WINGS OF STEEL – Winds Of Time

Titolo: Winds Of Time
Autore: Wings Of Steel
Nazione: Stati Uniti d'America
Genere: Heavy Metal
Anno: 2025
Etichetta: High Roller Records

Formazione:

Leo Unnermark – voce
Parker Halub – chitarra, basso
Damien Rainaud – batteria


Tracce:

01. Winds Of Time
02. Saints And Sinners
03. Crying
04. Burning Sands
05. To Die In Holy War
06. Lights Go Out
07. We Rise
08. Flight Of The Eagle


Voto del redattore HMW: 8,5/10

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Recensione scritta da Fabio Perf.

Un ritorno molto atteso, dal sottoscritto, quello dei Wings Of Steel, giovane gruppo californiano artefice, finora, di un EP, un album su lunga durata e un live. Per chi ancora non ne avesse sentito parlare, i Wings Of Steel si rifanno a un metal assolutamente classico, figlio degli anni ’80, che può richiamare lo stile dei connazionali Queensrÿche (quelli degli esordi) e Crimson Glory, giusto per darvi delle linee guida, ma che è comunque capace di svilupparsi in maniera sufficientemente personale.

L’altro aspetto che è bene sottolineare, è che i Wings Of Steel nascono come un duo, dall’unione del chitarrista Parker Halub e del cantante Leo Unnermark. Possiamo tranquillamente affermare che entrambi, nel loro specifico ruolo, siano dei veri fuoriclasse!
Se nell’esordio Gates Of Twilight si potevano udire dei richiami all’hard rock stelle & strisce, questo nuovo Winds Of Time si rivela come metal puro, scevro da qualsiasi contaminazione. Contro ogni logica di mercato, l’album si apre proprio col pezzo che ne dà il titolo, una colata d’acciaio di oltre 10 minuti! Un riff metallico e una ritmica incalzante ci guidano in questo viaggio epico, con efficaci cori che si sposano con una prestazione mostruosa del cantante Leo Unnermark. Cambi di tempo, riff serrati, si alternano a delle stupende parti soliste di chitarra, in cui Halub mette in mostra tutta la sua classe. Più o meno a metà, uno stacco lento, introdotto da soffuse chitarre acustiche e dalla voce quasi sussurrata di Unnermark, introduce una fuga strumentale maestosa, con le chitarre protagoniste: un’autentica orgia metallica! Si riprende poi col tema iniziale del brano, con il ritornello ben scandito, che ci guida verso il finale, rimanendo piacevolmente storditi!

Dopo una dichiarazione d’intenti così significativa, i Wings Of Steel piazzano furbescamente il pezzo più breve e tirato dell’intero disco, ovvero “Saints And Sinners”, bordata metallica furiosa che non minimizza però il giusto apporto melodico.
L’album non presenta cali di tensione, benché i brani successivi viaggino spesso su tempi medi. Credo sia proprio questa la forza dei Wings Of Steel, capaci di donare intensità e risalto ad ogni singola nota, specie nelle lunghe fughe strumentali (come accade nella parte centrale di “Burning Sands”). Se questo non bastasse, Leo Unnermark sfodera la sua incredibile voce, in grado di raggiungere vette altissime ma, al contempo, di interpretare i momenti più concitati e sentiti.

“We Rise” (tra l’altro presentato dal vivo nella data a Milano) è sicuramente un altro picco dell’album: un inizio lento, con la voce di Unnermark prima calda ed evocativa che viene poi spezzata da un micidiale acuto! Il pezzo si sviluppa con un incedere epico, grazie a degli ottimi fraseggi di chitarra e a un ritornello davvero fomentante! Ancora una volta, pregevole la sezione strumentale che lascia poi spazio nuovamente al ritornello, con Unnermark che vola altissimo!

We riiiiise! We riiiiiiise!

Il disco si conclude con “Flight Of The Eagle”, momento lento, introdotto da splendide parti di chitarra con note molto lunghe e cariche di pathos. Unnermark da brividi, con una prova sofferta, dapprima su toni più bassi, per poi interpretare alla grande il crescendo nel ritornello! Ancora una volta la chitarra solista di Parker Halub regala emozioni vere! Il finale si trasforma in una vera e propria cavalcata metal, con le note che paiono rincorrersi l’un con l’altra, supportate da una ritmica incalzante. Epico!

Che altro aggiungere? Winds Of Time conferma e sancisce il ruolo di band di punta dei Wings Of Steel in questa nuova ondata di gruppi che si rifanno a un suono più tradizionale. Se siete amanti del vero acciaio, senza compromessi, non potrete ignorare questo disco, che si candida sicuramente tra le migliori uscite del 2025. Metal on!

 

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