MIKE TRAMP – Songs Of White Lion Vol. III

Titolo: Songs Of White Lion Vol. III
Autore: Mike Tramp
Nazione: Danimarca
Genere: Hard Rock
Anno: 2025
Etichetta: Frontiers Records

Formazione:

Mike Tramp – Voce
Marcus Nand – Chitarra
Claus Langeskov – Basso
Morten Hellborn – Batteria


Tracce:

01. Dirty Woman
02. Warsong
03. Fight To Survive
04. She’s Got Everything
05. In The City
06. If My Mind Is Evil
07. Cherokee
08. All Burn In Hell
09. Don’t Say It’s Over
10. Radar Love


Voto del redattore HMW: 5/10

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Con dispiacere constatiamo che il grande cantante Mike Tramp continua con la pubblicazione di altri brani dei White Lion, cercando così di battere il ferro ancora caldo e racimolare qualche spicciolo in più da un passato morto e sepolto. Anche questo Songs Of White Lion Vol. III non si può purtroppo considerare allo stesso livello delle uscite dei brani originari, soprattutto perché il danese, data l’età, canta in toni più bassi in tutte le tracce della raccolta. A Tramp si uniscono ancora una volta i suoi attuali compagni di band: Morten Hellborn alla batteria, Claus Langeskov al basso e Marcus Nand alla chitarra, con l’idea di riportare i classici ottantiani della bandhair metal White Lion ai giorni nostri. In questo ultimo atto della trilogia si apprezza solo l’ugola esperta e piena di passione del singer scandinavo, voglioso di dimostrare di essere ancora in forma. Sicuramente lo è, da ciò che si è visto all’ultimo Frontiers Rock Festival dell’aprile scorso, ma un ritorno del chitarrista Vito Bratta avrebbe, in parte, giustificato un gradito ripasso della discografia del “leone bianco”. L’iniziale “Dirty Woman” piace per il crudo e polveroso groove che culmina in un funambolico e melodioso ritornello. Brani cadenzati come l’energica “Fight To Survive” o l’intensa “Warsong” acquistano una nuova vita e una fresca potenza che ne esalta la struttura heavy rock, mettendo in risalto la voce di Mike. Il ritmato singolo, “Cherokee”, è un’ottima dichiarazione d’intenti capace di bilanciare emozione ed esperienza per un hard rock melodico e sdolcinato, meritevole di finire trasmesso nelle radio. Però la passionale e profonda timbrica di Mike si nota soprattutto nei lenti, come nella sentimentale e malinconica “In The City”, dove il frontman e cantautore scandinavo interpreta divinamente una fantastica e commovente composizione che rimarrà nella storia. Una citazione a parte merita il rock and blues di “Radar Love”, perché la scelta di includere questa cover dei Golden Earring, già presente nel repertorio dei White Lion, risulta in parte sorprendente e strana. Probabilmente dettata dall’esigenza di completare la raccolta con qualcosa di buono che comunque non appartiene alla storia del gruppo americano. Per il resto risulta gradevole la robusta e intermittente “All Burn In Hell”, traccia estrapolata da Fight To Survive e ben suonata dal terzetto. A parte questo non c’è molto da aggiungere, se non che Mike canta ancora bene ed è attorniato da un ottimo gruppo di musicisti esaltati anche da una perfetta e pulitissima produzione, che rende tutti i pezzi più appetibili e chiari rispetto al passato. Il meglio dei White Lion poteva e può essere benissimo racchiuso in meno uscite, data la discografia limitata degli statunitensi. Insomma, una compilation delle migliori canzoni dei White Lion sarebbe stata più che sufficiente, ma il buon Tramp ha seguito e segue un’altra strada che spero sia finita adesso in un vicolo cieco. Il “leone bianco” è ormai deceduto da tanto tempo e merita di riposare in pace nei ricordi di chi l’ha tanto amato. Speriamo che adesso Mike Tramp se ne faccia una ragione e pubblichi qualcosa di nuovo, abbandonando una volta per tutte il vecchio moniker della sua ex band.

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