosciuto i ragazzi della band brasiliana e sono molto simpatici. So che è lusinghiero quando qualcuno suona la tua musica, e anche noi tre siamo cresciuti suonando le canzoni degli altri, almeno all’inizio.
Rig: È così anche per noi: suoniamo nel tributo Savatage ma abbiamo anche altre band dove suoniamo la nostra musica, di diversi generi, anche metal estremo.
Chris: la cosa bella è che con le tribute band non si tratta solo dei musicisti a suonare. Ma è la musica. Se la gente vuole andare a sentire i tributi dei Savatage, quello è un segnale del potere di questa musica e di quanto sia una cosa forte e importante per questi fan, ed è quello che stiamo vivendo ogni giorno qui ora. È la stessa cosa che proviamo noi nel tornare a fare questo. E, sai, sono davvero felice che ora abbiamo la possibilità di farlo e di viaggiare per il mondo, di andare in posti nuovi e di vedere i fan che non ci hanno mai visto prima, che hanno avuto la possibilità di vedere solo le tribute band. Oh, e le cover band possono non essere affatto male, ma è diverso avere la possibilità di vedere, sai, questa band … in questa formazione. È davvero emozionante guardare i loro volti e vedere le lacrime e i sorrisi. È fantastico.
Rig: Tornando a parlare del fan club. Come dicevo, quando in fan club italiano Hounds è nato negli anni ’90, ai tempi, aveva senso avere un fan club, perché era un canale diretto con la band, con il musicista. Ricordo che voi ragazzi eravate molto attivi con Hounds. E poi, naturalmente, negli ultimi decenni, con Internet, con Facebook, con tutto questo le cose sono cambiate. Credete che abbia senso che un fan club esista ancora adesso? Perché, voglio dire, io e Lele non molliamo ma, fondamentalmente, è una pagina Facebook e spesso le notizie arrivano prima attraverso i vari siti web. E l’unico contatto diretto di Hounds con i Savatage sono stati qualche messaggio in FB con, per caso, con voi tre ma parliamo di un paio di messaggi l’anno se non meno. Ma non è più come una volta, quando si riceveva la cassetta con le anticipazioni del disco, con qualche bootleg, con le informazioni di prima mano …
Chris: Vero, ci sono così tante cose diverse. Ora è difficile per chiunque di noi andare sulle nostre pagine, ogni giorno, e vedere la quantità di cose diverse che arrivano e star dietro a tutto, come inviti etc. Abbiamo iniziato ad avere il sito savatage.com dove avevamo un forum. Era uno dei primi forum di fan su Internet. E grazie a queste cose siamo riusciti a creare dei luoghi in cui tutti si riunivano. Ma adesso è diverso. E a volte mi sento in colpa perché la gente dice: “Ehi, c’è un post su di voi su questa pagina. L’hai visto?” Ed è quasi impossibile concentrarsi su tutte queste cose senza essere troppo consumati da internet. Ed è questo il punto. Lo dico sempre a tutti. “Controllate internet”. Non lasciate che internet vi controlli. Cerchiamo di fare del nostro meglio. E credimi, so che molte band non fanno nulla per parlare con i loro fan; quindi, assumono qualcuno per fare quello che facciamo noi, individualmente e personalmente, per le loro pagine. È come se noi ci occupassimo delle nostre cose, ed è difficile, sai, avevo 50.000 amici su MySpace e potevi inviare a ciascuno di loro i messaggi, a tutte le persone che postavano lì. Quando pubblicavo le canzoni, queste ottenevano 400.000 visualizzazioni in un paio di settimane. Era l’unico posto dove andare, ed era il solo per diffondere la nostra musica. Ma tu mi chiedevi se ha ancora senso che i fan club esistano
Rig: Si’, se ha ancora senso che esistano. Cioè, nel nostro caso non ci costa mettere qualche notizia e condividere video e info, ma quando metto qualcosa sulla pagina Facebook di Hounds, probabilmente 10000 persone lo sapevano già prima, per via del fuso orario con gli Stati Uniti o dei siti specializzati stranieri che tutti possono controllare ad ogni ora. E quindi non è come se avessimo una newsletter ogni due o tre mesi con notizia di prima mano che solo la band comunica al fan club …
Johnny Lee: Chris diceva: “Possiamo fare solo quello che possiamo fare” per le nostre pagine, per condividere informazioni e promuovere video e musica, ma per i fan club è come se fosse il vostro gruppo, la vostra comunità, un luogo ideale per voi, dove riunirvi, dove tutti si connettono ancora. Quindi lo vedrei più come quello che un canale diretto con l’artista.
Chris: Alla fine degli anni ’90 abbiamo organizzato una convention dei Savatage, ed è stata una specie di, sai, la possibilità per le persone di riunirsi e di avere questa parte della loro vita condivisa con altri che hanno la stessa passione. È quello che è successo con questi spettacoli. Vediamo persone dalla California, vediamo persone che sono tornate dal Brasile in Europa e persone che vengono da tutto il mondo. Ed è questo che servono i vostri siti web e i siti o le pagine nei social dei fan club. Come ho detto, a volte mi dispiace che si perdano delle cose, ma anche io perdo delle cose da parte mia?
Rig: Ora ho alcune domande suggerite dai membri del fan club. La prima penso sia adatta per Chris. Come giusto che sia vogliamo dedicare pensiero a Criss Oliva. Come pensi che il suo si sarebbe potuto evolvere alla luce del suo percorso musicale e soprattutto dei suoi ultimi lavori?
Chris: Beh, penso che il suo stile fosse così individuale e così peculiare che si sarebbe espresso ancora e ancora e ogni volta più forte, e lui stava migliorando e migliorando e migliorando. Quindi credo che il suo stile fosse quello che era quando ha preso in mano la chitarra. Penso che avremmo visto solo la versione bionica di lui. Non riesco a immaginare cosa avremmo ascoltato adesso, e sarebbe stato esattamente … lui. Ma, sapete, nel 2025 sarebbe stato incredibile. Non riesco nemmeno a immaginare cosa sarebbe stato. È una cosa che ci chiediamo ogni tanto, parlandone fra di noi: come sarebbe stato il suono di Chris a questo punto? Sarebbe semplicemente … sarebbe folle. Sai, puoi lavorare con le cose che, come Eddie Van Ellen, stava facendo se avesse avuto la possibilità di essere vivo ancora a lungo, o con quello che ha fatto. E si possono ascoltare i modi in cui escono le diverse cose. A Criss piaceva inventare nuovi licks, nuove esecuzioni e nuove cose. Quindi non sai nemmeno cosa avrebbe potuto inventarsi. Quali accordature o altre cose folli che avrebbe potuto fare con i suoni, se avesse avuto la possibilità di lavorare con la tecnologia digitale e così via. Quindi, sai, avrebbe suonato esattamente come Criss Oliva. Ma non si sa esattamente cosa sarebbe stato. Era così unico!
Rig: Quindi il nuovo album suonerà, ho letto, come qualcosa fra Dead Winter Dead e Wake Of Magellan
Johnny Lee: suonerà come un po’ di tutto
Rig: Ok questo riguardo la musica. Potete darci un’idea dei temi dei testi? Voglio dire, non sarà un concept, ma per quello che ho letto da John, ci sarà un qualcosa come un filo conduttore…
Jeff: Ci sono tante canzoni. Sì, al momento c’è qualcosa di definito musicalmente. Sai, quando le senti, puoi dire che è John. Quindi è come ha detto Johnny, sarà pesante, sarà melodico, sarà orchestrato e sinfonico, ma dal punto di vista dei testi non credo che abbiamo ancora toccato molto di questo aspetto.
Chris: Ci è stato chiesto di parlarne nell’intervista che abbiamo appena fatto, e ho detto a tutti che, sai, c’era uno stile distinto in quello che faceva Paul, e nessuno di noi vuole provare a essere Paul. Quindi, è come se, per poter fare quella cosa in particolare, tu dovessi andare dritto al punto senza fare troppi giri. Credo che dentro di noi ci siano tonnellate di influenza di Paul, e credo che questo sia ciò che sentirete. Vogliamo davvero imitarlo? Non credo che sia una cosa che possa accadere adesso. Penso solo che cercheremo di ottenere la migliore soluzione possibile.
Rig: Allora, per Johnny Lee, come sta andando la produzione di miele? E come si concilia con i tuoi impegni musicali?
Jhonny Lee: Oh, sai, il bello dell’apicoltura è che, quando fa freddo, non hanno bisogno di molte attenzioni. Quindi potrei fare il tour della TSO senza problemi. Ma quest’anno sono partito in estate, quindi ho venduto molte arnie, e poi, ok, mi sono ridotto al minimo indispensabile perché non sto raccogliendo il miele, ma ok, quando torno a casa metterò i melari e prenderò un po’ di miele. Ma sì, voglio dire, è una cosa in cui mi sono imbattuto. In realtà è colpa di Dr. Killdrums: è stato lui a dire: “Ehi, perché non prendiamo delle api?”. Pensavo che sarebbe stato come coltivare pomodori, ma ho scoperto subito che è molto difficile.
Chris: Ogni giorno ci insegna qualcosa nuova, quando arriviamo nei locali ci spiega le qualità del miele che ci danno, il sapore etc.
Jhonny Lee: Ho fallito miseramente il primo anno, così mi sono iscritto a un corso di apicoltura e ho fatto un corso di quattro anni. Ho imparato tutto quello che potevo. Il mio miele non è migliorato, ma almeno ora so cosa sto facendo.
Jeff: per me è molto buono, fra i migliori che ho provato
Rig: Chris – Quali collaborazioni ti sono rimaste più impresse, al di fuori di Savatage e TSO, e quali meritano, o avrebbero meritato, un seguito?
Chris: Beh, ci sarà sempre qualcosa di speciale nel primo Doctor Butcher, giusto? Perché io e John ci siamo divertiti molto a fare quel disco. Siamo entrati in scena e la nostra idea era quella di essere noi stessi … in forma di musica. C’era molto sarcasmo e molto heavy metal in quel disco. È stato fantastico. Voglio dire, sono davvero orgoglioso di molte delle cose che ho fatto da solo, solo perché, sai, per me, non volevo, l’ho detto in un altro video l’altro giorno, entrare in un’altra band. Non ho mai voluto entrare in un’altra band. Sai, stavo davvero aspettando i Savatage tornassero. Non volevo mettere il mio nome accanto a quello di qualcun altro. Sono sempre stato orgoglioso della mia capacità di apprendere come cantante e compositore, di creare in questo modo, perché poi è come se lasciassi i miei pezzi d’arte, che le persone li comprino o meno non importa. È stato il mio modo personale di affrontare la cosa. Ho detto che la stessa cosa accade a Johnny, con il suo miele, e a me questo tipo di cose sono piaciute molto. E sono contento dei risultati come per esempio con il disco dei Metallium. La situazione era davvero strana. Era uno di quelli che si affianca al lavoro dei Butcher, un pezzo unico, credo, della storia dell’heavy metal. È qualcosa che, quando uscì, diede il via a una sorta di power metal europeo. È stata una cosa davvero interessante in cui sono stato coinvolto, perché mi sono occupato della mia produzione. Ho perso tanto tempo a capire come usare i vari macchinari, dove recuperare le tracce di chitarra e cose così. Non sapevo che cazzo stavo facendo. Quando l’ho finito, mi sono detto: “Wow, non è male”. È stato divertente. Ed è stato come dire, quando riesci a produrre le cose e a lavorare in quel modo, è bello. Il mio udito non è così buono come potrebbe essere. Quindi, con il passare del tempo, è stato molto utile poter indossare le nuove cuffie che hanno inventato e lavorare a casa. Ci sono delle cuffie stereo davvero ottime. Così, alcune delle nuove canzoni che ho pubblicato personalmente sono venute fuori molto meglio dal punto di vista della produzione, e ne sono felice. Perché, quando ascoltavo alcune delle cose che cercavo di mixare con le casse, mi sfuggivano i piatti … e altre cose facevano schifo. Ora, con queste cuffie da studio, puoi sentire tutto quello che ti manca e questo aiuta molto.
Rig: È un peccato, perché ho volato dal Portogallo con Ryanair, quindi non ho bagagli extra, ma avevo un vinile dei Big Mouth da farti autografare…
Risate generali
Chris: A quel tempo mi dicevano tutto quello che doveva fare. Puoi fare le occhiatacce? Puoi fare questo? E sai, ho avuto abbastanza soldi per comprarmi una macchina facendo il video per MTV. I video erano così divertenti, ed era semplicemente piacevole. Una di quelle cose per cui, ripensandoci, ridacchio ancora. Ma era, sai cosa? Era più avanti rispetto a quando gli Anthrax facevano un sacco di rap metal, ma era solo un po’ troppo stupido (il nostro). Penso che non fosse nemmeno metal.
Rig: Ultima domanda per Jeff: oltre a essere un musicista, sei anche un insegnante di batteria da anni. Potresti dirci qualcosa di più su questa attività, come riesci a gestirla?
Jeff: Sì, lo faccio da quasi 20 anni e a questo punto ho più di 20 studenti a settimana, una settimana sì e una no. Mi piace farlo. È qualcosa che mi tiene legato alla musica, che mi fa imparare, perché molte volte questi ragazzi vengono qui: “Voglio imparare questa canzone”. E io non ho idea di chi sia questa band. E loro me ne parlano. Ho scoperto così tanti gruppi e artisti di successo che non ho mai sentito nominare, ma ho fatto tutti gli stili diversi. Ci sono persone che fanno parte di gruppi country. Ok, allora lavori su cose del genere e questo ti apre un mondo completamente nuovo. Voglio dire, i musicisti country sono molto, molto bravi. C’è un sacco di ottimo drumming in molte di queste cose. Mi piace molto farlo. E non c’è niente di meglio di quando quel ragazzo inizia a capire e a imparare e si presenta ogni settimana. Si presenta ogni settimana e migliora un po’.
Rig: Recentemente ho visto anche una tua foto con una bambina, una tua studentessa.
Jeff: Sì! É fantastico. Si presentano ogni settimana. Ci provano. Stanno migliorando. Cominciano a suonare le canzoni. Quindi va bene. Mi sento bene a passare il testimone. Sai, insegnare a molti di questi ragazzi molte cose che ho imparato nel corso degli anni. Non c’è niente di più importante, credo, nella vita di un bambino della musica. Soprattutto se li prendete da piccoli, saranno coinvolti nella musica per il resto della loro vita. Molti ragazzi vanno a scuola e giocano a football americano, o fanno qualcosa del genere. Non saranno tutti sportivi per il resto della loro vita. Abbiamo avuto modo di vedere Randy McStine, quando aveva tipo undici anni, suo padre lo portava a fare cover con un nostro amico di nome John Weston. Suonavamo e io gli mostravo alcune cose … Quindi è sempre divertente guardare quelli che diventano davvero bravi. E mi è stato permesso, sai, di fare un periodo di tempo in cui i Savatage erano in pausa quindi quando non ero in tournée con la TSO, dovevo fare qualcosa, sai, e tenermi fresco fisicamente. E una volta uscito dai Metal Church, nel 2017, è stato per me un modo per restare con i piedi per terra. E ho dei ragazzi con cui devo fare le prove prima di fare la lezione con loro, perché ormai sono al mio livello. È bello e loro mi incoraggiano tanto quanto io incoraggio loro!
Rig: Ragazzi, grazie, non voglio rubarvi piú tempo e vi voglio lasciare rilassarvi prima del concerto. Ricordatevi che l’Italia vi ama e sono sicuro che lo sentirete dalla prima nota, stasera. Speriamo di rivederci presto. Grazie ancora!
Chris, Jeff e Jhonny Lee: Grazie a te! Alla prossima!
Questa intervista non sarebbe stata possibile senza il supporto e la disponibilità del tour manager della band, Adam Lind, e del team di CMM (Morti, Lukas e Sonja), ai quali vanno i miei più sentiti ringraziamenti.